A Milano un open space di 60 mq ristrutturato all’insegna della semplicità

Foto Monica Di Chio

«Mi piace la semplicità degli spazi – dichiara la designer Silvia Marlia  – dove l’intervento è appena accennato e dolce, per questo mi piacciono le cose con raggi delicati. Disegno sempre un ambiente che è una ghianda, un ventre, luogo femminile, di protezione e pace, per la serenità di chi vive all’interno». Come il piccolo appartamento di 60 metri quadri che ha progettato a Milano, in collaborazione con Studio Falù.

La casa si trova in una corte interna in zona Paolo Sarpi, in un edificio indipendente un tempo usato come magazzino che si raggiunge attraversando un terrazzo comune pieno di piante, lontano anni luce dal vociare delle persone che passeggiano per China Town. Lo spazio ha una dimensione di 60 metri quadri ed è organizzato con la zona giorno aperta e la camera da letto sul soppalco.

L’intervento ha mantenuto a vista le travi che sorreggono il tetto, ora dipinte di bianco. Dall’ingresso si accede al living, luminosissimo grazie alla presenza di finestre su tutte le pareti perimetrali; oltre, si scorge la piccola cucina in linea e il tavolo rotondo (un pezzo vintage scandinavo abbinato a sedie Fritz Hansen) che identifica la zona pranzo.

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Foto Monica Di Chio

Tutti gli arredi sono scelti nelle nuance neutre del bianco e del grigio, con qualche tocco materico concesso alle superfici in legno. Il bagno si trova dietro una porta sul fondo dell’appartamento, ed è organizzato in tre zone funzionali: l’antibagno con lavabo, la doccia e i servizi su un lato, un locale lavanderia sull’altro. Il pavimento in parquet industriale a listelli sottili dipinto di grigio rende fluido il passaggio tra le aree funzionali.

La parte più interessante dell’intero lavoro sono i pannelli metallici che schermano la scala che conduce al soppalco, definiscono armadi e vani per sistemare gli oggetti sotto di essa e infine si trasformano in balaustra e parete permeabile in camera da letto.

«I pannelli sono fatti in rete metallica traforata», spiega Marlia. Adoro prendere materiali “poveri” e trasformarli, conferendogli eleganza attraverso un nuovo utilizzo e un finissaggio ricercato; in questo caso ho dipinto le reti di bianco opaco e ho applicato, ove necessario, delle maniglie giallo fluo disegnate da me».

L’intero appartamento è, nella volontà di Marlia, un omaggio alle sue guru Charlotte Perriand e Nanna Ditzel. «L’utilizzo dei tubi in metallo come elemento strutturale e come corrimano sono un rimando al Bauhaus e alla funzionalità dei lavori della Perriand, mentre l’assenza di spigoli vivi e l’uso di forme arrotondate, dolci, materne, è il mio modo di celebrare l’opera della Ditzel».

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