Il fascino della tradizione unito a prestazioni top: è l’identikit delle nuove stufe che rispettano l’ambiente e sono belle anche da spente! Scegli la tua
Preziosa alleata della transizione ecologica ed energetica, la stufa conserva il fascino particolare della tradizione. Nei nuovi modelli, tuttavia, è rivisitata con accortezze costruttive che assicurano un funzionamento rispettoso dell’ambiente e potenziano sia l’efficienza sia la spettacolarità del fuoco. E visto che arreda anche da spenta, ecco una selezione di forme e stili tra cui scegliere. Prima però ecco una breve ‘lezione di anatomia’ della stufa.
IL FOCOLARE
È spesso rivestito con un materiale che migliora la combustione e chiuso da un’anta panoramica in vetro ceramico resistente a temperature fino a 800 °C. Così da esaltare la visione del fuoco da più prospettive e regalare una luce magica alla fiamma.
IL RIVESTIMENTO
Può essere in ghisa, acciaio, pietra ollare o maiolica, quest’ultima disponibile in tanti colori e decori e capace di accumulare il calore per rilasciarlo lentamente sotto forma di calore radiante, lo stesso dei raggi solari.
IL CANALE DA FUMO
Collega la stufa alla canna fumaria, deve essere rigido e in acciaio. Per le stufe a legna serve di ø 15-18 cm per quelle a pellet di ø 8-10 cm. L’andamento deve essere il più possibile verticale, con inclinazioni massime fino a 45° se si brucia legna e a 90° per le stufe a pellet.
LA DIFFUSIONE DEL CALORE
Può avvenire per convezione naturale (il calore si propaga tramite moti convettivi naturali), o per ventilazione forzata (l’aria calda viene diffusa a distanza in modo rapido e uniforme da ventole).
testi di Paolo Manca
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