A Firenze apre Palazzo Ottaviani, dieci nuovi appartamenti dal ritmo lento

Non basta un weekend per apprezzarne il bagaglio architettonico, culturale e storico di Firenze. La lentezza diventa così missione primaria di Palazzo Ottaviani, nuova struttura che invita a scoprirne l’anima più tranquilla della città, proponendo non le solite camere pensate per un turismo mordi e fuggi ma vere e proprie residenze arredate con estrema cura. Per un’esperienza da Grand Tour 3.0, tra cultura e piacere.

L’hotel è situato nel quartiere di Santa Maria Novella, accanto al Museo del Novecento: là, dove il volto contemporaneo delle arti di fonde con il contesto architettonico di una città senza tempo puntellata di icone che accompagnano i percorsi di turisti e affezionati, sorge il palazzo razionalista che ospita l’hotel.

Palazzo Ottaviani Firenze

L’edificio anni Cinquanta è stato riqualificato nel rispetto del suo volto originale dal team di Luigi Fragola Architects, che ha disegnato su misura arredi e complementi, individuato tessuti e selezionato opere d’arte dai galleristi locali, sempre lavorando sulla base di tre punti centrali: materia, proporzione e atmosfera.

Gli interni sono ispirati a una delle icone dell’architettura moderna di Firenze: la Stazione di Santa Maria Novella, progettata nel 1935 da Giovanni Michelucci.

Palazzo Ottaviani Firenze

“Inaugurare Palazzo Ottaviani è restituirlo alla città”, racconta Diego di San Giuliano, della famiglia che possiede la struttura.
Ad assecondare l’inclinazione della nuova struttura, parte del Gruppo Lungarno Collection, il fatto che gli ospiti di Palazzo Ottaviani sono accolti nel contesto di suite pensate per fondere tutte le comodità di un’ospitalità di alto livello, con il comfort di una casa.

Palazzo Ottaviani Firenze

Ogni residenza apre le porta a un racconto a sé ma dialoga con le altre attraverso codici espressivi comuni che si ritrovano nei materiali, nei tessuti, nella tavolozza colori e, prima di tutto, nell’intenso rapporto tra volumi schietti e arredi classici che torna in ogni ambiente.

Palazzo Ottaviani Firenze

Qui, tutto è pensato per trasferire un senso di intimità raccolta, nel nome di un razionalismo morbido e rassicurante.

Le cucine, per esempio, accolgono grandi isole conviviali che invitano alla condivisione, in un equilibrio tra funzionalità e teatralità discreta.

Libri, oggetti e dettagli scelti con cura evocano il viaggio come esperienza estetica e culturale: ogni spazio diventa occasione per entrare in relazione con la città, anche prima di attraversarla.

Palazzo Ottaviani Firenze

“Portali in marmo e citazioni formali essenziali, linee severe e volumi puri dialogano con arredi classici e accoglienti, creando un equilibrio sottile tra memoria storica e sensibilità contemporanea. Abbiamo cercato di tenerci lontani dai canoni più consueti del neoclassico, e reinventare un approccio a quell’epoca offrendo un respiro nuovo e celebrando quella straordinaria creatività, madre del design italiano del XX secolo” spiega l’architetto Luigi Fragola.

Palissandro, travertino, velluti blu e dettagli in ottone adornano geometrie razionali e volumi essenziali.

Palazzo Ottaviani Firenze

Spazi arricchiti con portali e imbotti in marmi scuri venati, pavimenti in travertino che combinano eleganza e funzionalità, proponendo materiali pregiati, tessili e tappeti disegnati in esclusiva, dai colori neutri e sofisticati, arricchiti da dettagli in gamme di blu oltremare e oro antico.

Anche le appliques in vetro, che richiamano il design di quegli anni e che arricchiscono il progetto, sono realizzate su disegno dello studio Luigi Fragola Architects.

Così come gli ampi e lineari divani, rivestiti da tessuti Rubelli.

Palazzo Ottaviani Firenze

Le residenze di Palazzo Ottaviani si estendono su una superficie che varia dai 50 ai 200 metri quadrati. Fiore all’occhiello, è la scenografica penthouse: 185 metri quadrati interni, in cui figurano pezzi d’arte firmati da Ettore Sottsass per Pampaloni 1902, e 130 esterni sviluppati in una terrazza panoramica affacciata sulla città. È così che un dialogo profondo tra design, arte e architettura permea l’intero palazzo.

Lo Studio Luigi Fragola ha coinvolto quattro artisti fiorentini – Fiona Corsini, Andrea Benedetto, Caterina Bacci e Caterina Enni Misson – affidando loro opere su misura pensate per i vari ambienti: dalla lobby alla conciergerie, fino alle suite private.

Tra le installazioni più sorprendenti, spicca un dipinto su marmo realizzato da Esteban Fuentes de María, site-specific per la Penthouse, che raffigura un pavone, emblema e simbolo di Palazzo Ottaviani.

Palazzo Ottaviani Firenze

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