Appuntamento con arte, artigianato e, naturalmente, design nel distretto delle 5Vie durante il Fuorisalone 2025. A Milano dal 7 al 13 aprile, l’area del centro città stimola la mente di visitatori e professionisti con un mix di progetti che rispondono al tema scelto per l’edizione di quest’anno: “Armonie invisibili: il design come soglia tra materia e intuizione”, un invito a riflettere sulle connessioni, invisibili ma fondamentali, che abitano la quotidianità. Forze sottili indissolubilmente legate fra loro.
L’intento del distretto 5Vie al Fuorisalone 2025 è, dunque, quello di guidare lo sguardo (e il cuore) in un viaggio attraverso i mondi interiori di ciascuno: “In un momento di grande confusione, invochiamo la ricerca intima“ spiegano Ernesta Del Cogliano ed Emanuele Tessarolo durante la conferenza stampa.
Nel distretto a ridosso di Sant’Ambrogio quest’anno si esplorano i limiti da valicare alla ricerca della bellezza, si osservano esperimenti materici che si propongono di sconfinare le barriere del conosciuto, si parla di amore (è giunto il momento di tornare a parlarne?).

Alle consuete sedi (da Palazzo Correnti in via Cesare Correnti 14 alla SIAM in via Santa Marta 18) si affiancano le prestigiose Cavallerizze di via Olona 4, presso il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, che faranno da ‘casa’ temporanea ai progetti più in vista.
Tra i più attesi, il progetto Abject: Inhabit the Poché del designer Misha Kahn a cura di Maria Cristina Didiero. Definito dalla curatrice uno dei personaggi più interessanti del limited design a livello internazionale, Kahn sperimenta diversi tipi di materiali anche molto distanti tra loro – dal legno alla porcellana – esplorando un piccolo spazio tra design seriale e limited edition. Alla Milano Design Week racconta di design, danza, proiezioni e lo fa con una sedia-personaggio, la prima di una nuova collezione.
Sempre presso le Cavallerizze del Museo Leonardo da Vinci, Julie &Jesse con la curatela di Annalisa Rosso presentano Metamorphosim. I due designer – lei svizzera, lui americano – sono basati a Hong Kong dove conducono una costante ricerca sulla ceramica ibridata con tecnologie innovative, fondendo arte figurativa e design di ricerca. Vedremo pezzi inediti per forma e per tecnica, sconfinanti dal noto alla ricerca del bello. “Hanno talento speciale per generare equilibri” spiega Rosso.
Torna, ormai presenza di lunga data del distretto, Sara Ricciardi, che quest’anno di ‘sdoppia’. La designer sarà alle Cavallerizze con The Chrysalis Knows The River’s Song, un progetto che racconta del tempo di ri-trasformazione. Prendendo spunto dal percorso della farfalla Ricciardi riflette sul “tempo in cui stare e processare la trasformazione”. Si preannuncia un prosieguo dell’albero sonoro dell’edizione 2024.
Appuntamento sempre con la designer, ma in via Cesare Correnti, per Girotondo, un progetto realizzato in partnership con Ceramiche Rometti e Nodus. In esposizione, una serie di vasi sul modello delle anfore elleniche che illustreranno il senso più contemporaneo e genuino dell’amore, proprio come quest’ultime narravano grandi gesta e virtù. Il progetto è frutto di un workshop realizzato con bambini di età compresa tra i 4 e i 10 anni, che hanno ragionato sul senso dell’amore. “Possiamo tornare a parlare di amore?” provoca Ricciardi.
Sarà in via Cesare Correnti anche il progetto Prendete e mangiate curato da Carolina Levi, ideatrice della galleria romana Spazio Giallo. Partendo dalla convinzione di Patrizia Cavalli secondo cui l’importante, quando si lascia la tavola, è ciò che permane, venti designer lavorano alla figurazione dei silenzi e delle crepe che restano dopo averla lasciata, attraverso una proposta di vasi comunicanti e oggetti di ricerca.

Con Colture Project, quattro professionisti toscani provenienti da quattro ambiti diversi (arte, design, architettura) presentano oggetti realizzati a mano con scarti di lavorazione nobili come vetro, seta, lana – non riciclabili – del territorio toscano. In questo caso, il tema di 5Vie “Armonie invisibili” viene ripreso con l’installazione ambientale Another space che parla di tre tipologie di spazi – mentali, isole sparse nel mondo, spazi cosmici – attraverso tre collezioni di tappeti e arazzi (aspetto riflessivo e poetico); vasi in cotisso (materiale di scarto di lavorazione del vetro); e coffee table realizzati in legno di recupero e pigmenti di scarto di finiture di prodotti (soprannominati ‘presocratici’).

Torna anche quest’anno dopo la multi presenza dello scorso anno il duo we+, che porta la sperimentazione con due progetti SO Color e UnseenObject.

L’architetto e designer libanese Richard Yasmine presenzia per la decima volta e lo fa, quest’anno, con Divine Decadence: un’installazione dedicata all’arte della tavola tra feticismo e fantasia, legno e madreperla, acciaio e organza di seta in collaborazione con 20 designer libanesi.
Da non perdere, anche la terza puntata del Singapore Design Council, co-curato da Tony Chambers e Maria Cristina Didiero. Da tre anni Future Impact intende rivelare i migliori giovani talenti da Singapore, uno dei territori con tasso più alto di ricerca tecnologica. Dopo i Bastioni di Porta Venezia (2023) e la Rotonda dei Pellegrini (2024), quest’anno è la Chiesa di San Bernardino alle Monache a fare da location. Si tratta della terza e ultima presentazione, che coincide con la celebrazione dei 60 anni di Singapore. Un prrogetto ambizioso a cui partecipa anche il curatore di Singapore. Oltre alla main exhibition, altre due mostre illustreranno il passato e il futuro del Paese.
E se la galleria The Flat – Massimo Marasi cura il progetto di Ivan Izadè, artista iraniano che utilizza il mezzo delle extension (integrazioni di capelli umani, per intenderci) per riportare in auge la tradizione persiana del tappeto, l’Istituto Cervantes, nella nuova sede nella Cripta di Sant’Alessandro, porta in scena i progetti di 12 designer donne di formazione e percorsi diversi che hanno in comune la volontà di sconfinare le frontiere tecnologiche mantenendo vivo il baricentro della poetica e della cura artigianale.

Alle Cavallerizze ci sarà anche uno spin-off di Trattoria Altra Vista, a cura di Anotherview, “un luogo dove accadono cose” che assume quest’anno i connotati di Bar Altra Vista. L’installazione sarà un bar realmente funzionante che ruota attorno a un bellissimo biliardo che riporta la mente alla classica situazione conviviale all’italiana. Il ristoro è affidato allo chef Aldo Ritrovato; tra gli altri, partecipano all’installazione anche Globe Trotter e Duilio Forte.
Due must-see sempre in tema di location da non perdere: Casa Ornella e Laboratorio Paravicini.

Dulcis in fundo il grande ritorno di Luca Trazzi che porta in scena Graffito di Luce by Luca Trazzi per F.A.N. Eyurope Lighting nel Chiostro e nella Sacrestia del Bramante di Santa Maria delle Grazie. Nello spazio (che per l’occasione verrà aperto in esclusiva), è stato ritrovato un graffito partendo dal quale il designer proporrà un’idea di lighting che si preannuncia magica da visitare di notte.

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