Il nuovo Aman Rosa Alpina, lusso discreto tra le Dolomiti

San Cassiano, nel cuore delle Dolomiti Patrimonio Unesco, si prepara a vivere un nuovo inizio. Dopo due anni di lavori, il leggendario Rosa Alpina ha riaperto come Aman Rosa Alpina, primo rifugio di montagna del gruppo Aman e nuova icona dell’ospitalità alpina contemporanea. Con un team di 130 persone, l’hotel mantiene una scala umana anche nella sua nuova dimensione internazionale: un equilibrio raro tra efficienza alberghiera e calore familiare. È la rinascita di un luogo che, da oltre ottant’anni, incarna un’idea di accoglienza intima e autentica, oggi tradotta in un linguaggio di eleganza senza tempo.

«La collaborazione con Aman ci permette di onorare l’eredità della nostra famiglia, fatta di tre generazioni di ospitalità, unendoci a un marchio rinomato per l’attenzione ai dettagli e il rispetto del luogo», spiegano il titolare Hugo Pizzinini e la moglie Ursula Mahlknecht, director of Strategic and Operational Management, oggi alla guida dell’hotel. «Il nostro impegno rimane lo stesso: accogliere gli ospiti con l’autenticità e l’eccellenza che da sempre caratterizzano la nostra storia».

L’eredità familiare

Quando aprì nel 1939, il Rosa Alpina era una piccola pensione di montagna, affacciata sul silenzio di San Cassiano. Con il tempo è diventato un punto di riferimento internazionale, ma sempre fedele a una scala domestica e familiare. «È sempre stato un mio sogno collaborare con Aman», racconta Hugo. «Per me l’equilibrio perfetto nasce dall’incontro tra la nostra storia e la visione globale del gruppo. È un matrimonio tra tradizione e innovazione».

Per Ursula, il segreto è nella continuità: «Noi portiamo avanti il calore, l’accoglienza e la familiarità che definiscono il Rosa Alpina; Aman aggiunge un know-how internazionale e una cura invisibile che rende ogni soggiorno unico». L’arrivo del brand non ha cancellato lo spirito del luogo: lo ha amplificato, dandogli un respiro più ampio ma sempre radicato nelle Dolomiti.

Architettura e memoria

Il restyling, firmato dall’architetto Jean-Michel Gathy, fondatore dello studio Denniston, traduce questa continuità in architettura. Gli interni abbandonano i cliché dell’hotel di montagna per abbracciare un linguaggio fatto di proporzioni, luce e materiali naturali. Legno chiaro, pietra dolomitica e accenti in metallo brunito creano un equilibrio di rigore e calore, in pieno stile Aman.

La lobby a doppia altezza, con un bar su misura ispirato al piano bar originario, è il nuovo cuore dell’hotel: un ambiente arioso e misurato, dove la luce si muove sulle superfici come un elemento costruttivo. «Non volevamo un restyling estetico, ma una trasformazione strutturale», spiega Hugo. «Abbiamo trasformato tutto, ma conservato lo spirito originale dell’hotel di famiglia».

L’architettura dialoga con il paesaggio, senza imitarlo. «All’inizio i render erano scuri e pesanti», ricorda Hugo. «Abbiamo chiesto di alleggerire tutto: meno nodi nel legno, superfici chiare, finestre a tutta altezza. Non amo l’estetica rustica: volevo spazi luminosi, capaci di riflettere la luce naturale delle Dolomiti». Nei corridoi e nelle camere spiega Ursula, «le texture alternano superfici lisce e materiche che evocano il profilo frastagliato delle montagne. Sopra le vasche da bagno, ad esempio, incisioni grafiche riprendono le creste dolomitiche: un segno poetico, mai letterale».

