90 anni di storia tra industria e artigianato

C’è una storia di visione e trasformazione dietro il nome Marazzi, un legame indissolubile che unisce la piccola drogheria di famiglia degli anni Venti a Sassuolo con la realtà globale che oggi definisce lo standard del design ceramico in 146 Paesi. Non è solo un racconto industriale, ma un capitolo fondamentale scritto a colpi di intuizioni, coraggio creativo e, soprattutto, di bellezza applicata alla materia.

Tutto ha inizio nel 1927, quando Filippo Marazzi abbandona spezie e coloniali per scommettere sull’argilla. Pochi anni dopo, quella che era una fragile “fabbrica di cartone” diventa il cuore pulsante di un distretto destinato a fare scuola nel mondo. Ma la fondazione ufficiale avviene nel 1935, una data che quest’anno ha celebrato il traguardo dei 90 anni di vita per Marazzi.

90 anni di storia tra industria e artigianato
Manifesto pubblicitario pavimenti maiolica Marazzi, 1958

Con Pietro Marazzi, l’azienda si apre negli anni ’40 e ’50 all’innovazione tecnologica e all’arte, dialogando con maestri come Venerio Martini. Ma il vero salto di qualità arriva con il design. Negli anni ’60, la collaborazione con giganti come Giò Ponti e Alberto Rosselli produce l’iconica piastrella “quattro volte curva”, un manifesto di design presentato alla Triennale.

Il decennio successivo è segnato da una rivoluzione produttiva: il brevetto della monocottura rapida riduce i tempi da 24 ore a una, riscrivendo il futuro del settore. Contemporaneamente, la piastrella diventa terreno per collaborazioni importanti come quelle con Paco Rabanne e artisti come Nino Caruso.

90 anni di storia tra industria e artigianato
Marazzi 1960, Triennale, Giò Ponti, Alberto Rosselli

Gli anni ’80 sono all’insegna dell’espansione internazionale (con stabilimenti in Spagna e USA e l’acquisizione di Ceramiche Ragno) e della ricerca: nasce infatti Il Crogiolo, un laboratorio creativo che ancora oggi, restaurato, funge da crocevia per designer, artisti e fotografi.

Nel decennio successivo arrivano le soluzioni tecniche per l’architettura contemporanea – facciate ventilate, pavimenti sopraelevati – mentre il nuovo millennio è l’era della digitalizzazione, dei formati estremi e delle superfici 3D: il gres effetto legno (Treverk) e il Compasso d’Oro per la collezione Soho ne sono la prova.

Il 2013, con l’ingresso in Mohawk Industries, apre un nuovo ciclo di investimenti, rinnovamento della storica sede di Sassuolo e l’apertura di showroom che proiettano Marazzi nelle capitali del design. Il Crogiolo si conferma, oggi più che mai, il ponte tra una memoria storica ricchissima e un futuro tutto da disegnare.

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