Torna, fino al 25 giugno, e festeggia il decennale Concéntrico. Il Festival internacional de Arquitectura y Disegno de Logroño nel nord della Spagna per sei giorni valorizza il territorio con un esercizio di esplorazione degli spazi pubblici. Una manifestazione trasversale, che tratta di architettura, design, arte e cultura, ideato e diretto fin dall’inizio da Javier Peña Ibáñez. Il festival nasce proprio dal collegamento stretto con il luogo, la regione del vino Rioja, territorio ad alta vocazione agricola tra vigneti e cantine, nella cittadina di Logroño a un’ora da Bilbao, una delle fermate dei pellegrini sul cammino per Santiago de Compostela.
Il programma di questa edizione è strutturato attorno a quattro temi principali legati all’ambiente e alle sue problematiche crescenti: il clima come urgenza globale e opportunità di trasformazione, l’acqua metafora di paesaggio e materia, e poi il cibo come pratica relazionale, culturale e spaziale, tra orti comunitari e cene performance; e infine, i processi sociali e rituali come attivatori dello spazio collettivo.
Il festival ha saputo guadagnare anno dopo anno rilevanza e prestigio internazionali collaborando con le maggiori istituzioni culturali europee. Un laboratorio di idee che invade ogni anno i punti più pittoreschi e significativi ma anche quelli trascurati della città, per riscoprire paesaggi urbani dimenticati, per reinterpretarli o intervenire per crearne di nuovi e inaspettati. Le installazioni sono collocate in luoghi urbani come le piazze o strade e non-luoghi di confine, tra cui rotatorie, terreni abbandonati e le rive del fiume Ebro. Va detto che quest’anno la presentazione ufficiale è stata interrotta dalla protesta pacifica di un gruppo di lavoratori pubblici. Evento che è stato interpretato però come una diversa, ulteriore forma di dialogo innescata dal design.
C’è posto anche per questo nel corollario del programma, tra mostre, laboratori, esibizioni, suggellato anche un libro: Concéntrico: Urban innovation laboratory, immaginato da Javier Peña Ibáñez e Nick Axel (Park Books) non come un archivio ma come esercizio di memoria, quest’ultima peraltro parola ricorrente del festival.

LE INSTALLAZIONI
Per questa edizione sono 23 gli interventi di creativi internazionali chiamati su invito o selezionati tra più di seicento concorrenti. Tra le strutture più interessanti ed emozionanti, anche per la scala architettonica (ma nella gallery di immagini le trovate tutte), l’enigmatica Roundabout Baths dello svizzero Leopold Banchini Architects. Una rotonda stradale che ospita una fontana nella Gran Vía – Plaza Salón diventa temporaneamente una sauna recuperando lo spirito degli antichi bagni urbani. Svela il potenziale nascosto degli spazi non definiti dominati dal traffico con tanto di spogliatoi, bagni di vapore e vasche di acqua fredda.
Una scultorea e surrealista composizione di 111 vecchi lampioni sostenuti da pali innocenti, opera dello spagnolo Bayona Studio (con il coinvolgimento degli studenti della scuola secondaria I.E.S. Batalla de Clavijo) occupa come una foresta di accumulo di elementi urbani il centro della piazza che ha come sfondo l’edificio disegnato da Rafael Moneo, sede del municipio.
L’unica installazione fuori città è Earth Cooking. Nella quale i francesi Joseph Melka + Balthazar Auguste-Dormeuil in arte JMBAD (li vedremo anche come finalisti alla prossima Design Parade in Costa Azzurra) offrono un’esperienza collettiva circolare in cui i partecipanti modellano l’argilla grezza in contenitori per un pasto condiviso, reintegrati poi nella terra dopo l’uso. Il progetto fonde arte, cucina e lavoro comune tra le viti della Viña Lanciano – Bodegas LAN. Un intervento minimalista Crop Top di BairBalliet (le americane Kelly Bair and Kristy Balliet) in cui i visitatori possono sostare e abitarlo momentaneamente come riparo, che ha per sfondo l’architettura del campanile della chiesa romanica di San Bartolomé.

C’è poi Piscinazo dello studio internazionale SalazarSequeroMedina (premio 2025 Architectural League NY) che, utilizzando materiali riciclati come legno e impalcature, ha inglobato lo storico Monument to Espartero, uno dei simboli della città, trasformandolo in un’oasi urbana. Fireplace di Sam Chermayeff, architetto che si divide tra Berlino e New York, è un soggiorno minimalista ispirato a Le Corbusier. Spiazzante e paradossale il suo posizionamento in una via pubblica trafficata, nella Calle Portales – Plaza de San Agustín, inusuale per un punto d’incontro e conversazione che collega l’intimo e il collettivo con divani, un muretto e un caminetto in marmo.
LA PRESENZA ITALIANA
Interessanti i progetti dei creativi italiani, anche se di fatto basati tutti all’estero. Ha come contraltare le antica mura romane, la delicata Ser Miento dei Lemonot + O-SH, di stanza a Londra. La struttura in legno collocata nella Plaza del Revellín ospita fascine composte da oltre 1.200 tralci di vite. Scarti agricoli che qui diventano metafora del ricordo.
La Batalla del Jardinero Planetario dei berlinesi Borneo è ispirato ai concetti del paesaggista Gilles Clément. Progetto che trasforma un vuoto urbano nella Calle San Roque in uno spazio pedagogico in cui i visitatori lanciano con le fionde delle bombe di semi autoctoni. Nuovi modi di abitare e prendersi cura della biodiversità, il cui risultato si vedrà, fiorito, tra un anno. Habitar el Río di Erazo Pugliese (Sebastian Erazo, architetto e artigiano basato a Parigi e Stefano Pugliese, architetto e accademico di stanza in Turchia) è l’idea per uno spazio abitabile protetto da tessuti semitrasparenti e pannelli di compensato, creato nell’intermezzo tra il molo in cemento e la riva del fiume. Chiaramente, un invito per un’interazione diretta con il corso d’acqua.

L’INSTALLAZIONE PIÙ POETICA
A Logroño, poesia fa rima con storia. È A Third of Life infatti l’intervento più delicato e sensibile opera del duo di architette finlandesi Suomi-Koivisto, le quali hanno allestito un giardino segreto intimo all’interno di un edificio diroccato. Un padiglione sperimentale ispirato al surrealismo e alle antiche pratiche di Asclepio, che propone un viaggio collettivo nel subconscio con focus sul clima.
Dove: Concéntrico – Festival internacional de Arquitectura y Disegno de Logroño. Spagna Quando: dal 19 al 25 giugno 2025
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