È il progetto Canal Café di Diller Scofidio + Renfro e Aaron Betsky a vincere questa edizione della Biennale di Architettura. Il caffè fatto depurando l’acqua dei canali di Venezia è stato premiato con il Leone d’Oro per la migliore partecipazione alla Mostra Internazionale Intelligens. Naturale. Artificiale. Collettiva.
“Il progetto dimostra come la città di Venezia possa fungere da laboratorio e invita a future riflessioni sulla laguna. Va inoltre ammirata l’eccezionale perseveranza di un lavoro iniziato quasi 20 anni fa”, ha dichiarato il curatore, critico e storico dell’arte svizzero Hans Ulrich Obrist, presidente della giuria formata dall’italiana Paola Antonelli e dalla sudafricana Mpho Matsipa.
Durante la cerimonia di premiazione della 19. Mostra Internazionale di Architettura, che si è tenuta sabato 10 maggio, sono stati assegnati gli altri riconoscimenti.

Il Leone d’oro per la migliore partecipazione nazionale è andato al padiglione del Regno del Bahrain con il progetto Sweating Assets mentre il Leone d’Argento per una promettente partecipazione alla Mostra è stato assegnato al progetto Calculating Empires: A Genealogy Of Technology and Power Since 1550 di Kate Crawford e Vladan Joler.

La giuria ha poi assegnato quattro menzioni speciali. La prima al lavoro Alternative Urbanism: The Self-Organized Markets of Lagos di Tosin Oshinowo che documenta il principio di circolarità di tre mercati specializzati che trattano rifiuti o articoli a fine vita provenienti dalle economie industrializzate. L’altra è invece andata a The Elephant Chapel, il padiglione realizzato con sterco di elefante, esempio di un’architettura che riduce al minimo i materiali usati senza compromettere la resistenza.

Due menzioni speciali, poi, sono state assegnate anche per le Partecipazioni Nazionali: la prima al Padiglione della Gran Bretagna, dove il lavoro GBR: Geology of Britannic Repair esplora il ruolo dell’architettura negli ‘imperi della geologia’, riconoscendone al contempo il potenziale nel generare riparazione e rinnovamento.

L’altra menzione è andata al Padiglione della Santa Sede per il progetto Opera Aperta che invita i visitatori a partecipare al lavoro di restauro del Complesso di Santa Maria Ausiliatrice, attraverso artigiani locali, apprendisti e laboratori aperti a tutti.

In questa occasione sono stati consegnati anche due Leoni speciali, decisi dal Cda della Biennale presieduto da Pietrangelo Buttafuoco, su proposta di Carlo Ratti: alla filosofa statunitense Donna Haraway e all’architetto, progettista e designer italiano Italo Rota (2 ottobre 1953 – 6 aprile 2024) rispettivamente il Leone d’Oro alla Carriera e il Leone d’Oro Speciale alla Memoria.
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