Con un intervento che riaccende l’attenzione su uno degli angoli del West End meno chiacchierato, The Hoxton Edinburgh trasforma una serie di case a schiera del 1850 nel cuore di Haymarket nel nuovo hub culturale della città. È l’indirizzo più a nord mai aperto dal gruppo Ennismore e segna un nuovo capitolo per il brand di hôtellerie fondato nel 2011 da Sharan Pasricha, a pochi mesi dall’inaugurazione dell’avamposto fiorentino.
La sfida iniziale era riorganizzare gli spazi di un sito storico (classificato di Grado II) suddiviso in diversi edifici sui due lati di Grosvenor Street in un progetto coeso, dalla spiccata personalità artistica e con i classici punti di forza del brand: dalla lobby che diventa un salotto sociale, al ristorante di quartiere con proposte sfiziose a ogni ora del giorno.
I designer di AIME Studios, il team di creativi che cura le proprietà The Hoxton nel mondo, ci sono riusciti grazie a un approccio conservativo che non ha rinunciato a slanci irriverenti.
«La narrazione dell’hotel regge su tre pilastri: forme e motivi, una tavolozza di colori ispirata al repertorio georgiano e un tocco decorativo giocoso», ci racconta Charlie North, Global VP of Design di AIME Studios.
Tra velati richiami d’epoca negli arredi realizzati su misura e incursioni contemporanee dal forte impatto visivo, sono stati conservati elementi originali per celebrare il patrimonio della proprietà e le caratteristiche del centro Patrimonio UNESCO di Edimburgo.
Cornicioni, soffitti a doppia altezza e imponenti finestre a ghigliottina si ritrovano in molte delle 214 camere, tra bunk con letti a castello, cosy room e mini house con cucina, ideali per piccoli gruppi. A un vocabolario architettonico classico si affiancano eccentrici tocchi contemporanei: dalla scelta della tonalità lampone per le testiere dei letti, alle pareti bicolore in salvia chiaro e scuro, fino ai ganci appendiabiti a forma di frutti esotici. Il risultato è un interno che sorprende, gioca, e racconta con spirito e leggerezza una nuova visione dell’ospitalità urbana.
La lobby dell’hotel diventa il caffè letterario di quartiere, con tavoli comuni e angoli più intimi pensati per accogliere gli ospiti di passaggio e i locali in cerca di un rifugio creativo. Un murale di Verity Woolley e un lampadario vintage in vetro di Murano color ambra fanno bella mostra di sé, tra pilastri originali, poltrone di metà secolo e arazzi dell’artista locale Jasmine Linington. La palette cromatica, che spazia dal blu antico al rosa polvere, si intreccia con sfumature calde di ocra, creando un contrasto armonico con le superfici materiche: dall’acciaio annerito, all’ottone non laccato.
La proposta gastronomica è firmata da Patatino, ristorante italiano che omaggia i sapori e i profumi della Costiera Amalfitana in un ambiente che rievoca l’atmosfera informale della tipica trattoria, ma con un’estetica dichiaratamente scenografica. Il décor gioca su contrasti audaci dal gusto teatrale: dai motivi a righe, agli accenti rosa shocking, fino all’impiego di luci soffuse e superfici specchiate.
Completano l’offerta: lo spazio dedicato a grandi eventi The Get Together, la sala per meeting The Apartment e il cinema segreto più piccolo (solo cinque poltrone) della città.
dove: The Hoxton, 5-21 Grosvenor Street, EH12 5EF Edimburgo – Scozia
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