Vienna Design Week 2025: i progetti più interessanti visti al festival

Foto Simon Veres

Vienna è la capitale della democrazia 2025. Non è un caso quindi che il tema ricorrente della sua Design Week quest’anno sia l’obiettivo di un design più duraturo, accessibile nonché possibile. Una sfida che passa dal riconsiderare il passato in chiave futura. Niente nomi noti: solo una nutrita schiera di giovani creativi, che qui sono sempre il piatto forte, in una città in cui il costo della vita permette ancora di operare. Per questa edizione intitolata From Doubt to Form (dal dubbio alla forma) e diretta da Gabriel Roland il concept prende avvio da questa affermazione: «Il design è un processo in cui si pongono e si rispondono domande specifiche, lasciate comunque aperte». L’intento è anche capire l’opinione del pubblico su cosa serva e a cosa serva il design oggi.
Il quartier generale del festival si sposta ogni anno in una location diversa per far scoprire ogni volta un’area diversa. Nel 2025 è il Wiedner Hauptstrasse 52, indirizzo di un’ex concessionaria di automobili nel 4° distretto di Vienna, interessante zona centrale che storicamente ha mantenuto un carattere industriale e commerciale. I circa 200 eventi del programma del festival, che dura fino al 5 ottobre, si svolgono in più di 50 altri luoghi. Ospite per questa edizione è la regione tedesca di Francoforte, che sarà la prossima Capitale Mondiale del Design 2026, titolo assegnato ogni due anni dalla World Design Organization.

LE ESPOSIZIONI COLLETTIVE DEL FESTIVAL 

Il format Design Everyday, concepito e curato come ogni anno dallo studio Vandasye di Georg Schnitzer e Peter Umgeher, offre spunti di riflessione sulle attività quotidiane di una trentina di studi di design austriaci e il loro potenziale innovativo nel panorama (non solo) locale. I progetti, tra cui quello di Marco Dessí – meranese basato a Vienna – hanno come comun denominatore semplificare il più possible l’oggetto e la sua produzione. Quarta edizione per FOKUS, quest’anno dal titolo Ageing, per il quale la curatrice estone Sandra Nuut ha selezionato creazioni che affrontano il tema dell’invecchiamento in modo poetico, sperimentale e concettuale, nella scenografia di Hannah Oellinger e Manfred Rainer. Per Passionswege, il format più longevo, Studio Kai Linke ha reinterpretato in chiave moderna l’antica arte alpina delle incisioni su legno creando delle scatole poetiche; le artiste Swedish Girls (Mira Bergh e Josefin Zachrisson) con il gruppo di Cucina Alchimia hanno creato un’installazione intersezione tra gastronomia, performance e artigianato.

Vienna Design Week 2025: i progetti più interessanti visti al festival
Il direttore della Vienna Design Week Gabriel Roland. Foto Yasmina Haddad

IN GIRO NEL PERCORSO CITTADINO

Il gruppo Design in Gesellschaft (DING) occupa un edificio a corte che un tempo ospitava la produzione della popolare limonata Wiener Gold. Con il progetto Building ha indagato la storia e l’identità del luogo, riportando in primo piano i quasi50 anni di attività della fabbrica e la vicenda della famiglia Natowic, proprietari ebrei costretti alla fuga.

Interessante Near, far, wherever you are, la collettiva curata da Bureau Fomo (Hanna Gassner e Christoph Wimmer-Ruelland), alla quale si accede in modo misterioso attraversando un armadio in uno spazio ipogeo. La mostra tratta il tema dell’home office, i confini tra pubblico e privato, lavoro e tempo libero che si confondono nelle opere di una selezione di artisti e designer internazionali e viennesi. Da segnalare anche l’installazione artistica Artificial Horizon di Johanna Pichlbauer.

Un ex laboratorio in cui si realizzavano montature e pettini di corno è diventato il campo di sperimentazione e piattaforma espositiva temporanea di CO—AG, cinque creativi multidisciplinari. La loro mostra collettiva COMMON GROUND presenta lavori di Georg Adam, Marie-Theres Genser, Federico Fiermonte, Isabelle Orsini e Rosenberg, oltre a Laura Schreiber e i due ospiti Filippo Andrighetto e Denis Botlo.

Vienna Design Week 2025
Foto Christian Mendez / MAK

Anche Atelier Z57, nel cuore del 7° distretto, in Zieglergasse 57 in uno spazio che si estende con viste sopra i tetti di Vienna su tre piani mansardati, pensati negli Anni 70, è una delle location del festival. Bellissimo e forse unico nel panorama viennese il giardino pensile di 200 metri quadrati, creato a suo tempo sul lato del cortile per il quale era stata eliminata una parte del tetto.
Nell’insolito contesto all’interno della farmacia Saint Charles Pharmacy, invece, il designer ecuadoriano Sebastián Alarcón (ASET) presenta tre pezzi (appendiabiti, cabinet modulare, ferma libri) realizzati in acciaio inossidabile.

ALCUNE MOSTRE IMMANCABILI DA VEDERE

Una selezione di centinaia di oggetti della collezione Waltraud Neuwirth, risalenti al periodo d’oro delle decorazioni natalizie di Gablonz, datati tra gli Anni 20 e 80, allestita dalla designer Johanna Pichlbauer, è in mostra al museo MAK, fino a febbraio 2026. Sono fini opere di artigianato che includono miniature di oggetti di uso quotidiano, da aeroplanini, regoli calcolatori e borsette a ragni e rane.

Vienna Design Week 2025: i progetti più interessanti visti al festival
Foto Simon Veres

Nei tre spazi della Christine König Galerie, due mostre nell’ambito della Vienna Design Week: Olaf Holzapfel, curata da Kathleen Reinhardt, e Labinac KOENIG2 by_robbygreif, che mette insieme arredi o, meglio, opere d’arte con funzione di arredo di Maria Thereza Alves, Jimmie Durham, Rosaria Iazzetta, Philipp Modersohn, Alessandro Piromallo, Víctor Santamarina.
Infine, al Padiglione della Secessione, capolavoro dell’Art Nouveau viennese opera di Joseph Maria Olbrich, da visitare già di suo, la mostra di architettura Suturing Together (fino al 16 novembre), curata da Haris Giannouras e Damian Lentini, fa conoscere il lavoro dello studio giapponese Atelier Bow-Wow, teoretici del progetto micro e sostenibile.

Vienna Design Week

quando: dal 26 settembre al 5 ottobre 2025

viennadesignweek

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