Basta spalancare le finestre per allontanare Berlino con lo sguardo. Siamo a Siracusa, nel quartiere di Santa Lucia, A Buggata come dicono da queste parti, una delle zone più antiche della città di Archimede che sta attraversando un periodo di rinascita e valorizzazione. È qui che una giovane coppia appena può lascia la Germania per rifugiarsi in un buen retiro che è un vero e proprio inno alla luce della Sicilia.
Lui originario della zona, lei milanese, entrambi giramondo con la passione per l’arte, il design e l’architettura hanno dato forma alla loro visione con l’aiuto dell’interior designer Giovanni Aquila, che ha curato ogni dettaglio della ristrutturazione: «Quando l’agente immobiliare ha alzato le tapparelle e abbiamo visto tutta quella luce ci brillavano gli occhi. Abbiamo capito subito che sarebbe diventata casa nostra. E poi svegliarsi con vista sul campanile del santuario che custodisce il dipinto Il Seppellimento di Santa Lucia di Caravaggio non ha prezzo», spiegano i proprietari.
Occhio attento e scelte da galleristi navigati, i due hanno arredato le stanze senza fronzoli seguendo i suggerimenti di Aquila: pezzi semplici ma firmati da grandi maestri, come le poltrone di Pierre Jeanneret, le sedie di Gio Ponti, il divano di Mario Bellini, le lampade di Joe Colombo e Charlotte Perriand: «Cercavamo un designer di interni, ce ne avevano consigliato diversi ma non ci erano piaciuti. Poi su Instagram quasi per caso abbiamo scoperto il profilo di Giovanni, abbiamo cominciato a seguirlo pensando potesse essere la persona giusta per quello che avevamo intenzione di fare. E così è stato. Con lui adesso è nata una vera amicizia».
Gli altri mobili sono tutti – o quasi – realizzati custom-made da artigiani locali. L’appartamento resta un caleidoscopico intreccio di colori, linee e proporzioni, da qualunque parte lo si guardi. La nuova disposizione degli spazi è scandita da grandi armadiature su misura che conferiscono fluidità agli ambienti con la luce che entra prepotente fino all’ultimo sole.
Un racconto di geometrie e riverberi che viene amplificata dall’uso sapiente dei materiali con il pavimento in scaglietta di marmo che dialoga con il noce canaletto e il marmo verde alpi: «Tra le cose che più ci ha colpito ci mettiamo proprio la dicotomia tra i diversi tipi di scaglietta e marmorino originali che ci sono nelle stanze», sottolineano. Il risultato di un equilibrio perfetto tra tradizione e modernità, nord e sud. Berlino può attendere.
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