L’ispirazione arriva nei modi più inaspettati: dalle pietre raccolte nei viaggi ai pattern delle carte regalo, dai tessuti vintage alle forme della natura. Per Lauren Wager, designer, curatrice e specialista del colore, ogni dettaglio cromatico è una scintilla creativa. Il suo primo libro, Palette Perfect, ha rivoluzionato il modo di combinare le tonalità, diventando un riferimento per professionisti e appassionati.
Residente in Ohio, Lauren Wager è autrice di tre celebri volumi, tradotti in diverse lingue (Palette Perfect, Palette Perfect Vol. 2 e il recente Fashion Palette realizzato insieme a Sophia Naureen Ahmad) e lavora come consulente cromatica, creando moodboard per brand di moda, interior design e lifestyle. È anche la mente dietro Color Collective, un blog seguitissimo che esplora il mondo del colore e le sue infinite possibilità. Tra le sue collaborazioni spiccano nomi di primo piano come Pantone, Marine Layer, Everlane, Le Bon Shoppe, Richer Poorer e Crow Works. L’abbiamo intervistata per scoprire qualche segreto dietro la creazione di una palette.
Raccontaci della tua passione per il colore, quando è iniziata?
Il colore è stato parte integrante del mio percorso creativo, anche se si è evoluto nel tempo. Ho iniziato con la fotografia in bianco e nero durante il liceo, che mi ha insegnato la composizione e il contrasto. Quando sono passata alla grafica e al lavoro tessile ho scoperto quanto il colore potesse cambiare profondamente l’impatto emotivo. Nel 2010, mentre lavoravo come designer, mi sono ritrovata a cercare online ispirazioni per delle palette. Le risorse disponibili non catturavano esattamente ciò che cercavo, quindi ho avviato il mio blog: Color Collective, progettando combinazioni di colori ricercate. Sono sempre stata una collezionista per natura: raccolgo ispirazioni visive e le organizzo in storie di colori significative. Ciò che è iniziato come un progetto personale, si è evoluto in una serie di libri, in un lavoro di consulenza e in una ricerca approfondita volta a studiare come il colore modelli il nostro mondo visivo.
Nel tuo ultimo libro, Fashion Palette, selezioni alcune delle tonalità più trendy della moda. Come sei arrivata a scegliere questa palette?
Fashion Palette è nato dall’osservazione e dall’immersione nel mondo della moda. Ho adottato un approccio organico, studiando come i visionari creativi gravitino naturalmente verso determinati colori e combinazioni, riconoscendo al contempo la coscienza collettiva che spesso spinge i designer verso palette simili in una determinata stagione. Il libro cattura queste autentiche storie di colori esplorandone il significato emotivo e culturale.
Design e moda sono interconnessi, soprattutto quando parliamo di colore. In che modo l’approccio al colore differisce in questi due settori?
Sebbene la moda e il design utilizzino entrambi il colore come linguaggio fondamentale, differiscono per longevità e contesto. I colori della moda spesso si evolvono rapidamente, riflettendo momenti culturali immediati e cambiamenti stagionali. I colori dell’interior design tendono ad avere maggiore permanenza: devono rimanere vivibili e rilevanti per periodi più lunghi. Tuttavia, entrambi i campi condividono una comprensione cruciale: il colore è emozionale. Che si tratti di un capo di abbigliamento o di una stanza, la giusta combinazione di colori può avere un profondo impatto su come ci sentiamo e interagiamo con lo spazio o con il vestito.
Come si progetta la palette perfetta?
La palette perfetta riguarda equilibrio e intenzione. Inizia con l’osservazione, la comprensione del contesto, dello scopo e della risposta emotiva che vuoi evocare. Spesso inizio da un colore chiave che cattura la sensazione essenziale, quindi costruisco toni complementari che supportano la sfumatura e la esaltano. Mi piace includere una base neutra, considerare variazioni tonali per la profondità e spesso aggiungere un tocco di colore inaspettato che porta energia alla combinazione. La magia avviene in questi contrasti ponderati e variazioni sottili. Non si tratta solo di scegliere colori belli, ma di creare una narrazione cromatica in cui ogni tonalità svolge un ruolo specifico.
