Se hai sempre sognato di avere un giardino zen dove rilassarti ma non sai da che parte iniziare, questo articolo fa per te. I giardini in stile zen (o karesansui in giapponese) si possono ritagliare in qualsiasi abitazione dotata di uno spazio all’aperto, ma per creare un’atmosfera autentica è importante non banalizzare gli elementi che li compongono con soluzioni troppo affrettate. Vediamo come.
Nel cuore del caos quotidiano, ognuno di noi vorrebbe avere un rifugio silenzioso dove potersi ritrovare. Tra sabbia rastrellata e pietre misteriose, il giardino zen sembra essere il luogo ideale per ritrovare la calma e la concentrazione, in piena sintonia con la natura circostante.
Che cos’è un giardino zen
Questo tipo di giardino, detto anche arido o karesansui, si basa sull’estetica del vuoto e sulla simbologia spirituale, per cui ogni elemento che lo compone viene disposto con cura del dettaglio. Per fare un esempio, la continuità delle linee sinuose sulla sabbia non può essere interrotta, le pietre vengono scelte sulla base della loro somiglianza a una montagna o persino a uno scoglio che emerge dal mare. La vegetazione dai colori variopinti è ridotta al minimo, il muschio che compare nelle realizzazioni più recenti, crea campiture morbide di colore a contrasto con la ghiaia mentre il verde scuro della vegetazione spontanea fa da sfondo.
Giardino zen: storia e significato
Ma da dove nasce ? Fu con il diffondersi del buddismo nell’epoca Kamakura, che i giardini aristocratici giapponesi, da luogo di divertimento, divennero spazi di contemplazione e di esercizio spirituale, dove ritrovare la connessione con il proprio mondo interiore.
In questo periodo, che termina attorno al 1333, i monaci buddisti si impegnarono nella realizzazione di giardini astratti per meditare attraverso la lentezza dei gesti, ascoltando il rumore del rastrello sulla ghiaia. Nel giardino zen, le linee sinuose sulla sabbia bianca rappresentano il movimento delle onde e la transitorietà della vita. Le rocce, isolate o disposte a gruppi dispari, simboleggiano la forza della natura primordiale. L’acqua è assente così come la tradizionale vegetazione del giardino giapponese che compare solo come sfondo.

Tuttavia può essere utile sapere che in Giappone prima dell’epoca Kamakura, i giardini delle ville imperiali venivano rappresentati in modo reale, con laghetti e piccole isole artificiali collegate da ponti di legno, attorno alle quali crescevano specie autoctone come pino mugo, acero, ginepri, camelie e azalee, bambù e muschio. Alberi e arbusti, miniaturizzati da abili potature, riproducevano scorci di paesaggi e assecondavano la stagionalità mutevole.
Come fare un giardino zen esterno oggi
A questo punto viene naturale porsi la domanda: è possibile realizzare un giardino Zen che si adatti allo stile di vita contemporaneo? La risposta non è del tutto scontata. Estetica del vuoto e astrazione possono essere concetti difficili da rappresentare in un giardino domestico. Bisogna anche tener conto di alcune necessità pratiche legate alla fruizione dello spazio, come la presenza di bambini o di animali domestici in casa. Questa è la ragione per cui nel mondo occidentale si assiste spesso a una fusione tra diversi modi di comporre giardini secondo la filosofia nipponica.

Mescolando gli elementi chiave del giardino zen con lo stile giapponese più tradizionale, possiamo ritagliare un’isola di benessere all’interno di uno spazio più ampio e diversificato. La prima cosa da fare è identificare un punto appartato del giardino in cui poter stendere uno strato di ghiaia dove il calpestio sia ridotto. In alternativa, anche semplicemente disponendo delle pietre lisce su un prato possiamo definire una zona yoga o di relax.
Idee per un giardino zen esterno
La gamma dei colori dovrebbe limitarsi al grigio, al bianco e alle sfumature di verde. È importante ricordare che questi spazi non sono intesi come luoghi fioriti, bensì isole in cui convivono pochi elementi essenziali e molto carismatici.
Le cortecce scure e i grandi tronchi contorti fungono da elementi di design, per questo vanno enfatizzati eliminando il superfluo attorno anche se fanno solo da sfondo. Infine, costellando i sentieri di lanterne, illumineremo lo spazio di notte in modo scenografico.
Decori per un giardino zen esterno
Creare un dialogo tra interno ed esterno concorre a diffondere un’atmosfera di armonia. Se ci sono verande o patii, possiamo arredarli con stuoie di fibre intrecciate per rendere morbida la transizione tra dentro e fuori. Anche le viste sono importanti, ad esempio collocando una quinta di bambù davanti a una vetrata, si crea una forte interazione con il giardino.
Per quanto riguarda gli arredi, diamo prevalenza al legno chiaro e ai tessuti di cotone bianco o di lino grezzo. Per rendere suggestiva l’atmosfera possiamo creare in prossimità di una finestra un angolo tokonoma, che in giapponese vuol dire alcova decorativa, da dove poter ammirare la natura nelle sue fasi stagionali.
Lo stile karesansui nel senso puro del suo termine può essere più facilmente realizzato in uno spazio ridotto, ad esempio nelle corti interne delle abitazioni, dove la ghiaia rastrellata e i gruppi di pietre sono talvolta protetti da vetrate. Più piccolo è lo spazio, più suggestiva sarà la scenografia.
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