A Milano 85 mq di sofisticata eleganza

Foto Simone Furiosi

Agli inizi degli Anni 80, la sofisticata designer francese Andrée Putman si era addirittura inventata il termine ‘boutique hotel’ per definire il Morgans in Madison Avenue a New York, albergo tutto minimalismo a scacchi bianchi e neri e dettagli Anni 30. In questo progetto dello studio NOE9 l’elegante bicromia diventa un accento per evidenziare il passaggio tra gli spazi e creare l’illusione di nuovi volumi.

L’idea iniziale di creare una casa che fosse una scatola quasi mono materica e monocolore è stata accantonata per qualcosa di più elaborato e complesso con «la volontà di preservare i materiali originari dell’appartamento di inizi ‘900 in un’organizzazione più contemporanea, in cui gli elementi  del progetto potessero, per contrasto, sembrare quasi sospesi nell’aria», affermano gli architetti dello studio, Maddalena Barabaschi e Luca Gralluzzo.

Cosa che avviene senza porre mai divisioni nette, con una successione di spazi che si compenetrano, di volumi creati all’interno del volume dell’immobile. L’appartamento di 85 mq, con una camera e due bagni, si trova nel quartiere Nolo di Milano ed è stato pensato per una coppia gay di professionisti trentenni.

Il recupero delle cementine dei pavimenti è avvenuto con l’intento di riposizionarle al centro degli spazi. In questo modo diventano come dei tappeti dalla grafica geometrica incorniciati col microcemento per esaltare il loro valore estetico e cromatico. Gli arredi diventano così ancora più protagonisti evidenziati nella loro collocazione «che invita i proprietari a giravi intorno quasi fossero pezzi d’arte in uno spazio espositivo», spiegano gli architetti.

Altri materiali più caldi intervengono con consistenza e trame che conferiscono grande personalità agli ambienti. Come il  rivestimento in legno cannettato della zona living, che mimetizza il bagno di servizio e nasconde la parte tecnologica legata all’intrattenimento. «L’uso di un’essenza nobile come il noce americano crea contrasto e bilancia materiali diversi, ciascuno una propria identità e senza prevaricazioni, alla ricerca continua un’armonia tra naturale e artificiale», descrivono gli architetti. O come il volume passante della cucina realizzato in acciaio e in rovere.

Foto Simone Furiosi

Le porte scorrevoli con gli oblò consentono di attraversare visivamente tutta la casa dalla zona giorno alla camera da letto enfatizzando il doppio affaccio della casa; gli antichi portali murati nel tempo sono stati riaperti in modo da mettere in comunicazione i diversi spazi offrendo punti di vista sempre differenti. «È una casa da vivere in un percorso che invita alla contemplazione». Insomma, gli architetti qui hanno “guardato a cose usuali con sguardo inconsueto”, motto preso in prestito da Vico Magistretti che i NOE9  hanno fatto proprio come un mantra.

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