In vendita la Bubble House, la casa-astronave dell’Upper East Side

Foto Courtesy Leslie Garfield

Nel cuore dell’Upper East Side, tra gli edifici storici dalle caratteristiche facciate in mattoni e pietra calcarea di Lenox Hill, a pochi passi da Central Park, spicca una residenza fuori dall’ordinario. È la Bubble House, al 251 di East 71st Street, una casa che sembra arrivare dallo spazio, di cui si è parlato ultimamente perché è tornata sul mercato dopo oltre cinquant’anni.

A firmarne la metamorfosi nel 1969, in un momento in cui l’architettura moderna cominciava a farsi strada anche nei quartieri più tradizionalisti di Manhattan, fu l’architetto Maurice Medcalfe dello studio Hills & Medcalfe. Il progettista demolì la preesistente brownstone ottocentesca (la palazzina-tipo del quartiere in arenaria marrone) per fare posto a una townhouse in stile Googie: un immobile che oggi, pur non essendo sottoposto a vincoli storici, è diventati oggetto di culto tra appassionati e studiosi di architettura.

L’intonaco liscio e chiaro, quasi rosa, e le grandi finestre ovali convesse – reinterpretazione dei classici bovindi in forma di oblò, da cui il nome “Bubble House” – definiscono una facciata “marziana” che ancora oggi cattura l’attenzione di chi attraversa l’isolato. All’interno, l’abitazione conserva ancora l’impianto originale: quattro piani fuori terra e un seminterrato per un totale di circa 440 metri quadrati, con quattro camere da letto, cinque bagni e uno studio al livello del giardino.

Gli interni, spaziosi e luminosi, richiedono però un intervento di ristrutturazione importante: un’occasione – ma anche un rischio, nel caso di una rilettura – per restituire nuova vita a uno degli immobili più sperimentali della New York del secondo dopoguerra, la cui identità architettonica andrebbe rispettata e valorizzata con sensibilità.

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Foto Courtesy Leslie Garfield

Fuori dal tempo e forte della sua estetica retrofuturista, la Bubble House è infatti uno dei rarissimi esempi di architettura residenziale dell’era Space Age della Grande Mela. Fu abitata per alcuni anni dallo stesso Maurice Medcalfe e successivamente acquistata dal rabbino della sinagoga di Park East, Arthur Schneier, che ne ha mantenuto la proprietà fino a oggi. Con il suo ritorno sul mercato, per la prima volta dal 1973, si apre un nuovo capitolo per questa iconica residenza, proposta in vendita dall’agenzia Leslie Garfield al prezzo di 5,75 milioni di dollari.

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