Ci sono quelli che senza saperlo tracciano nuove rotte che cambiano il mondo. Esploratori? Pionieri? Sicuramente dei visionari. È il caso di Miguel Milá (Barcellona, 1931-2024), figura pressoché unica nel panorama iberico, a cui il Disseny Hub di Barcelona rende omaggio con la più grande retrospettiva mai dedicata a un designer spagnolo. La mostra Miguel Milá. Diseñador (pre) Industrial, fino al 28 settembre 2025, è un excursus su vita e opere del creativo scomparso ultra novantenne un anno fa. Sullo sfondo, il contesto sociopolitico ed economico della Spagna, specialmente quello del periodo della seconda metà del ‘900.
Contesto nel quale Milà è riuscito a decodificare un linguaggio di soluzioni tecniche e armonia estetica, che lo hanno assunto al ruolo di padre del design moderno spagnolo, consacrato a livello internazionale con il Compasso d’Oro alla carriera nel 2008. Ed era giusto il febbraio 2024 quando già fragile ma entusiasta e ancora “molesto” (termine che si comprenderà più avanti), Milà ha ringraziato con un sentito video-messaggio un altro riconoscimento al suo percorso datogli durante il Madrid Design Festival, descrivendo quello come il momento più felice della sua vita.

Milà ha sempre lavorato a stretto contatto con le piccole realtà produttive, industrie e laboratori semi-artigianali che ancora producevano a mano i loro pezzi. Ogni suo progetto, per quanto elementare possa sembrare all’apparenza, racchiude una ricchezza che mette in evidenza la profondità del pensiero creativo. «Mio padre ricercava oggetti semplici e puliti che avessero un dettaglio di ingegno», afferma il figlio Gonzalo che ricorda quanto il designer fosse solito partecipare ai processi delle cose, guardandoli con quella lente di ingrandimento che detta il progetto. Un approccio meticoloso che riflette la totale consapevolezza di come il design possa influenzare lo stile di vita delle persone.
LA MOSTRA A BARCELLONA
Curata proprio dal figlio, il designer Gonzalo Milá, e dalla responsabile culturale del centro, Claudia Oliva, la mostra Miguel Milá. Diseñador (pre) Industrial intreccia la carriera personale e le creazioni del maestro attraverso otto sale e altrettante sezioni nell’istituzione museale progettato da MBM Arquitectes. Negli ultimi dieci anni, Miguel e Gonzalo Milá hanno lavorato a stretto contatto co-firmando diverse collezioni: la panca Harpo, la sedia Gata per Expormim, le lampade Amigo per Santa & Cole e Anda per Kettal.
L’esposizione è una versione ampiamente arricchita (sia di arredi che di documenti inediti) di quella organizzata a Madrid l’anno scorso. Il percorso espositivo inizia esplorando gli inizi della carriera di un giovane disegnatore di talento, cresciuto in una famiglia borghese durante la Guerra Civile Spagnola e il dopoguerra, per poi dipanarsi attraverso gli oltre 350 pezzi esposti. Prototipi, progetti e disegni originali, immagini degli esordi, via fino alle opere più recenti, esposti in un allestimento senza orpelli opportunamente ridotto al minimo per mettere in evidenza nel modo più puro le soluzioni creative e funzionali.
La carriera di Milá decolla quindi a partire dagli inizi degli Anni 60: da lì una serie di arredi diventati ormai dei classici riconoscibili, progettati sia per l’ambiente domestico (su tutti le lampade TMM o Cesta) che per quello urbano (panca NeoRomántico), ancora oggi in vendita. Molte delle opere hanno avuto origine da Tramo, abbreviazione di “trabajos molestos” (ecco i “lavori molesti” a cui ci si riferiva poco fa), tra cui le versioni iniziali delle celebri lampade TMC e TMM, rispettivamente del 1958 e del 1961.
L’idea della mostra è evidenziare l’intreccio tra vissuto e lavoro e, soprattutto, di ribadire la sua innegabile influenza sulla storia del design moderno. Nel libro che porta lo stesso titolo della mostra — curato da Gonzalo Milá, Claudia Oliva e La Fábrica, pubblicato in occasione di questa grande retrospettiva — sono ampliati i contenuti con informazioni più dettagliate su progetti e biografia.
Nota a margine, suo zio Pere commissionò a Antoni Gaudí nel 1906 la Casa Milá – La Pedrera a Barcellona.

