Oggi avrebbe compiuto 99 anni, ma ieri sera, domenica 22 giugno 2025, è mancato Arnaldo Pomodoro, uno dei più celebri e influenti scultori italiani contemporanei. Nasce nel Montefeltro nel 1926, e passa l’infanzia a Pesaro. Dopo una formazione come geometra, si innamora della scultura a cui inizia a dedicarsi dagli Anni 50 e nel 1954 si trasferisce a Milano.
Le sue prime opere sono altorilievi che presentano uno stile inedito nella scultura. Ma è a partire dagli anni Sessanta che inizia a la sua ricerca sulla tridimensionalità e la geometria solida, una svolta che lo porta a realizzare quelle che sono i suoi lavori più iconici, ovvero le sfere (ma ci sono anche dischi, piramidi, coni, colonne, cubi) in bronzo perfettamente lisci in cui si aprono squarci. Questo contrasto tra la superficie levigata e la caotica complessità dell’interno diventa il segno distintivo di Pomodoro.
Un momento importante arriva nel 1966 quando gli viene commissionata la sfera di tre metri e mezzo di diametro per l’Expo di Montreal, che oggi è collocata davanti alla Farnesina a Roma. Non solo questo lavoro segna l’ingresso nelle sculture di grande dimensione, ma è anche la prima delle tante opere che gli daranno una fama anche popolare perché hanno un posto in spazi pubblici come nelle piazze di città come Milano, Copenaghen, Brisbane, Los Angeles, Darmstadt, ma anche di fronte alle Nazioni Unite a New York, al Trinity College dell’Università di Dublino, al Mills College in California o nel Cortile della Pigna dei Musei Vaticani.

I suoi lavori sono esposti in ogni angolo del mondo dall’Australia, al Giappone oltre che in numerose sedi di tutto il continente americano, oltre che, ovviamente, in Europa. Oltre alla scultura si è dedicato anche alla scenografia per diversi lavori teatrali e si è dedicato all’insegnamento per i dipartimenti d’arte delle università californiane di Stanford, Berkeley e Mills College.
Tra i tanti riconoscimenti ricevuti ci sono i Premi di Scultura alle Biennali di São Paulo (1963) e Venezia (1964), il Praemium Imperiale per la Scultura 1990 della Japan Art Association e il Lifetime Achievement in Contemporary Sculpture Award dell’International Sculpture Center di San Francisco (2008).
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