Il nuovo Aman Rosa Alpina, lusso discreto tra le Dolomiti

Camere, suite e chalet

Il nuovo Aman Rosa Alpina conta 51 camere – due in meno rispetto al passato – ma molto più ampie, silenziose e luminose. Le Aman Suites, fino a 150 metri quadrati, e lo Chalet Zeno, di 280 mq, incarnano l’idea di rifugio nel rifugio: spazi concepiti per proteggere l’intimità, il silenzio, la lentezza.

Ogni ambiente è stato ripensato nei dettagli: letti orientati verso il panorama, tende tecniche che filtrano la luce, caminetti sospesi in vetro, bagni ampi e funzionali. «Potevamo arrivare a oltre 70 camere», ammette Hugo, «ma abbiamo scelto il contrario: meno stanze, più spazio, più qualità. “Poco ma buono” non è uno slogan, è la nostra filosofia».

La tecnologia è presente, ma invisibile: ogni camera ha un impianto indipendente di ricambio d’aria, vetri speciali contro il surriscaldamento, riscaldamento e raffrescamento a pavimento. «Il vero lusso è un comfort che non si mostra», sintetizza Ursula.

L’universo del gusto

Dopo la chiusura del celebre St. Hubertus – famigerato 3 stelle Michelin di Norbert Niederkofler – Aman Rosa Alpina inaugura un nuovo corso gastronomico, più vario e rilassato ma sempre radicato nella qualità. Alla guida della brigata c’è Gianluca Salvato, 36 anni, da anni nella casa e oggi executive chef dell’intero resort.

La proposta si articola in più ambienti: The Grill, dedicato a carni e pesce alla brace; il Salotto, aperto tutto il giorno come lounge informale che la sera si trasforma in piano bar (qui, si possono sfogliare libri, riviste internazionali e quotidiani come il New York Times e il Financial Times: un angolo di quiete e conversazione, più che una semplice lounge); la Heritage Room, per la colazione o eventi privati; e la DiVino Room, biblioteca dei vini per degustazioni guidate. Accanto, una raffinata Cigar Lounge accoglie gli amanti dei distillati e dei sigari. In inverno debutterà anche Akari, ristorante giapponese ispirato allo shabu-shabu, che porterà tra le montagne lo spirito della convivialità orientale.

«Non vogliamo esperienze rigide o troppo formali», spiega Ursula. «Ci piace che il cibo generi conversazione, che diventi un momento di incontro». Hugo aggiunge: «Il nostro salotto non è una lobby tradizionale, ma un vero soggiorno, dove si può leggere, pranzare o semplicemente fermarsi». I legami con il territorio restano forti: prodotti locali, stagionalità, attenzione alla semplicità. «La qualità del prodotto e l’atmosfera conviviale sono le basi della nostra cucina», sottolinea Ursula. «Non serve stupire, ma far stare bene».

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Benessere e Spa

Il nuovo centro benessere Aman Spa si estende per oltre 1.600 metri quadrati disposti su due livelli: una cittadella del relax che si apre verso il paesaggio. Tre piscine – due interne e una infinity pool esterna di venti metri – una Jacuzzi panoramica e una palestra completamente rinnovata sono il cuore del progetto.

Accanto alle aree per la famiglia e al giardino con vista sulle montagne, la Spa ospita sette suite per trattamenti, una zona idroterapica, un’area yoga e due stanze medicali dedicate alla prevenzione e alla rigenerazione. Tra i trattamenti esclusivi, l’Alpine Muscle Relief, ideato per restituire energia dopo una giornata sugli sci o un’escursione.

«Le Dolomiti sono il nostro ingrediente segreto», spiega Hugo. «Offrono una bellezza naturale che nessuna Spa artificiale può replicare. Il nostro compito è solo creare le condizioni perché le persone possano viverla appieno». Ursula aggiunge: «Il benessere non è solo estetico ma mentale. Tornare da una camminata, respirare aria pulita, sentirsi rigenerati: è questa la nostra idea di lusso».

