Intrecci di arte e memoria: un ex convento nel Salento rinasce con il design

Alcazar di Morghen Studio

A Salve, piccolo comune del basso Salento, l’ex Convento dei Cappuccini riapre le porte dopo anni di chiusura. Dal 30 agosto al 14 settembre 2025 ospita Intrecci•Intertwinings, mostra collettiva di arte e design promossa dal Comune, in collaborazione con gli assessorati alla Cultura e all’Urbanistica, che segna il primo passo di un progetto di rigenerazione culturale del territorio.
Il convento, costruito nel Seicento e abitato dai frati francescani fino alla fine dell’Ottocento, conserva ancora affreschi originali e una struttura intatta, lontana da restauri invasivi.

Intrecci di arte e memoria: un ex convento nel Salento rinasce con il design
L’opera di Duccio Maria Gambi

Qui, tra piccole stanze e passaggi silenziosi, si sviluppa un percorso che intreccia passato e presente, tradizione e ricerca, artigianato locale e linguaggi contemporanei.
Il progetto curatoriale di Giacomo Niccolai e Valentina Rito si articola in tre direzioni. Luce e ritualità esplora l’eredità delle lampade a olio e delle lanterne, reinterpretate in chiave contemporanea per evocare intimità e gesti quotidiani. Fili e trame rilegge la tessitura salentina come linguaggio visivo di identità e trasformazione. Materia e radici indaga il legame con la terra attraverso materiali come legno d’ulivo e pietra leccese, trattati non solo per la loro fisicità ma come portatori di memoria.

Intrecci di arte e memoria: un ex convento nel Salento rinasce con il design
Placuna Valens di Rowan Mersh

Cosa vedere a Salve

In mostra, lavori di artisti e designer italiani e internazionali6:AM, Andrea Vitti, Andrea Zambelli, Benedetta Mori Ubaldini, Cosma Frascina, Daniele Papuli, Duccio Maria Gambi, Marco Guazzini, Mayice Studio con ÁBBATTE, Milena Paladino, Morghen Studio, Rowan Mersh, Scatter D, TipstudioVezzini & Chendialogano con il contesto e ne traggono nutrimento.

Per esempio, per la serie 1/1/1 6:AM ha utilizzato polvere di pietra leccese; Andrea Vitti ha disegnato oggetti in legno d’ulivo ricavato da alberi colpiti dalla Xylella; Daniele Papuli ha trasformato carta e materiali di recupero in sculture stratificate; Marco Guazzini ha reinterpretato le reti per la raccolta delle olive in vasi scultorei; Tipstudio ha collaborato con la tessitrice Anna Lucia Rizzello per un arazzo e ha realizzato uno specchio con terra locale.

Intrecci di arte e memoria: un ex convento nel Salento rinasce con il design
L’opera di Daniele Papuli

Il tema dell’intreccio, simbolo della tradizione artigianale locale, si ritrova poi nella scultura Placuna Valens di Rowan Mersh, realizzata con conchiglie Capiz e nell’opera Vase Composition XII’25 di Milena Paladino, che esplora il rapporto tra vuoto e pieno attraverso texture tessili e poetiche minimaliste.
Non mancano inoltre interventi sviluppati durante residenze artistiche, come quelli di Duccio Maria Gambi in Salento presso Bianco Cave.

Un progetto oltre la stagione estiva

Intrecci•Intertwinings nasce anche per affrontare le criticità di un’area segnata dallo sviluppo intensivo del turismo balneare, che negli anni ha ridotto la vitalità del centro urbano. Restituire funzione a luoghi storici dimenticati diventa così un’occasione per riattivare relazioni tra abitanti, designer, turisti e comunità creative, generando nuove prospettive per un territorio in equilibrio tra mare, paesaggio agricolo e patrimonio culturale.

Intrecci di arte e memoria: un ex convento nel Salento rinasce con il design

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