Sul Lago Maggiore aprono al pubblico i Castelli di Cannero

Foto Andrea Martiradonna

Bastioni fortificati che raccontano la loro storia, parlando delle battaglie di cui sono stati spettatori e protagonisti, dei personaggi che hanno ospitato, aggiungendo qualche notizia storica e fun fact divertenti. Succede ai Castelli di Cannero, fortezza sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, restaurata e pronta a essere aperta alle visite dal prossimo 28 giugno. Raggiungibili dalla riva con piccole imbarcazioni, i Castelli sono stati trasformati in un museo multimediale interattivo dal collettivo Dotdotdot, che ha saputo integrare in maniera raffinata tecnologia e storia, creando un percorso narrativo che comprende anche esperienze di realtà aumentata e un’attività speciale per i bambini.

I CASTELLI DI CANNERO: QUALCHE CENNO STORICO

Chiamati anche Vitalina, i Castelli di Cannero sono parte delle Terre Borromeo; di origine quattrocentesca, sorgono su due isolotti rocciosi e sono composti dalla rocca principale e da un piccolo edificio che un tempo ospitava le prigioni. Dopo decenni di abbandono, sono stati recuperati su progetto dello studio Simonetti Architettura con un lavoro durato oltre un decennio, basato sulla volontà di preservare l’immagine materiale e immateriale del manufatto, senza operare ricostruzioni che avrebbero creato un falso. I Castelli di Cannero sono stati trasformati nel “museo di sé stessi”. Il percorso di visita consente di accedere agli spazi della fortezza, recuperando in gran parte i percorsi di ronda, e si sviluppa quasi totalmente all’esterno degli edifici.

LA VISITA INTERATTIVA AI CASTELLI DI CANNERO. L’ESPERIENZA CREATA DA DOTDOTDOT

La scoperta del luogo avviene a piedi, in una sorprendente alternanza di  heritage, tecnologia aumentata e narrazione immersiva grazie al percorso multimediale di Dotdotdot.

«Cannero Walking Tales – spiega Laura Dellamotta, co-fondatrice di Dotdotdot – è un percorso esperienziale dal carattere narrativo ma non didascalico. Nasce da una ricerca pluriennale sulle potenzialità della tecnologia per integrare, in modo leggero, sottile e non invasivo, contenuti narrativi all’interno di spazi espositivi e territori. Uno storytelling filologico, rispettoso della storia, ma capace anche di evocare vicende umane, aneddoti e curiosità, per rendere la ricostruzione storica accessibile, inclusiva e coinvolgente per un pubblico ampio».

Alla base dell’esperienza una speciale audioguida da ascoltare sul proprio telefono; dei beacon sparsi nelle diverse sezioni attivano la voce del castello che racconta di sé stesso in prima persona. Ci sono poi tre installazioni di realtà aumentata. La prima è lo specchio magico nella corte Vitaliana, che mostra in loop video animati con fasi di costruzione e decadenza dei Castelli. Seguono le multiproiezioni nel Mastio che si concentrano su tre episodi iconici dei Castelli – l’assedio del 1523 da parte degli Sforza, la vita quotidiana dei soldati nel 1550 attraverso una lettera di Antonio Locadello a Corona Borromeo, e la trasformazione dei Castelli in zecca clandestina nel 1645 con Bartolomeo Guizzetti. Infine, un secondo specchio magico nella Sala della Contessa si focalizza, con approccio ludico, sui simboli araldici dei Borromeo

CASTELLI DI CANNERO PER I BAMBINI

Il team di Dotdotdot ha pensato di rendere i Castelli di Cannero una meta per famiglie, introducendo una speciale sezione dell’audioguida pensata per i più piccoli e intitolata Heraldry Game – il gioco dell’araldo. Si tratta di una caccia al tesoro interattiva basata sempre sul sistema di beacon: i bambini devono cercare le tessere dello stemma – stampate in 3D e colate in ceramica da Dotdotdot – seguendo una filastrocca in rima che fornisce indizi poetici e quiz divertenti.

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