IL CONTESTO STORICO E IL VALORE DEL DESIGN
Miguel Milá appartiene alla generazione dei pionieri che hanno riempito un vuoto. All’epoca, la Spagna era una dittatura governata dal generale Francisco Franco, il caudillo che stette al potere fino alla morte avvenuta alla fine del 1975. Un periodo di crisi, in cui a malapena si aveva nozione di cosa fosse il design industriale. L’industria praticamente non esisteva, tutto era generalmente realizzato a mano, scarsi gli oggetti sul mercato, poche le materie prime e il paese viveva uno stato di isolamento dall’esterno. Questo contesto poco favorevole segnò il modo in cui Miguel Milá intendeva il design: sensibile alla valorizzazione e all’utilizzo delle tecniche tradizionali dell’artigianato.

Di necessità virtù: Miguel Milá iniziò a lavorare come interior designer nello studio di architettura del fratello Alfonso e del socio Federico Correa. «La sua priorità era realizzare quello che mancava, di creare oggetti per questi progetti di interni moderni. Praticamente non sapeva di fare design», racconta Gonzalo. Per questo iniziò a progettare lampade e mobili, che presto auto produsse con la già citata Tramo, fondata con due amici, gli architetti F. Ribas Barangé ed E. Pérez Ullibari. Successivamente, inaugurò il proprio studio focalizzandosi sul design industriale e quello d’interni e, fin dai primi anni ’60, i suoi pezzi sono stati una costante nelle case spagnole, soprattutto a Barcellona, città motore della modernità del paese.
Miguel Milá partecipò inoltre alla fondazione dell’ADI-FAD (con Antoni de Moragas, André Ricard, Oriol Bohigas, Cirici Pellicer, Manel Cases e Rafael Marquina), associazione con lo scopo di promuovere il design spagnolo all’estero e creare un collegamento tra i giovani professionisti iberici e il design internazionale.
IL LASCITO ALLE NUOVE GENERAZIONI DI DESIGNER
Questa esigenza quasi necessaria di apertura verso il mondo è una delle caratteristiche peculiari del profilo di Miguel Milá. Ha sempre mantenuto una costante ricerca della semplicità, puntando sulla triade progettuale funzione/ingegno/tecnologia, basi fondamentali del suo design senza tempo.
Il suo approccio si basava sull’economia delle risorse e sul rifiuto dell’ostentazione e degli sprechi. Il tutto per migliorare la vita di chi utilizza gli oggetti o gli arredi, semplificandola e al contempo abbellendola. Anche nella progettazione dello spazio urbano, adottò gli stessi criteri con in mente il comfort, la convivialità e, non secondario, la qualità della vita nelle città.
Miguel ha ridefinito gli standard che esistevano fino ad allora in Spagna. L’ultima delle otto sezioni della mostra mette infatti in parallelo dei pezzi Anni 60 e altri contemporanei che convivono senza sforzo. Sempre presenti funzionalità, comfort e armonia: i tre cardini della filosofia Milá, semplice ed efficace. «Quello che ha reso unico mio padre è l’aver progettato oggetti che potevano convivere nell’ambiente domestico senza protagonismi, motivo per il quale rimangono ancora attuali», conclude Gonzalo.
Miguel Milá. Diseñador (pre) Industrial
dove: Disseny Hub, Barcelona, Plaça de les Glòries Catalanes, 38, Barcellona, Spagna
quando: dal 19 giugno al 28 settembre 2025
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