Quanto pensi sia importante il colore negli interni e che impatto ha su chi li abita?
Il colore negli interni ha un profondo impatto emotivo, che va oltre l’estetica. Viviamo con queste scelte cromatiche ogni giorno: determinano i nostri stati d’animo, influenzano il nostro comportamento e creano lo sfondo per le nostre vite. Una palette scelta con attenzione può trasformare uno spazio da semplicemente funzionale a profondamente risonante. Ho osservato come il colore possa rendere una stanza energizzante o rilassante o intima. Non si tratta solo di tendenze: si tratta di creare ambienti che hanno un impatto positivo sulla nostra esperienza quotidiana.
Come immagini la palette di colori per la casa primavera/estate 2025?
Le tendenze dei colori per interni stanno registrando delle svolte interessanti. Mentre assistiamo a un’ondata di colori saturi ed emozionali, ricche terracotte e botaniche malinconiche, c’è anche un movimento parallelo verso un minimalismo ponderato. Nel mio spazio, tengo le pareti bianche per massimizzare la luce, specialmente durante i mesi più tristi, e introduco il colore attraverso piante e pezzi di arredamento scelti con cura. Ciò riflette un cambiamento più ampio nel modo in cui pensiamo al colore negli interni: non deve essere onnicomprensivo per avere un impatto. Guardando al futuro, ci stiamo allontanando dai grigi freddi verso toni più caldi e naturali, lasciando comunque spazio a combinazioni di colori sperimentali. Ciò che è entusiasmante è che non esiste più un singolo approccio giusto. Che tu sia attratto da colori audaci e totali o preferisca creare momenti di colore intenzionali attraverso l’arredamento, si tratta di trovare ciò che funziona per il tuo spazio e stile di vita.
Negli ultimi anni la natura ha fortemente ispirato le tendenze colore, ma si parla anche di colori digitali, di intelligenza artificiale. Quali sono le tue ispirazioni personali?
Il mio approccio alle immagini AI si è evoluto in modo interessante. Ciò che mi ha inizialmente attratta è stata la sua capacità di creare scene che sembrano dei ricordi mai esistiti, un affascinante mix di familiare e impossibile. Oltre alle semplici combinazioni di colori, è diventato uno strumento incredibile per la direzione creativa, consentendoci di visualizzare concetti che sarebbero complessi o impossibili da catturare tradizionalmente. Tuttavia, la mia ispirazione principale proviene ancora dal mondo tangibile: natura, arte, moda e osservazioni quotidiane. Vedo l’IA come un altro strumento che si integra nel processo creativo piuttosto che un sostituto delle tradizionali fonti di ispirazione.
Puoi darci qualche anticipazione sulle tendenze colore per il 2026?
Guardando al 2026, vedo delle tendenze colore che diventano più sfumate e significative a livello personale. Invece di tendenze più ampie e travolgenti, immagino la composizione di micro-palette che riflettono storie individuali e narrazioni culturali. Mentre la tecnologia continua a influenzare il modo in cui scopriamo e combiniamo i colori, un approccio più ambientalista porterà a un apprezzamento più profondo verso i pigmenti naturali e le fonti di colore sostenibili. L’attenzione sarà puntata meno sull’andamento delle tendenze e più sulla creazione di storie di colori autentiche e significative che risuonino a livello personale.
Ci sono colori che non useresti mai?
Ho imparato a non dire mai quando si tratta di colore! Ogni tonalità ha il suo potenziale: è tutta una questione di contesto e applicazione. Ciò che potrebbe sembrare impegnativo in un contesto, potrebbe essere trasformativo in un altro. Questa apertura alla possibilità è ciò che mantiene l’esplorazione del colore entusiasmante e consente l’innovazione nel design.
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