Bethan Laura Wood: «Nel profondo rimango una designer»

Foto © Jo Underhill for the Design Museum

Si definisce la partner in crime di questa mostra al Design Museum di Londra con curatela tutta al femminile ma si conferma una regina del design attuale. Lo si capisce da come Bethan Laura Wood si è presa la scena sul ballatoio del mezzanino interno del museo alla presentazione della sua prima personale, Platform: Bethan Laura Wood.

Divisa in tre sezioni — Desiderio, Ornamento e Iperrealtà — che riassumono i temi ricorrenti e più significativi del lavoro della designer inglese, la mostra inaugura una nuova serie di esposizioni annuali del Design Museum, che promuove la pratica contemporanea della disciplina.

Foto David Sierra, courtesy of the artist and The Design Museum

Oltre 70 oggetti e progetti saranno esposti per un intero anno in un allestimento essenziale, tra cui alcune delle creazioni più accattivanti di Wood insieme ai nuovi lavori, che rendono una chiara idea della sua visione radicale.

La mostra, visitabile gratuitamente fino a gennaio 2025, è curata dalla designer con Esme Hawes e Johanna Agerman e racconta il suo universo a colori. Tutto per Bethan è massimalista e al contempo leggero. A cominciare dai suoi outfit eccentrici, un travestimento che si estende con estetica coerente alla creazione di una fragile lampada di vetro multicolore, di un letto che sembra un gioiello o di una borsa tutta curve e inserti pop.

Un coloratissimo mix di produzione industriale e alto artigianato, che assorbe un’intensa ricerca storica, influenze di viaggio ed esperienze personali vissute con l’attitudine della collezionista. Il suo eclettismo è espressione di una personalità estroversa che attraversa diverse discipline – moda, arredi, installazioni – con progetti esposti in prestigiosi musei e istituzioni culturali. Tra le collaborazioni più importanti, Perrier-Jouët, Moroso, Valextra, cc-tapis, Rosenthal, Hermes, Dior e quella oltre decennale con Nilufar Gallery.

Foto Emanuele Tortora, courtesy of Nilufar and the Design Museum

Seduta su quello che per lei è un divano ma per tutto il resto del mondo risulta un’inusuale seduta rivestita in tessuto caleidoscopico creata appositamente da Poltronova per questa mostra (la trovate nella gallery), Wood ha risposto ad alcune domande e anticipato qualcosa sui progetti che porterà alla Design Week di Milano.

Hai conquistato un tempio come il Design Museum London, che effetto ti fa?

La considero una pietra miliare per me e un eccitante ulteriore capitolo della mia carriera. Che è anche un ritorno: il contenitore Particle Stack in mostra era stato commissionato originariamente dal museo subito dopo la mia laurea (in Design Products at the Royal College of Art). È stato bello rivedere quel pezzo e tutto quello che c’è stato poi.

Recentemente il Design Museum ha intrapreso un percorso avventuroso di mostre di design non convenzionali: Amy Winehouse, Barbie, Tim Burton (in corso) e Wes Anderson (prossimamente). Come ti inserisci con il tuo lavoro?

È stato meraviglioso avere questo spazio tutto per me. Il programma del museo comprende l’ampio respiro di tutte le varie discipline che compongono il campo del design. Tim Burton fa pensare immediatamente ai film ma c’è tutto un substrato di ricerca di elementi di design inclusi in quel medium, che il museo ha deciso di evidenziare. Prima di me c’è stata la mostra su Enzo Mari, ora arrivo io, che rappresento un altro aspetto della disciplina e mi sono aggiunta.

Foto courtesy of Rosenthal and the Design Museum

Come hai selezionato i pezzi in mostra?

Io e le curatrici abbiamo scavato nel mio archivio per un insieme che fosse rappresentativo: dai pezzi più immediati come la teiera di Rosenthal alla scultura per Perrier-Jouët. Il design è il nucleo del mio lavoro che ha preso molteplici strade differenti. Ci sono dei pezzi significativi e abbiamo voluto svelare anche molto del processo, della discussione che origina e sta dietro alla disciplina, i prototipi e i campioni iniziali, le collaborazioni. Ho voluto far vedere il passaggio dal linguaggio individuale alle diverse espressioni.

Ti consideri ancora solo una designer o ti sei evoluta in qualcos’altro?

Vengo dal design, rappresenta le basi di ciò che faccio, ne amo proprio la storia, il linguaggio. Ma mi piace che il mio lavoro abbia preso uno spettro più ampio abbracciando con fluidità i cambiamenti commerciali e della produzione.

Cosa c’è nel tuo prossimo futuro?

All’imminente Design Week a Milano, presenterò un progetto ancora segreto con Cassina e uno con il marchio di pelletteria Serapian, dei tappeti con cc-tapis e la seduta che Poltronova ha realizzato per questa mostra avrà un seguito.

Foto Emanuele Tortora, courtesy of Nilufar and the Design Museum

PLATFORM: Bethan Laura Wood

dove: The Design Museum, 224 – 238 Kensington High Street, Londra
quando: dal 14 febbraio 2025 a gennaio 2026

designmuseum.org

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