A Milano un appartamento classico contemporaneo ridisegnato tra omaggi al ‘900 e dettagli su misura

Cucina su disegno in acciaio con ante di vetro. Tavolo di LC Atelier con piano di vetro retrolaccato; intorno, sedie Superleggera di Gio Ponti, Cassina. Sospensione Akari di Isamu Noguchi, Vitra

Accoglie all’ingresso l’opera al neon Light Thinks di Joseph Kosuth, primo indizio del contemporaneo nascosto in un palazzo neoclassico di Foro Buonaparte a Milano. Il duplex meticolosamente progettato da Lucrezia Calvi per una giovane imprenditrice è il riflesso delle personalità sofisticate di committente e designer, affini per età e carattere. Ricavato da una nuova partizione degli spazi tardo ottocenteschi ne conserva altezze e modanature, il resto è da reinventare.

La proprietaria dà il via libera, carte blanche, e Calvi si spinge un po’ più in là, disegna l’architettura d’interni, le texture materiche delle superfici, i mobili dall’estetica ancestrale, «alla ricerca di una bellezza istintiva e senza elaborazioni».

Il suo studio è nello stesso edificio – un androne con marmi e stucchi, il laghetto ornamentale delle ninfee in giardino – e il team al femminile di LC Atelier segue il cantiere in tempo reale. «Siamo architette e decoratrici, abbiamo in comune giovinezza, dedizione, tenacia», sull’onda delle pioniere Charlotte Perriand, Lina Bo Bardi, Gabriella Crespi, Cini Boeri e Nanda Vigo, le preferite.

La ‘calamita’ delle realtà affini lega Calvi ai creativi emergenti del panorama internazionale, editori di una nuova generazione di oggetti ibridi che sconfinano nei territori delle arti applicate e dell’artigianato. «La natura accentua l’identità intima e accogliente dell’ambiente, è una natura che interpreto e declino in modo che si adatti al contesto. Se fossi in una finca ibizenca esalterei l’imperfetto, nel centro di Milano la materia diventa esatta e si traduce in texture naturali senza accezioni folk», spiega Calvi.

Nobilita l’umile e stempera il ruvido, ammorbidisce la madia di travertino con le stondature, aggrazia le applique scavate al tornio da un blocco di alabastro fino a ottenere una consistenza traslucida. Un segno scultoreo forte definisce la scala di ottone brunito: lo stacco tra il giorno e la notte è netto, con le camere ambientate nel vecchio sottotetto.

Nato come pied-à-terre e cresciuto d’importanza dettaglio dopo dettaglio, l’appartamento ha un’atmosfera soffusa e interni monocromatici «nelle sfumature grezze della tela canvas». Il colore è mosso dalla velatura decorativa degli intonaci, una tecnica che sovrappone alla base opaca pennellate di smalto lucido cangiante. Guardando verso il basso, invece, è il pavimento a sorprendere: sembra un tradizionale parquet posato a spina di pesce all’italiana, ma, osservandolo bene si nota che è di cotto a listelli bisellati, dall’eleganza cruda.

soggiorno con divano viola, quadro azzurro e tavolino basso in legno
Un primo piano del divano Maralunga di Vico Magistretti, Cassina e, accanto, side table 3/11/12 in vetro di Murano di 6:AM. Sul coffee table in rovere, ceramiche di Triplef. Decorano la parete le applique Circles in alabastro di LC Atelier per Matlight e la tempera su tela di Pictalab. Tappeto custom in foglie di agave e filo metallico intrecciato in Colombia, Tapistelar

L’omaggio di Lucrezia alla città spazia dal neoclassicismo al 900 dei grandi architetti. «Volevo portare Milano in casa», dice, e lo fa con tre simboli: la sedia Superleggera di Gio Ponti, il divano Maralunga di Vico Magistretti, la piantana Toio di Achille e Pier Giacomo Castiglioni. C’è un’ultima icona nella sua selezione d’autore, la Akari di Isamu Noguchi in carta washi, l’armonica scultura luminosa che nell’immaginario del maestro è il sole: ‘La durezza dell’elettricità torna a essere la luce delle origini – il sole – e il suo calore può continuare a riempire le nostre stanze’. In questo preciso immaginario creativo l’equilibrio è una voce rilevante, e la sfera oversize («il cerchio è la figura geometrica più dolce») sospesa al centro del dining accoglie le diverse anime della casa, gemelle nel fil rouge di ricerca e ricercatezza.

L’idea del pensiero circolare fluido come l’energia del Feng Shui – «una mia fascinazione» – influenza e ispira i progetti di LC Atelier: non c’è un vertice, ci dicono all’unisono, l’identità del committente, la creatività e il genius loci hanno uguale peso e merito. Anche in salotto, dove l’inossidabile divano Maralunga si armonizza con le avanguardie. Il side table di vetro colato a effetto liquido, per esempio, del duo 6:AM che lavora a Murano. La low chair fluida dell’olandese Linde Freya Tangelder, protagonista del collectible design. I tappeti taftati in Nepal della berlinese Mareike Lienau che si srotolano su puf multicolor anziché a terra.

Lucrezia Calvi, autrice del progetto
Lucrezia Calvi, autrice del progetto d’interni. Bergamasca, classe 1994, dal 2020 guida lo studio LC Atelier di Milano
Living ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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