A Saint Tropez Dimorestudio ridisegna un appartamento giocando su rimandi storici e colori mediterranei

Foto Andrea Ferrari

Spazi che non hanno nulla fuori posto, così perfetti che sembrano il set di un film d’autore: Dimorestudio colpisce nuovamente nel segno con il rinnovamento di un appartamento a Saint Tropez, all’interno di Latitude 43. Nei 120 metri quadrati a disposizione, Emiliano Salci e Britt Moran hanno saputo creare un equilibrio perfetto tra l’illustre passato dell’edificio e le esigenze contemporanee. Giocando con rimandi al Bauhaus, colte citazioni pontiane e soluzioni in stile nautico.

Latitude 43 è un ex hotel in stile moderno, costruito nel 1932 da Georges-Henri Pingusson per “lanciare” Saint-Tropez come meta di villeggiatura. All’epoca la cittadina della Costa Azzurra era solo un villaggio di pescatori non appezzato dalla clientela parigina e internazionale; la struttura con circa 100 camere, un casinò, un ristorante, un centro commerciale, una piscina, campi da tennis e aree per lo sport, è nata per attirare proprio i turisti borghesi in cerca di una struttura ricettiva di alta gamma con ogni comfort. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’albergo fu requisito dallo Stato francese e successivamente occupato dalle truppe italiane, tedesche, americane. Riaperto per un breve periodo dopo il conflitto venne diviso in appartamenti e venduto a privati dal 1950.

È dunque una casa, per le vacanze o da vivere tutto l’anno, quella firmata da Dimorestudio. I progettisti hanno scelto di non rivoluzionare la distribuzione interna, mantenendo il lungo corridoio  con oblò come il ponte di una nave e la centralità del soggiorno. Le piastrelle in ceramica di Vietri in sfumature di rosso corallo, posate a mo’ di tappeto nella zona pranzo, richiamano le maioliche create da Gio Ponti per l’Hotel Parco dei Principi a Sorrento.

I colori dominanti sono mentre il blu marino e verde chiaro, scelti per le pavimentazioni, le pareti e gli arredi fissi più grandi progettati su misura con uso prevalente del legno e di tessuti naturali. Tra gli altri arredi più piccoli, selezionati con cura, spiccano pezzi preziosi firmati da Maestri del ‘900 come Gabriella Crespi, Marcel Breuer, Le Corbusier, Romeo Rega, Luigi Caccia Dominioni ed Eileen Gray.

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Foto Andrea Ferrari

Il duo Dimorestudio chiosa sottolineando il suo approccio: «Ogni dettaglio del progetto è stato curato con la meticolosità di un sarto: dalla posizione di un vaso all’effetto della luce di una lampada, tutto è pensato per creare un ambiente che combini estetica, funzionalità e intimità».

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