Qual è il significato delle bizzarre statue nel Sacro Bosco di Bomarzo? Dove si trova il labirinto più grande d’Europa? Che cosa ha spinto una nota artista francese a dar vita nel cuore della maremma toscana a un giardino popolato dagli Arcani dei Tarocchi? Giardini Fantastici ed Esoterici d’Italia è il libro che svela i misteri e le meraviglie delle oasi di verde nostrane in cui aleggiano atmosfere fantastiche e un sentimento sacrale della natura.
Un lungo lavoro di ricerca ha portato Lorenzo Sartorio, autore del volume, a ricostruire la storia di molti giardini italiani popolati da misteriose statue e talvolta da città di pietra immaginarie, il cui disegno sfugge alla interpretazione stilistica propria del secolo in cui sono nati.
Accanto ai rinomati giardini all’italiana, disegnati con siepi geometriche, terrazzamenti e fontane, esistono in Italia siti dalle simbologie complesse, che oltre a custodire un ricco patrimonio botanico, narrano le vicende di uomini visionari che con la loro creazione hanno dato vita ai loro sogni. Come nel caso del Sacro Bosco di Bomarzo in provincia di Viterbo, ideato dal principe Vicino Orsini nel 1522, in quale ebbe l’intento di creare un luogo non conforme ai canoni tradizionali del Cinquecento. Dalla natura selvatica del bosco spuntano figure gigantesche, divinità e buffi elefanti. Oltre a suscitare un piacere estetico, il giardino avrebbe dovuto esprimere il mondo interiore del principe, che invita il visitatore ad immergersi in una atmosfera di spiritualità e meditazione.
Il volume di oltre duecento pagine e corredato di molte fotografie, conduce alla scoperta dei singoli giardini, la cui vita si intreccia alle vicende dei proprietari e alle discipline artistiche che di epoca in epoca influiscono sulla loro creazione. I diciotto giardini illustrati nel volume si suddividono in quattro categorie che rispondono alle peculiari caratteristiche degli spazi.
Giganti, mostri e altre creature
L’organizzazione vegetale e architettonica dei giardini raccolti in questa sezione richiama spesso teorie filosofiche o di elevazione spirituale, come avviene nel già citato Sacro Bosco di Bomarzo. Il giardino è un luogo fantastico popolato da statue gigantesche dalle fauci spalancate, nascoste parzialmente dalla vegetazione scomposta, per nulla governata dalla mano dell’uomo. Bomarzo risulta infatti come un rifiuto dei canoni geometrici che regolavano i giardini rinascimentali. Tra le altre immagini fotografiche di statue gigantesche contenute in questa sezione, non passa inosservata la Statua dell’Appennino del Giambologna, situata nel Parco Mediceo di Pratolino, sulle colline sopra Firenze. L’area potrebbe essere il frammento di un complesso parco alchemico ideato da Francesco de’ Medici nel Cinquecento, mentre la statua era forse parte di un Monte Parnaso con Apollo e Muse, di cui oggi non restano tracce. Con un salto di secoli entriamo nel festoso e colorato Giardino dei Tarocchi in Toscana, opera dell’artista Niki de Saint Phalle negli anni Ottanta. Sebbene si tratti di un personale percorso creativo dell’artista, le statue giganti degli arcani incutono lo stesso timore dei giganti di Bomarzo, e anche in questo luogo ci si interroga sulla vita e sul suo significato.
Esoterici percorsi
Di molti giardini si dice che siano veri e propri enigmi. Il Parco Durazzo Pallavicini è situato nel quartiere di Pegli, nella parte occidentale di Genova. Risalente ai primi decenni dell’Ottocento, è ricco di simbologie massoniche non ancora del tutto decifrate. Le statue, le grotte e i giochi d’acqua che lo animano sembrano essere stati assemblati per realizzare la scenografia di un’opera teatrale. Gli elementi naturali e architettonici si mescolano e creano un percorso ricco di colpi di scena anche nel Giardino Garzoni, uno dei più rinomati parchi barocchi d’Italia. Situato in Toscana, nella piana della Lucchesia, l’articolato disegno si sviluppa su più livelli: dal parterre de broderie di gusto francese si elevano i terrazzamenti che culminano con la residenza di campagna dei conti Garzoni, situata accanto al giardino.
Le vie dei Labirinti
Tra il Cinquecento e il Settecento nacquero in Italia e in Europa numerose ville con labirinti che erano percorsi intricati realizzati con siepi di diversa altezza, in cui era facile smarrirsi. Entrare in un labirinto voleva dire esporsi al turbamento della perdita della via o cercare un luogo nascosto per un incontro amoroso. La prima delle quattro tappe suggerite nel volume è Villa Pisani a Stra, sulle rive del Brenta. Il labirinto di Villa Pisani conserva pressoché intatto il disegno originario che risale al secolo Settecento. Tra i più famosi d’Europa, il labirinto è composto da nove cerchi concentrici che creano un percorso articolato. La valenza allegorica, intesa come metafora dell’amore, fu pienamente colta da Gabriele D’Annunzio che scelse di ambientarvi una delle scene tratte dal suo romanzo Il fuoco, nella quale i due amanti Stelio e la Foscarina, giunti in visita a Villa Pisani, decidono di mettersi alla prova attraversando il labirinto e finendo inevitabilmente col perdersi.
Sentieri di Favola e Incanto
Giardini animati da sculture e opere fantasiose e intriganti, giardini nei quali cerchiamo la meraviglia della fiaba e le lezioni universali sulla crescita e sul coraggio della trasformazione. Nel mondo immaginario del Parco di Pinocchio arte e natura si mescolano lungo lo scenario naturale di lecci, corbezzoli e altre specie vegetali. L’idea di realizzare un parco a tema nacque quando nel 1953 quando il sindaco di Pescia in provincia di Pistoia, per celebrare i settant’anni dall’uscita del romanzo di Pinocchio, promosse un concorso per la realizzazione di un monumento dedicato al famoso burattino, da collocare in un terreno nel vicino Comune di Collodi. Il parco viene visitato ogni anno da turisti italiani e stranieri attratti da Pinocchio e incuriositi dalla dimensione ludica del percorso che si snoda tra sculture variopinte, mosaici e fontane.

Giardini Fantastici ed Esoterici d’Italia è stato pubblicato dalla casa editrice fiorentina Polistampa Edizioni, con il proposito di promuovere la cultura del giardino, che proprio a Firenze nacque e divenne strumento di divulgazione di arte e bellezza già nel Cinquecento.
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