Genova, vista porto: l’appartamento tra rigore architettonico e dettagli pop

Foto Anna Positano, Gaia Cambiaggi | Studio Campo

C’è un angolo di Genova, stretto tra il porto e le mura di Malapaga, dove la città sembra restituire la sua anima più autentica. È il Molo, quartiere popolare segnato dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e ricostruito negli anni Sessanta, oggi abitato da una comunità tenace e sempre più attraversato da nuove energie creative. Proprio qui si trova l’appartamento, spazioso e luminosissimo, che lo studio llabb ha ristrutturato con un progetto che interpreta il contesto, ne rispetta la storia e allo stesso tempo apre la porta a una visione contemporanea.

A volere questo intervento è stato un giovane grafico, amico e coetaneo dei progettisti, che ha scelto di rimanere a Genova e cercare casa proprio in questa zona: ben esposta, ancora autentica, orgogliosamente popolare. L’appartamento scelto non ha vista mare, ma affaccia sulla Langer Heinrich, gru galleggiante dei primi del Novecento oggi vincolata come bene culturale: un paesaggio potente, che è diventato ispirazione progettuale.

Fin dall’inizio, il committente ha voluto coinvolgere anche Mobilia, negozio di arredi e design con base a Genova. Il progetto è così nato come una collaborazione a tre voci: un dialogo continuo tra cliente, architetti e retailer, fondato su ascolto, visione e un desiderio condiviso di dare forma a un ambiente su misura.

Dal punto di vista architettonico, la trasformazione degli spazi è stata netta ma calibrata. La zona notte è stata spostata a nord per fare spazio a un’ampia area giorno esposta a sud, valorizzata dall’apertura di una finestra precedentemente chiusa. La cucina, un tempo relegata nella parte più buia dell’appartamento, oggi si apre e si integra nella zona living, sviluppandosi senza pensili ma con lunghe mensole che ne esaltano la linearità. L’orditura obliqua del parquet guida lo sguardo e l’orientamento, mentre le travi in cemento armato lasciate a vista segnano il passaggio tra gli ambienti e raccontano il legame con l’anima industriale del porto.

Accanto al rigore architettonico, si inserisce un linguaggio più libero e sperimentale. Colori, arredi e dettagli pop riflettono l’identità del committente e aggiungono leggerezza. Nel soggiorno convivono il sistema modulare USM, la lampada Parentesi di Flos, il divano Mags Soft Low di Hay e stampe di Pica Blu realizzate con la tecnica della cianotipia e le illustrazioni di Marco Oggian. Il corridoio è scandito da porte originali con maniglie tutte diverse, il bagno diventa un esercizio di grafica tridimensionale grazie a una griglia di piastrelle bianche con fughe blu.

Genova, vista porto: l’appartamento tra rigore architettonico e dettagli pop
Foto Anna Positano, Gaia Cambiaggi | Studio Campo

Il mix tra elementi custom, pezzi vintage e icone del design si traduce in un ambiente vivace, personale, in costante evoluzione. «Il cliente non ha avuto paura di mettersi in gioco – raccontano gli architetti – e questo ci ha spinto a uscire anche noi dalla nostra comfort zone». Un atteggiamento che ha dato forma a un interno equilibrato ma mai prevedibile.

Meu è il risultato di un processo partecipato e di un approccio che llabb porta avanti da tempo: leggere il contesto, ascoltare le persone, valorizzare il dettaglio artigianale. «Crediamo che in questo progetto, segno architettonico e amore per il design di qualità si fondano in particolare armonia» conclude Federico Robbiano, co-fondatore insieme a Luca Scardulla di llabb. Ed è forse proprio questo l’aspetto più interessante del progetto: la capacità di raccontare, attraverso l’architettura, una Genova che cambia.

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