Palazzo San Vito: da luogo abbandonato a boutique hotel nel cuore del Salento

Foto Lorenzo Zandri

C’è un piccolo palazzo nel cuore di Lequile, vicino a Lecce, che per anni è rimasto invisibile: dimenticato dietro una facciata modesta, nascosto da un giardino incolto, silenzioso sotto la polvere che copriva i pavimenti in graniglia. Oggi, dopo un intervento accurato firmato dallo studio pugliese Valari, è tornato a vivere come residenza per vacanze, luogo dedicato all’otium e alla cura del sé, tra storia, natura e design contemporaneo.

Gli architetti hanno seguito il cliente fin dalla ricerca di un luogo capace di incarnare il concetto di eudaimonia «un benessere non solo fisico, ma mentale, una sorta di stato di grazia» come spiega il proprietario Fabio Moro. La scelta è caduta su un edificio di fine Ottocento distribuito su 300 metri quadrati, cui si aggiungono 700 metri quadrati di spazi esterni tra corti e giardini con un aranceto centenario.

Per trasformarlo nella struttura ricettiva che oggi prende il nome di Palazzo San Vito lo studio ha optato per un intervento di riqualificazione gentile: un processo rispettoso che ha esaltato l’esistente – dalle graniglie originali ai medaglioni con mosaici dalle cementane tricolore della camera padronale ai fregi scolpiti in pietra sulle volte e sull’arco – intrecciandolo con elementi su misura in acciaio, legno e ottone.
«Lavorare su un’architettura di questo tipo ha significato confrontarsi con caratteristiche storiche vincolanti, come la sequenza di stanze e le maestose volte a stella, che abbiamo colto come stimoli progettuali e valorizzato, rendendole elementi protagonisti dei nuovi spazi contemporanei» raccontano i progettisti Nicolò Lewanski e Federica Russo di Valari.

Il fulcro del progetto è la sala da pranzo, cuore della vita conviviale, dominata da un grande tavolo in legno e acciaio disegnato da Valari, in dialogo con le pareti in pietra antica a vista. La cucina, la dispensa e il bar si aprono sul verde con arredi scultorei in acciaio realizzati ad hoc, mentre l’antica cappella di famiglia è diventata la stanza giardino: un interno con piante e cuscini, pensato per offrire ristoro nei giorni più caldi o piovosi.

Palazzo San Vito: da luogo abbandonato a boutique hotel nel cuore del Salento
Foto Alex Reyto

Le quattro camere – ognuna con bagno privato e accesso a un proprio spazio esterno – sono progettate come rifugi silenziosi, con arredi essenziali, cromie neutre e materiali naturali. Nella suite padronale, un patio si trasforma in sala da bagno en plein air, con vasca scavata nel pavimento e doccia ad arco in ottone.
Anche gli spazi all’aperto sono protagonisti: la terrazza con vista sulla cupola della chiesa di San Vito è un vero e proprio salotto all’aperto, mentre il giardino ospita una piscina rivestita in piastrelle colorate, incorniciata da un eucalipto, un ligustro e gli alberi di arancio.

Palazzo San Vito: da luogo abbandonato a boutique hotel nel cuore del Salento
Foto Alex Reyto

«Abbiamo voluto creare un dialogo tra passato e presente che si percepisse non solo con lo sguardo, ma anche con il tatto», spiegano i fondatori di Valari, studio che valorizza il meglio della propria terra – la Puglia – attraverso il design, il sapere internazionale e l’artigianato italiano. Palazzo San Vito ne è una sintesi: un luogo sospeso nel tempo che racconta il Salento più intimo con grazia, dove l’architettura tradizionale si apre a una nuova idea di ospitalità mediterranea.

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