Esperienze su misura

All’esterno, Aman Rosa Alpina è una porta d’accesso privilegiata alle Dolomiti. In estate si alternano trekking, arrampicata e ciclismo; in inverno, 1.200 chilometri di piste del comprensorio Dolomiti Superski e un servizio Ski Butler che accompagna gli ospiti fino alla funivia Piz Sorega. La Ski Lounge, pensata come spazio di passaggio tra la neve e l’hotel, diventa il luogo ideale per concludere la giornata con un tè o un bicchiere di vino davanti al fuoco.

Non mancano esperienze su misura: cene private nei rifugi della famiglia Pizzinini, con lo chef che cucina davanti al camino; percorsi naturalistici o geologici legati agli “strati di San Cassiano”; esplorazioni archeologiche al Mondeval; itinerari storici lungo le trincee della Prima guerra mondiale. «Ci piace costruire percorsi personalizzati», racconta Ursula. «Ogni ospite trova il suo ritmo, la propria curiosità».

Può capitare anche che siano gli stessi Hugo e Ursula, esperti trail runner, ad accompagnare gli ospiti in escursione verso i rifugi di famiglia o nelle malghe vicine, come l’Ütia Bioch, a 2.000 metri: un gesto spontaneo che restituisce l’essenza più vera dell’ospitalità alpina.

Il nuovo Aman Rosa Alpina, lusso discreto tra le Dolomiti

Un lusso per tutte le generazioni

Aman Rosa Alpina abbandona l’idea dell’hotel “solo per adulti” e apre invece le porte alle famiglie. Tre cinema privati, sale giochi per bambini e adolescenti, attività creative e spazi dedicati a ogni età rendono il soggiorno condiviso ma mai caotico. «Come dice nostra figlia, se riusciamo a fidelizzare i bambini abbiamo assicurato il futuro», scherza Hugo. «Se stanno bene, tornano con entusiasmo – e con loro tornano i genitori». «La nostra idea di lusso è inclusiva», aggiunge Ursula. «Accogliamo anche i cani, perché fanno parte della famiglia. Tutti devono sentirsi a casa, senza distanze o formalità».

Visione e futuro

Per Vlad Doronin, presidente e CEO di Aman, la trasformazione di Rosa Alpina «segna un capitolo significativo nella storia del brand». L’imprenditore racconta di aver conosciuto l’hotel come ospite, anni fa: da quella frequentazione nacque un’amicizia con la famiglia Pizzinini e la visione di una collaborazione fondata sul rispetto reciproco.

«Vogliamo che Aman Rosa Alpina resti un luogo vivo e dinamico», afferma Ursula. «Dopo la prima stagione estiva è tempo di far sedimentare tutto e perfezionare ogni dettaglio». Hugo aggiunge: «L’obiettivo è dare pari dignità a tutte le stagioni. L’estate e l’autunno devono avere lo stesso peso dell’inverno. La montagna è un organismo vivo, cambia continuamente: anche noi vogliamo continuare a cambiare, restando fedeli alla nostra anima».

Il lusso del silenzio

In un’epoca in cui l’ospitalità spesso coincide con la spettacolarità, Aman Rosa Alpina sceglie la via opposta: la sottrazione. Qui il lusso non è accumulo, ma respiro; non è opulenza, ma attenzione. «Per me il lusso è riduzione all’essenza», riflette Ursula. «È libertà, curiosità, tempo per sé. È scoprire luoghi meno noti, vivere la montagna con lentezza e autenticità».

Hugo sorride: «Il lusso è leggere un giornale in terrazza, addormentarsi davanti al camino, sentire il silenzio. È la qualità del tempo, non la quantità delle cose». Così, tra luce, legno e pietra, Aman Rosa Alpina non è solo un hotel ma un modo di soggiornare più rilassato: un invito a rallentare, respirare, ascoltare la montagna che lo circonda. Nelle Dolomiti, dove il tempo si dilata e domina il silenzio, il lusso torna a essere ciò che dovrebbe: semplice, raro e profondamente umano.

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