Cinque stelle, anche su Booking: «Un hotel sorprendente e fuori dal comune. Accogliente come una casa».
È solo uno dei commenti pubblicati online sull’Experimental Marais che, nonostante il recente taglio del nastro, vanta già numerose recensioni.
Siamo a seicento metri dal Centre Pompidou, al 116 di rue du Temple nel quartiere più branché di Parigi.
Questo palazzone di sei piani dalla facciata spigolosa e bicolore, bianca e nera, fino a poco tempo fa ospitava il Sinner Paris, un luxury hotel acquistato nell’ottobre 2024 dal gruppo Experimental e adesso ripensato da Tristan Auer, architetto e interior designer francese che aveva arredato anche gli spazi precedenti.
«È un crocevia di storia e modernità che si fondono armoniosamente, omaggio al patrimonio culturale e ecclesiastico della zona e alla sua anima più moderna e creativa. Con uno sguardo alle tendenze d’Oltreoceano», si legge sulla brochure.
Quarantatré camere diverse tra loro per layout, colori e design, con gli arredi che cambiano da una suite all’altra, piano dopo piano.
Un gioco delle coppie che trova il suo equilibrio nei contrasti, tra differenze e similitudini di forme e stili.
E così i mobili di legno scuro, le boiserie e i letti king size si mescolano a divani e abat-jour dai toni audaci e dalle geometrie inaspettate, oppure a giradischi vintage e televisori smart.
«Per rinnovare gli spazi, Tristan Auer ha pensato a un viaggiatore curioso che si gode ogni momento della sua avventura. Una visione raccontata attraverso gli occhi di un personaggio immaginario che lascia souvenir, cianfrusaglie e opere d’arte, desideroso di condividerle con chi incontra sul suo percorso o con chi sopraggiungerà dopo», si legge.
Semplicità quasi monastica e scelte da gallerista di Brooklyn. Sparsi qua e là, anche nei bagni: suppellettili, fotografie d’epoca e non, quadri appesi al muro e opere dipinte in loco direttamente sulle pareti.
Come quelle folli e no sense dell’artista locale Clovis Retif che, a guardarle, pensi siano uscite dalla mente di un bambino. Il restyling è stato totale e ha coinvolto l’intero edificio, compresi il cocktail bar e il ristorante.
«Volevamo creare un ponte tra la Francia e gli Stati Uniti. Unire le esigenze e l’ambizione della chef Mélanie Serre allo stile glam di un locale americano Anni 50», ha spiegato Olivier Bon, che nel 2007 ha fondato con gli amici di infanzia Pierre-Charles Cros e Romée De Goriainoff il gruppo alberghiero Experimental, oggi presente in tutto il mondo, da Londra a Venezia, passando per Ibiza e Roma, fino a New York, tanto cara ai tre.
E infatti gli interni del ristorante Temple & Chapon sembrano quelli di un club notturno di Manhattan con l’anima neogotica: il menu è a stelle e strisce ma in salsa francese e comprende aragoste e galletti, ostriche e pancetta, flute di champagne, una selezione di vini dalla California all’Oregon e whiskey del Kentucky.

Una brasserie old school dai piatti gourmet, sconsigliata ai veg. La sala resta accogliente, nonostante i cento coperti. Sarà per le candele accese, sarà per i divanetti sinuosi o la palette marrone che avvolge i clienti, dal pavimento alle pareti.
«Ho puntato solo su variazioni monocromatiche per dare una nuova identità all’ambiente e creare un’atmosfera più calda. Gli arredi sono su misura, tranne qualche eccezione firmata Warren Platner, Axel Chay, Pierre Paulin e Lee Broom», spiega Auer.
La sensazione è quella di entrare in una chiesa gotica sconsacrata e riconvertita. Le navate, i soffitti altissimi, i grandi archi illuminati incorniciano chandelier monumentali, lunghi drappeggi di lino e la più classica delle mise en place, con la tovaglia bianca che più bianca non si può.
A completare il viaggio, l’esperienza del centro benessere con hammam, doppia sala per trattamenti vari e un bagno romano.
Per rilassarsi completamente, dimenticare l’America e scordarsi anche del Marais.
dove: Experimental Marais, 116 rue du Temple, Parigi, tel. +33/142722000
experimentalmarais.com
L’articolo Il nuovo hotel Experimental di Parigi celebra le architetture del Marais sembra essere il primo su Living.