Ha avuto una visitatrice d’eccezione nei primi giorni di apertura, col ruolo di madrina: la Principessa del Galles Catherine Middleton, la quale si aggirava ammirata tra le innovative teche del V&A East Storehouse come in un acquario. Il nuovo polo museale, che offre un’inedita esperienza dello spazio espositivo, ha aperto le porte al pubblico per la prima volta dopo dieci anni di progettazione da parte dello studio americano Diller, Scofidio + Renfro, Leone d’Oro a Venezia per il progetto Canal Cafè e autore, tra le varie cose, della riqualificazione della High Line a New York.
Diretto da Gus Casely-Hayford, il museo rientra nell’ambito di East Bank, il nuovo quartiere culturale nel Queen Elizabeth Olympic Park sostenuto dal sindaco di Londra.
Distribuito su quattro livelli e con una superficie di 16.000 mq, equivalente a oltre 30 campi da basket, l’edificio occupa un’ampia sezione del palazzo che ospitava i media durante i Giochi Olimpici nel 2012 (Here East), ora convertito in casa per più di 250.000 oggetti, 350.000 libri e 1.000 archivi.
L’aspetto davvero interessante è che i visitatori possono prenotare e ammirare da vicino i pezzi preferiti delle collezioni con il sistema “ordina un oggetto”, una modalità impensabile in precedenza. O partecipare agli incontri-visita che prevedono l’avvicinamento alle opere. Tra oltre mezzo milione di opere e artefatti che spaziano in ogni disciplina creativa, dalla moda al teatro, dallo streetwear alla scultura, dalle icone del design, fotografia, ceramica all’arredamento, dagli strumenti musicali alla cultura pop e tutto a disposizione gratuitamente. «Questo è nuovo tipo di istituzione: né magazzino né museo, ma piuttosto un ibrido condiviso da personale e pubblico con maggiori opportunità di accesso e scambio», descrive l’architetta Elizabeth Diller.

Quale migliore occasione per ammirare un poster di Jimi Hendrix o una scrivania di Marcel Breuer? Se preferite c’è anche una Egg armchair di Arne Jacobsen’s del 1958 o un raro strumento astronomico iraniano del XVII secolo, oppure un antico frammento tessile egiziano, tutti oggetti custoditi da tempo ma che non vengono esposti da decenni. Resta a voi decidere cosa ordinare. Con iscrizione aperte il giorno stesso per gruppi fino a sei persone, i primi incontri con gli oggetti in programma includeranno un mantello da sera in taffetà di seta Givenchy del 1958, simile a quello indossato da Audrey Hepburn nel film Cenerentola a Parigi.
La sala centrale, chiamata Weston Collections Hall, con la sua altezza di venti metri, sarà piattaforma per 100 mini esposizioni curate e mutevoli, incastonate nelle estremità e sui lati delle scaffalature di stoccaggio, da esplorare in autonomia per comprendere l’ampiezza della collezione e degli archivi del V&A. Nei quali scoprire delle chicche tra cui le scarpe scultoree disegnate da Zaha Hadid, uno scooter Piaggio personalizzato da Daniel Libeskind e il modello di Thomas Heatherwick per il braciere olimpico di Londra; o ammirare l’opera di Pablo Picasso più grande al mondo: il telo scenico dei Ballets Russe Le Train Bleu, esposto per la prima volta in oltre un decennio.

Attraverso una vetrata panoramica sul pavimento, i visitatori possono osservare cosa accade nella parte non accessibile che ospita quattro nuovi studi di restauro multifunzionali, mentre uno schermo con feed live e telecamere mobili consentono ai restauratori di mostrare il loro lavoro e di parlare con i visitatori.
Il V&A East Storehouse è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18, con aperture serali ogni giovedì e sabato fino alle 22, giorni in cui è esteso l’accesso al nuovo e rivoluzionario servizio di ordinazione delle opere. Il V&A East Storehouse è la prima delle due nuove destinazioni culturali del V&A East inaugurate in zona: la seconda sarà una sede del museo la cui apertura è prevista per la primavera del 2026.
V&A East Storehouse
Parkes Street, Queen Elizabeth Olympic Park, Hackney Wick, Londra E20 3AX
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