Questa rubrica nasce dall’incontro fra Alice e I Tempestas: ogni mese sceglieranno un fiore edulo, lei ne parlerà dal punto di vista botanico e loro lo useranno come ingrediente per una ricetta. Qui scopriamo la Yucca: sapevi che i suoi scenografici fiori possono diventare l’ingrediente inatteso di una gustosa ciambella?
Nel linguaggio dei fiori, la Yucca parla di protezione e forza. È il fiore della resilienza silenziosa, che cresce fiero nei paesaggi aridi e sa resistere a ogni sfida. Osservandola, si ha la sensazione che nulla la possa piegare. Né il vento, né il sole, né… la dimenticanza!
Originaria delle terre assolate del Nord America e del Nuovo Messico, la Yucca ha trovato casa anche nei nostri giardini mediterranei e sui balconi cittadini. A Milano per esempio la si incontra spesso, intrepida e spartana tra i vasi di città. Una presenza non solo estetica: è una compagna forte e discreta, sa adattarsi al freddo invernale come al sole cocente d’agosto. E poi arriva il momento della fioritura, e tutto cambia.
Tra giugno e settembre, dalle rosette di foglie rigide ed eleganti si alza uno stelo centrale alto e deciso, da cui si schiudono fiori bianchi o crema, a campana, a volte screziati di rosa. Sbocciano come una promessa, uno slancio verticale di bellezza che stupisce chi li incontra. Non soltanto incantano per la loro forma robusta e l’apparenza cerosa, ma attirano anche falene, farfalle e preziosi impollinatori notturni.
E proprio i fiori della Yucca, così scenografici e solenni, sono commestibili. Una volta raccolti possono essere lessati, saltati in padella, aggiunti a zuppe o frittate. Hanno un sapore delicato, leggermente erbaceo, e una consistenza carnosa e piacevole. Sono ottimi anche da friggere in pastella, per preparare un antipasto dal gusto esotico e inaspettato.
Ma la Yucca offre molto di più. Le popolazioni indigene delle Americhe la conoscono da secoli: con le sue foglie fibrose si realizzavano corde, cesti, tessuti; con le radici ricche di saponine, invece, si producevano saponi naturali. Le stesse radici, una volta lavorate, sono tuttora consumate in cucina sotto il nome di manioca, alimento base nei paesi tropicali.
LO SAPEVI CHE… La Yucca ha anche un forte potere simbolico: utilizzata nei riti di purificazione dalle popolazioni native americane, oggi è particolarmente apprezzata in fitoterapia per le sue proprietà antinfiammatorie e depurative. Coltivarla è semplice: le bastano luce, irrigazione non eccessiva e un vaso profondo dove possa affondare le sue radici robuste.
Testi di Alice Delgrosso
Ciambella ai fiori di Yucca, limone e mandorle
di @i_Tempestas ovvero Fabrizio Maggiulli e Giovanni Montenero, cook e book lovers » youtube.com/@i_tempestas
ingredienti
Per uno stampo da 24 cm: √ 270 g di farina tipo 2 √ 70 g di farina di mandorle √ 220 g di zucchero di canna chiaro √ 320 ml di latte di mandorla √ 100 ml di olio di semi di girasole √ 60 ml di succo di limone√ scorza grattugiata di 1 limone non trattato √ 1 bustina di lievito per dolci √ 1 pizzico di sale √ 1 cucchiaino di estratto di vaniglia (facoltativo) √ 10-12 fiori freschi di Yucca (edibili, vanno però privati del pistillo che può risultare amaro e leggermente sbollentati) √ zucchero a velo per decorare occorrente √ planetaria con accessorio frusta oppure frullino elettrico √
procedimento
1. Pulisci con cura i fiori di Yucca rimuovendo i pistilli centrali. Sbollenta i petali in acqua per 1-2 minuti, scolali e tamponali con delicatezza. Tieni da parte.
2. In una ciotola capiente, unisci farina tipo 2, farina di mandorle, zucchero di canna, lievito e sale. Mescola bene. In un altro recipiente, emulsiona latte di mandorla, olio, succo e scorza di limone, ed eventualmente la vaniglia.
3. Versa gli ingredienti liquidi in quelli secchi e mescola usando la planetaria con l’accessorio frusta oppure un frullino elettrico fino a ottenere un impasto ben liscio.
4. Versa metà dell’impasto in uno stampo da ciambella oliato e infarinato. Distribuisci metà dei petali di yucca, poi copri con il resto dell’impasto. Decora la superficie con i petali rimasti.
5. Cuoci in forno statico a 180 °C per circa 40-45 minuti, facendo la prova stecchino verso la fine per controllare il livello di cottura.
6. Lascia raffreddare completamente, quindi sforma la ciambella e infine spolvera con zucchero a velo.
TIPS & TRICKS • Quando spegni il forno, apri leggermente lo sportello e posiziona un canovaccio ripiegato più volte tra la parete del forno e il vetro. La torta raffredderà lentamente senza subire sbalzi termici e manterrà la sua forma perfetta. Dopo 20 minuti rimuovi lo stampo. • Lascia raffreddare completamente su una gratella, così la torta non subirà danni sul fondo, spesso causati dal vapore del raffreddamento.
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