Ci vuole un fiore (anche in cucina!): la ruchetta violacea

Ogni mese Alice Delgrosso e iTempestas scelgono un fiore edulo, lei ne parla dal punto di vista botanico e loro lo usano come ingrediente per una ricetta. Questo mese tocca alla Ruchetta violacea, una pianta da riscoprire per come sa insaporire molti piatti. Qui la proviamo con gli spaghetti

Un tempo, nei paesi del Sud Italia, questa pianta era un ingrediente quotidiano. Oggi alcuni chef la stanno riportando in auge con piatti innovativi e raffinati. Il segreto del suo successo? Il suo aroma deciso e la sua versatilità in cucina costituiscono un vero tesoro della nostra tradizione.

Umile e tenace, la Ruchetta violacea (Diplotaxis erucoides) – o marasciuolo, come viene chiamata in Puglia, terra dove vivono I Tempestas – è una pianta spontanea che da secoli accompagna la vita contadina.

Cresce senza pretese nei campi incolti, tra gli uliveti e lungo i cigli delle strade, ed è presente in tutte le regioni d’Italia. A fine inverno e inizio primavera è facile imbattersi in prati fioriti di bianco screziati di viola.

Questa brassicacea si presta a piatti semplici e genuini. Le sue foglie, più delicate della rucola comune, sono perfette crude in insalata, mentre i suoi boccioli fiorali, raccolti prima della piena fioritura, diventano un delizioso condimento per la pasta, proprio come le cime di rapa.

Una ricetta tipica barese la vede protagonista di un piatto povero ma gustosissimo: marasciuolo, aglio, olio e pomodoro.

Ma la Ruchetta violacea non è soltanto un piacere per il palato: è anche una pianta dalle numerose proprietà benefiche. Ricca di vitamina C, sali minerali e composti solforati, aiuta la digestione e ha effetti diuretici e depurativi.

I Romani la utilizzavano per abbassare la pressione arteriosa e ancora oggi viene apprezzata per il suo contributo al benessere intestinale grazie alla presenza di acido caffeico, un potente ed efficacissimo antiossidante.

Purtroppo, come molte erbe spontanee un tempo essenziali nelle cucine e nei rimedi popolari, oggi la Ruchetta violacea viene spesso considerata soltanto un’infestante. Eppure, il suo sapore leggermente pungente e aromatico merita di essere riscoperto e valorizzato.

Chi ha la fortuna di raccoglierla nei campi può gustarla al massimo della sua freschezza, ma per chi vuole coltivarla, la semina è possibile quasi tutto l’anno: da gennaio a maggio e da agosto a ottobre, con raccolti abbondanti in ogni stagione.

LO SAPEVI CHE… Se vuoi provare il sapore autentico della Ruchetta violacea, il periodo migliore per raccoglierla è prima della fioritura, quando le foglie sono ancora tenere e succulente. Una volta a casa, conservala in frigorifero avvolta in un panno umido per mantenerne la freschezza più a lungo!

Spaghetti al pesto di Ruchetta violacea

di @i_Tempestas ovvero Fabrizio Maggiulli e Giovanni Montenero, cook e book lovers 

ingredienti: √ 320 g di spaghetti (250 g farina di semola, 95 g di acqua) √ 1 cucchiaio di olio extra vergine d’oliva.

Per il sugo di pomodoro: √ 200 g di pomodori datterini in barattolo √ 1 cucchiaio di olio extra vergine d’oliva √ 1 spicchio di aglio √ mezzo cucchiaino di zucchero √ 1 cucchiaino di aceto balsamico

Per il pesto: √ 50 g di Ruchetta violacea √ 25 g di noci brasiliane (o qualunque tipo di frutta secca) √ mezzo cucchiaio di lievito alimentare √ 2 g di aglio in polvere √ 80 ml di olio extra vergine d’oliva √ Q.B. sale occorrente √ passaverdure √ mortaio

procedimento

1. In una padella scalda l’olio con lo spicchio d’aglio in camicia appena schiacciato, quando l’aroma di aglio inizierà a sprigionarsi, versa i pomodori, mescola bene, unisci i restanti ingredienti e lascia cuocere 30 minuti con il coperchio. Il risultato dovrà essere un sugo asciutto e liscio. Elimina l’aglio e passa il tutto al passaverdure.

2. Per il pesto, preleva le foglie di Ruchetta più tenere, lavale a fondo e asciugale; inseriscile insieme a tutti gli ingredienti in un mortaio e riduci tutto in crema. Prepara gli spaghetti e quando saranno al dente scola velocemente e in una ciotola uniscili a un cucchiaio di pesto, mescola molto bene e procedi ad assemblare il piatto.

3. Crea un fondo di sugo di pomodoro caldo, unisci delle perle di pesto, adagia il nido di spaghetti e decora con i fiorellini della Ruchetta.

TIPS & TRICKS
• Se non hai il passaverdure o il mortaio, puoi utilizzare un mixer da cucina.
• Per un gusto più delicato, puoi sostituire l’olio extra vergine d’oliva con l’olio di semi di mais.
• L’aglio in polvere è più digeribile ma se preferisci per il pesto potrai usare quello fresco.

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