Il nuovo ristorante della Triennale di Milano

Alle pareti di Cucina Triennale sono esposte alcune opere di Alberto Garutti, in un omaggio all’artista realizzato in collaborazione con la Galleria Massimo Minini

Nel cuore del Palazzo dell’Arte, nasce Cucina Triennale, il nuovo ristorante e caffè di Triennale Milano. Un luogo aperto e accogliente, pensato per ogni momento della giornata, che restituisce vita e funzione agli ambienti originariamente progettati da Giovanni Muzio. L’intervento, firmato dall’architetto Luca Cipelletti e parte della più ampia riqualificazione del Piano Parco – di cui fa parte anche il recente progetto di Voce Triennale –, si fonda su un’idea di continuità tra interno ed esterno, tra storia e contemporaneità, tra cultura e piacere dell’incontro.

Il progetto architettonico e gli arredi

Ristorante e caffettiera tornano dove li aveva collocati Muzio, attraverso il progetto architettonico e degli arredi fissi di Cipelletti, direttore architettonico del Palazzo dell’Arte dal 2019. Il ristorante si sviluppa su tre sale in sequenza, pavimentate in legno industriale, in dialogo diretto con il parco attraverso ampie vetrate e il triportico, ripensato come dehors. L’interior design riprende e rilegge in chiave contemporanea il progetto originario di Muzio: nicchie in rovere bacchettato, setti divisori dotati di tende in tessuto Dedar di un tono verde che riprende le sfumature più chiare del marmo dell’architettura.

Il nuovo ristorante della Triennale di Milano
Il ristorante occupa due delle tre sale, mentre la caffetteria si trova nella sala adiacente

I tavoli, prodotti da UniFor, sono disegnati su modelli d’archivio del 1933. Il tavolo riprende il disegno originale di Gigiotti Zanini ed è attualizzato da un piano in Fenix ad alta resistenza. Il tavolo è proposto anche in una versione più alta e slanciata con funzione mangia-in-piedi per la caffetteria. Le sedie, interamente realizzate in legno, imbottite e impilabili, sono state invece disegnate da Marco Maturo di Studio Klass per UniFor.

Le scelte materiche sono rigorose e coerenti: marmo cipollino verde, metallo verniciato bianco, boiserie, specchiature strategicamente collocate che riflettono il verde esterno e la fontana Bagni misteriosi di Giorgio De Chirico, valorizzata da un nuovo impianto illuminotecnico. Tutto il progetto, dagli infissi tripartiti ai sistemi tecnici, è pensato per enfatizzare il ritmo architettonico originario senza nostalgia, ma con una precisione calibrata.

 

L’architettura della luce

Uno degli elementi più innovativi del progetto è il trattamento illuminotecnico degli spazi. I soffitti a travi romboidali disegnati da Muzio sono stati valorizzati da un sistema su misura progettato da Erco, in grado di irradiare la luce solo sulle cassonettature lasciando in ombra gli intradossi delle travi. La soluzione – invisibile e dimmerabile – consente di creare scenari luminosi coerenti con le diverse ore della giornata e con i vari momenti della fruizione. Un approccio che coniuga esigenze funzionali, performance tecniche e rispetto per l’architettura esistente.

Il nuovo ristorante della Triennale di Milano
Dal ristorante e dal dehors la prospettiva va sui Bagni misteriosi, la fontana di Giorgio De Chirico ora visibile senza intralci e adeguatamente illuminata

Cucina e cultura del progetto

A firmare la proposta gastronomica è T’a Milano, dalla colazione alla merenda, pranzo e cena. Il ristorante e la caffetteria si inseriscono nell’intervento più ampio del Piano Parco2.300 mq interni e 7.300 mq esterni – restituendo accessibilità, leggibilità architettonica e nuovi servizi di Triennale. La visione di Giovanni Muzio è stata reinterpretata nel segno della continuità: fughe prospettiche, aperture sul giardino, matericità e trasparenze contribuiscono a farne oggi una piazza pubblica culturale, viva e aperta.

Cucina Triennale, viale Alemagna 6, Milano
Aperto: dalle 10.30 alle 23.00 (ristorante dalle 12 alle 15 e dalle 19 alle 23, caffè dalle 10.30 alle 21)

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