Apre a Milano il primo flagship store Birkenstock

Il nuovo flagship store Birkenstock di Milano in zona Brera. Foto M. Willemstein

A Brera, quartiere simbolo della creatività milanese, apre il primo flagship store italiano Birkenstock. Un evento che va ben oltre l’inaugurazione di un negozio: è la consacrazione di un fenomeno di costume che divide e appassiona, amato da chi non rinuncerebbe mai alla comodità “brutalmente chic” dei celebri sandali in sughero e detestato da chi li considera l’anti-eleganza per eccellenza. A Milano, città del design e della moda, Birkenstock ha scelto un indirizzo strategico, all’angolo tra corso Garibaldi e via Tivoli, e una cornice che riflette perfettamente lo spirito del brand: radici solide, artigianato autentico e uno sguardo internazionale proiettato sul contemporaneo.

Tra artigianato e installazioni un omaggio a Milano

Il nuovo spazio, dopo una soft opening estiva, inaugura ufficialmente il 12 settembre 2025. Non un semplice punto vendita, ma un ambiente che accompagna i visitatori in un racconto fatto di materiali naturali, tradizione artigianale e narrazioni dedicate al plantare anatomico Fussbett, cuore tecnologico ed estetico delle scarpe tedesche, con un corner dedicato. E poi grandi espositori in legno chiaro dove sfilano i classici sandali Arizona, i Milano (quelli chiusi dietro), i sabot Boston e le altre calzature chiuse. Qua e là elementi tipici dell’architettura meneghina, come il Ceppo di Gre, e il classico giallo crema dei palazzi milanesi a fare da filo conduttore. A sottolineare il legame con Milano, il marchio ha lanciato anche la campagna “Gli Artigiani di Milano”, che racconta chef, artisti, designer e musicisti capaci di incarnare la combinazione tutta milanese tra radici e innovazione. Installazioni site-specific (Walk with Me di Frederik De Wachter e Fabiana Fierotti), borse-grembiule disegnate da Older Studio, piatti in ceramica realizzati con il Laboratorio Paravicini, sculture anatomiche di Gianluca Brando e persino un gelato artigianale firmato Umberto 1934 renderanno l’apertura un vero tributo allo spirito della città.

Flagship store Birkenstock Milano Brera
Un corner dedicato ai celebri plantari Fussbett. Foto M. Willemstein

Dalle origini a icone globali 

Ma la notizia non sta solo negli spazi del nuovo flagship: Birkenstock a Milano rappresenta l’ultimo capitolo di una storia che ha visto una semplice calzatura ortopedica trasformarsi in icona globale. Nata nel 1774 e consacrata dal successo negli Stati Uniti degli Anni 60 come simbolo della controcultura hippie, la scarpa con la suola in sughero ha attraversato decenni di mode restando sempre uguale a se stessa. Negli anni Duemila, la svolta fashion: Phoebe Philo la porta in passerella per Céline (collezione primavera-estate 2013), trasformandola in oggetto del desiderio con la versione in pelliccia ribattezzata “Furkenstock”. Da lì è stato un susseguirsi di collaborazioni con maison come Valentino, Rick Owens, Giambattista Valli, fino all’approdo nei guardaroba di celebrities e influencer. La sua forza sta proprio nella capacità di incarnare la filosofia “ugly chic”, un’estetica spiazzante che ribalta le gerarchie tradizionali della bellezza e fa del comfort un valore assoluto.

Il fenomeno conquista la Gen Z

Oggi le Birkenstock sono dappertutto: nei festival musicali come nelle capitali del lusso, ai piedi della Gen Z che le indossa con calze bianche e pantaloni oversize, o negli armadi dei creativi cinquantenni che le alternano alle sneakers. Per alcuni sono il simbolo di un’eleganza rilassata e consapevole, che preferisce il benessere al tacco dodici, per altri restano un vezzo discutibile, il sandalo “da turista tedesco” che non sarà mai veramente cool. Ma è proprio questa polarizzazione a renderle un fenomeno unico: la scarpa che divide diventa inevitabilmente quella che racconta meglio il nostro tempo, sospeso tra comfort domestico e desiderio di affermazione stilistica. La pandemia ha poi accelerato questa trasformazione, consacrando l’idea che il comfort potesse finalmente avere cittadinanza nel guardaroba urbano. Le Birkenstock, già amate dai fanatici del benessere e dagli habitué della spiaggia, hanno trovato un posto stabile anche negli uffici creativi e nelle cene informali, diventando la risposta a un bisogno collettivo di genuina semplicità. E se il loro prezzo le colloca in una fascia accessibile, la loro filosofia – fatta di materiali sostenibili, produzione radicata in Germania e durata nel tempo – risponde perfettamente alla sensibilità contemporanea verso la qualità e l’impatto ambientale.

Flagship store Birkenstock Milano Brera
Legno chiaro, Ceppo di Gre e color crema caratterizzano gli interni del flagship store milanese Birkenstock. Foto M. Willemstein

La nuova casa milanese 

Con una superficie di 120 metri quadrati distribuiti su due piani, il negozio milanese è il terzo punto vendita di Birkenstock in Italia e il 42° in Europa, ospitato in un edificio storico in stile toscano. L’apertura dello store di Brera suggella il successo di un marchio che non è più soltanto una scarpa, ma un linguaggio estetico. È il paradosso del “brutto-bello”, capace di farsi spazio nelle sfilate haute couture come nei mercati vintage di Berlino, di mettere d’accordo ecologisti, architetti minimalisti e ragazze di TikTok. Amate o odiate, le Birkenstock non lasciano indifferenti: e ora, a Milano, trovano una nuova casa, nel quartiere dove artigianato e creatività convivono da secoli. Perché in fondo, come accade spesso nella moda, ciò che divide diventa presto ciò che conquista.

dove: corso Garibaldi angolo via Tivoli 2, Milano

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