Non ci sono carretti né teste di moro. Arance, quelle sì, e poi gerani in fiore, scene di persone che si incontrano in una classica pasticceria siciliana, scacchi bianchi e rossi, e geometrie di ogni tipo.
Braccialieri, nuovo boutique hotel a due chilometri da Noto, è un trionfo di pattern e colori che raccontano di una Sicilia lontana dai soliti stereotipi.
Immerso in un uliveto secolare, questo piccolo resort è frutto di un meticoloso restauro conservativo che ha voluto mantenere intatta l’anima del luogo, valorizzando i pavimenti in scaglietta siciliana e i soffitti incannucciati.
Allo stesso tempo i proprietari, imprenditori nel campo dell’entertainment, hanno chiesto allo stilista Alessandro Enriquez di rivisitare la tradizione con dettagli di design contemporaneo.
«Siamo sopraffatti dagli stereotipi. Per questo progetto ho attinto direttamente dai miei ricordi e dalla mia storia personale. La zona piscina, ad esempio, riprende il pavimento a scacchi che era a casa di mia nonna», racconta Enriquez, al suo primo progetto di interior.
Nato e cresciuto a Palermo, dopo qualche anno trascorso nelle redazioni dei magazine di moda decide di lanciare la sua linea di abiti dalle stampe eccentriche e coloratissime, oltre a diverse collaborazioni nel campo del design, come il takeover di un lido a Portopalo di Capo Passero.
Il progetto non passa inosservato: i fratelli Cancemi avevano appena acquistato un vecchio frantoio, e quel tocco pop, moderno e allo stesso tempo sicilianissimo era perfetto per la loro nuova avventura nel mondo dell’ospitalità. «Antonio mi ha cercato sui social con un messaggio pieno di affetto. Quando sono arrivato qui la prima volta, ho sentito subito la forza di una famiglia che voleva trasformare questo posto in qualcosa di magico».

Detto fatto, i tre si sono messi al lavoro con la stessa cura che avrebbero dedicato alla loro casa. Enriquez ha rivestito le stanze con le sue carte da parati, disegnato i tavoli in legno per il ristorante e commissionato a Giulio Cappellini un particolare tono di verde per le sedie che li avrebbero accompagnati.
Per l’interior decoration si è divertito a mescolare arredi di design e mobili su misura realizzati dagli artigiani locali (intrecciatori di vimini e maestri vetrai).
E poi c’è stato il grand tour dei mercatini: «Ci ha trascinati in giro per l’Italia, alla ricerca di pezzi vintage», ridono i due proprietari. E ce li immaginiamo mentre scelgono le fioriere in ferro battuto, l’orologio da parete di una vecchia stazione e la bicicletta a tre posti della foto accanto. Il risultato è un hotel che sa di casa, dove il tempo scorre lento.

Nella parte più antica della tenuta sono state ricavate tre suite mentre sei eco-ville in legno dipinte di rosso, arancione e verde punteggiano l’uliveto, tra piante secolari da cui si ottiene un ottimo olio, mandorli che producono la famosa ‘pizzuta’ di Avola e un orto a coltivazione biologica.
I suoi frutti finiscono dritti dritti al ristorante Dodici Zappe, ospitato in un antico palmento del 1863 con il frantoio ancora a vista. In cucina, lo chef Francesco Giura, discepolo di Gualtiero Marchesi, seleziona le migliori materie prime locali per un menù che va dall’uovo cotto a bassa temperatura alla classica parmigiana.
Sarà che la parola amore è scritta ovunque (sui piatti, sulle piastrelle, persino sul fondale della piscina), ma la sensazione è quella di arrivare in un luogo del cuore.
dove: Braccialieri, Contrada Seggio, Avola (Siracusa), tel. 3762414542
braccialieri.com
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