Questa rubrica nasce dall’incontro fra Alice e I Tempestas: ogni mese scelgono un fiore edulo, lei ne parla dal punto di vista botanico e loro lo usano come ingrediente per una ricetta. Qui parlano della Camomilla, una pianta erbacea spontanea che, tra i tanti pregi, sa anche dare sapore a un dolce tradizionale
Nel linguaggio dei fiori, la Camomilla simboleggia la forza e la resistenza contro le avversità. Benché piccola e apparentemente fragile, riesce a crescere ovunque, affrontando con tenacia ogni ostacolo. È un fiore che insegna la dolcezza, ma anche la capacità di superare le difficoltà con serenità.
La Camomilla, conosciuta in botanica come Matricaria Chamomilla, dimostra come la natura spontanea sappia offrirci, in ogni petalo, un concentrato di virtù. Se c’è un fiore che tutti associamo ai momenti di relax, questo è la Camomilla, il fiore della buonanotte.
Nota fin dai tempi antichi per le sue proprietà calmanti e antinfiammatorie, è stata a lungo considerata una pianta sacra: nell’antico Egitto, per esempio la dedicavano a Ra, il Dio del Sole, credendo che sapesse infondere coraggio e pace.
La Camomilla fiorisce spontanea nei prati e lungo i bordi delle strade da primavera fino all’estate inoltrata. I suoi capolini bianchi e gialli, semplici e perfetti, emanano un aroma che gli antichi Greci paragonavano a quello delle mele mature, da cui deriva il suo nome: Khamaìmelon, cioè ‘mela della terra’.
Rilassante per mente e corpo, la Camomilla è perfetta per chi cerca un po’ di sollievo. Un’infusione dei suoi fiori calma lo stomaco irritato, favorisce il sonno e allevia anche i fastidi di una giornata stressante.
La Camomilla ha però anche molte altre applicazioni. Nell’Europa medievale, le sue piante venivano bruciate per combattere le epidemie o appese sopra le culle dei neonati per proteggerli dalle malattie.
Ancora oggi, la Camomilla è preziosa per la cura della pelle: i suoi estratti aiutano a lenire irritazioni, eczemi e arrossamenti, rendendola un ingrediente prezioso nella cosmesi naturale.
I suoi fiori possono poi essere usati in cucina per aromatizzare marmellate, caramelle, gelati e persino liquori come il vermouth. E allora, perché non provare un risotto alla Camomilla o un’insalata di pesce decorata dai suoi delicati petali?
LO SAPEVI CHE… Puoi coltivare la Camomilla in giardino o in vaso, seminando a marzo o aprile. Ama i terreni leggeri e ben drenati e predilige il sole. Non solo abbellirà il tuo spazio verde, attirerà anche gli impollinatori, contribuendo all’equilibrio dell’ecosistema. Seminala una volta: tornerà a fare capolino spontaneamente, di anno in anno.
Biancomangiare alla Camomilla
di @i_Tempestas ovvero Fabrizio Maggiulli e Giovanni Montenero, cook e book lovers » youtube.com/@i_tempestas
ingredienti
Dosi per 4 persone: √ 300 ml di bevanda vegetale alla mandorla √ 200 g di mascarpone vegano √ 2 cucchiai colmi di fiori secchi di Camomilla √ 60 g di sciroppo d’acero √ 10 g di amido di mais √ 2 g di agar agar in polvere √ 1 cucchiaino di estratto di vaniglia √ 1 pizzico di sale
occorrente √ stampi per budini oppure anello e fogli di acetato √ garza per filtraggio o colino
procedimento
1. In un pentolino scalda 250 ml di latte vegetale con i fiori secchi di Camomilla. Appena accenna a bollire, spegni e lascia in infusione 15 minuti coperto.
2. Filtra bene il latte, spremendo i fiori per estrarre tutto l’aroma. In questo modo dovresti ottenere circa 200 ml di infuso.
3. In una ciotolina a parte stempera l’amido di mais e l’agar agar in 50 ml di latte vegetale freddo.
4. Versa il liquido ottenuto nel latte alla Camomilla, unisci zucchero, vaniglia, sale, mescola poi aggiungi il mascarpone precedentemente ammorbidito.
5. Quando sarà perfettamente amalgamato e senza grumi, rimetti sul fuoco dolce. Porta a leggero bollore e cuoci per almeno 2 minuti, mescolando di continuo per attivare l’agar agar. La crema deve addensarsi e velare il cucchiaio.
6. Versa subito negli stampi, se in vetro unti con dello sciroppo d’acero o con il caramello.
7. Fai raffreddare, quindi lascia rassodare in frigo per almeno 4 ore.
TIPS & TRICKS
• Anello e foglio di acetato sono il metodo più semplice per sformare perfettamente il tuo budino, ma se preferisci i bicchierini in vetro ti basterà mettere lo sciroppo sul fondo. Al momento di servire immergi il fondo del bicchiere per pochi secondi in acqua calda e rovescia sul piatto.
• Puoi sostituire lo sciroppo d’acero con quello di agave o caramello, meglio se fatto con zucchero di canna chiaro.
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