A casa di Emiliano Salci, un appartamento primi Novecento dall’atmosfera sospesa

Nel living, tra i due divani Duc-Duc di Mario Bellini per Cassina, tavolino di Marco Fantoni per Tecno; applique di Serge Mouille e credenza di Giulio Zappa

Quando li ho incontrati per la prima volta, Emiliano Salci e Britt Moran non avevano ancora fondato Dimorestudio. Si parla più o meno di venticinque anni fa. Erano vicini di casa di un’amica, in un palazzo in zona Gambara a Milano. Avevamo trent’anni e vivevamo tutti in appartamenti in affitto, ma Emiliano e Britt avevano sistemato il loro con molta più ossessione – e bravura – di noi.

Sembrava un set cinematografico. L’appartamento dove si sono trasferiti subito dopo, in via Solferino, l’ho visto sulle pagine di una rivista. Da lì ho perso il conto dei loro traslochi e delle volte che Living ha pubblicato i loro lavori: appartamenti, alberghi, scenografie, arredi…

Questa nel quartiere di Porta Vittoria a Milano, al piano rialzato di un edificio dei primi Novecento, è la nuova casa di Emiliano. La definisce ‘un momento personale’, precisando che Britt continua a essere una presenza importante nella sua vita e nel suo lavoro.

Lo spazio l’ha catturato per la sua energia: «Apparteneva a uno scenografo del Teatro alla Scala. I dettagli come le porte, o certe finiture, portano probabilmente la sua impronta», spiega. «Mi ha colpito l’atmosfera sospesa. Era come se la casa contenesse una storia che volevo continuare a scrivere». Racconta che ci è voluto un anno per convincere il proprietario precedente a venderla. Due per completare i lavori.

Zona living con divano modulare beige, pareti marroni con quadri appesi, pianta verde alta, applique bianche e tappeto beige
Divano modulare Fiandra di Vico Magistretti per Cassina e, accanto, piantana Monachella di Luigi Caccia Dominioni per Azucena; applique Lp7 di Ignazio Gardella; tappeto di artigianato marocchino Anni 60

Di interventi strutturali ne ha fatti pochi, ma determinanti. La vecchia cucina è diventata un piccolo bagno di servizio, con pareti arancioni, un lavello in porcellana nera e applique Venini degli anni Sessanta, mentre la camera sul cortile è stata trasformata in una cucina, ampia e luminosa («perché amo cucinare e volevo che fosse uno spazio vissuto»). Ha spostato di pochi centimetri un arco per allinearlo meglio alla nuova prospettiva e ha aperto un varco tra la sala da pranzo e il soggiorno per lasciare filtrare la luce.

Portrait di Emiliano Salci e Britt Moran, seduti su un divano bianco, tappeto arancione e bianco, parete oro e marroncina
Un ritratto di Emiliano Salci, seduto sul divano di antiquariato, e Britt Moran: insieme hanno fondato Dimorestudio nel 2003. Piantana di Hans Agne Jakobsson; a parete, pannello del 700 con decori ossidati, proveniente dall’altare della basilica di San Carlo al Corso

«L’idea non era ‘rifare’ ma ‘rivelare’: togliere il superfluo, lasciare che la struttura e le proporzioni parlassero», commenta. «Le colonne originali, le nicchie e le altezze sono diventate parte della narrazione». Il risultato è una sequenza fluida di ambienti che si aprono l’uno sull’altro. Il soggiorno e la sala da pranzo formano un grande spazio a elle, attraversato dalla luce naturale che entra dalle finestre e dalle aperture interne. Le zone lettura, conversazione e pranzo non sono definite da muri ma da presenze: gruppi di piante, colonne originali, pezzi d’arredo strategici.

Camera da letto con pareti marroncine, una finestra con tende bianche e blu, copriletto azzurro e rosso, lampada da tavolo sul comodino, lampada da soffitto bianca
Nella camera padronale, copriletto in tessuto Hosoo di Dimorestudio e abat-jour di antiquariato; plafoniera di Angelo Lelli, Arredoluce. A parete, paravento cinese Anni 50

Come in tutti i progetti di Dimorestudio, il colore gioca una parte fondamentale. C’è stato un momento in cui certe tonalità di blu e di verde, particolarmente intense e avvolgenti, veniva automatico associarle a loro, erano diventate un marchio di fabbrica. «Per me il colore è un modo di costruire emozione e profondità», riassume Emiliano.

Ha scelto tonalità calde e terrose: l’arancione bruciato, un beige morbido, il marrone scuro e il nero lucido. «Le pareti non sono mai neutre: assorbono e restituiscono la luce in modo diverso durante il giorno. Le nicchie sono dipinte in bianco avorio per valorizzare le porcellane e gli oggetti che custodiscono. Ogni scelta cromatica nasce da un gesto architettonico: un’apertura, una curva, un riflesso».

Nel bagno, sul lavabo di ceramica nera, specchio con applique Venini vintage, pareti rosse
Nel bagno, sul lavabo di ceramica nera, specchio con applique Venini vintage

L’arredo è un inventario di passioni e trovate: «Molti pezzi mi seguono da anni: oggetti che conosco, che ho disegnato o collezionato. Altri li ho cercati appositamente per questa casa, per completarne la voce. Mi piacciono i contrasti misurati: un cassettone orientale su un tavolo in vetro degli Anni 50, un tavolo di Caccia Dominioni accanto a una lampada contemporanea di Dimoremilano. Ogni elemento è scelto per la sua capacità di appartenere al luogo, non per imporsi».

Corridoio con divani, lampade da tavolo, tappeti, librerie e pareti lucide
In corridoio, tra i divani, lampada da tavolo Arenzano Tre Fiamme di Ignazio Gardella. Sulla destra, applique Saori di Kazuhide Takahama del 1973, oggi nel catalogo Nemo; panchette del XIX secolo reinterpretate da Carla Venosta e tavolino di Gabriella Crespi

Emiliano ama collezionare arte, «ma senza un criterio rigido». In casa si vedono opere di Candida Höfer, Luigi Ghirri, Enrico Castellani, ma anche una Madonna del Settecento. Tutto contribuisce a creare atmosfera, che è la materia prima di questo progetto.

Se gli chiedi cosa preferisce disegnare, una casa o una scenografia, Emiliano Salci non ha esitazioni: «Una casa. È più vera, più silenziosa, più lunga. Una scenografia si chiude quando cala il sipario, la casa continua a vivere e a cambiare con chi la abita».

Living ©RIPRODUZIONE RISERVATA

L’articolo A casa di Emiliano Salci, un appartamento primi Novecento dall’atmosfera sospesa sembra essere il primo su Living.

Deixe um comentário

O seu endereço de e-mail não será publicado. Campos obrigatórios são marcados com *

Rolar para cima