La casa modernista di Tom Broughton all’Isokon Flats

Foto Taran Wilkhu/Living Inside

Come una nave in mezzo al mare di case vittoriane e georgiane del quartiere signorile di Belsize Park, zona Hampstead, a nord di Londra. L’Isokon Flats è un complesso residenziale che da quelle parti paragonano a un transatlantico: bianco, alto e lungo, dalle linee ondulate. Un’architettura modernista Anni 30 che non passa inosservata tra i tetti a spiovente, i mattoni rossi e le finestre a bovindo affacciate su Lawn Road: «Era il 2002, mi ero trasferito da poco a King’s Cross. Dopo una passeggiata mi sono perso, ritrovandomi davanti a un grande edificio di cemento armato. Mi ha incuriosito, ho scoperto la sua storia e l’ho tenuto d’occhio per diverso tempo. Poi un giorno ho notato che l’attico era in vendita», spiega Tom Broughton, fondatore nel 2013 del brand di occhiali Cubitts, indossati – tra gli altri – da celebrities come Madonna, Hugh Grant e Stanley Tucci.

Prima di vedere affisso l’annuncio for sale ci sono voluti sedici anni, era solo la seconda volta dal 1934 (anno di costruzione dell’Isokon) che l’ultimo piano veniva messo sul mercato immobiliare. L’edificio fu progettato dall’architetto Wells Coates su richiesta dell’imprenditore di mobili Jack Craven Pritchard e di sua moglie Molly, psichiatra. I coniugi abitavano l’attico di quello che è considerato il primo esperimento di social housing della Gran Bretagna: cinque piani, 32 mini appartamenti ready to live (diventati poi 36), dai 25 ai 60 metri quadri, cucina e lavanderia in comune, ora convertiti in alloggi, e un garage trasformato in galleria d’arte.

Un’idea rivoluzionaria sintetizzata al meglio in uno slogan pubblicitario dell’epoca: ‘Tutto quello che devi portare con te è un tappeto, un quadro e una pianta’. Il resto era compreso, pensato da Mr Pritchard a capo della Isokon Furniture Company (oggi Isokon Plus), da cui il palazzo prende il nome, e con una carriera in Venesta, produttore e rivenditore di compensato. Gli interni sono infatti un omaggio a quello che il magnate considerava un materiale economico e moderno, con cui si potevano fare un sacco di cose. Le pareti sono ancora rivestite di fogli di faggio e di betulla come una volta, gli arredi originali dei grandi maestri del passato, tranne qualche eccezione contemporanea come una lampada di Michael Anastassiades comprata da Tom: «Ci sono diversi pezzi anche di Alvar Aalto. Wells Coates e Jack Pritchard sono stati ispirati dal suo lavoro, prima di costruire l’edificio gli hanno fatto visita in Finlandia».

Nulla o quasi è cambiato. L’appartamento resta il più ampio del complesso. Dei sessanta metri quadri totali, quaranta sono destinati al soggiorno affacciato su una terrazza di cento. La camera da letto, il bagno e la cucina restano stanze molto piccole. Non c’è neanche spazio per una lavastoviglie o un grande frigorifero. «Mi sono trasferito nel 2019. Per abitare qui devi rinunciare a qualcosa, era un edificio all’avanguardia ai tempi ma resta pur sempre una costruzione Anni 30. I muri per esempio non sono molto spessi, gli spifferi continui».

La casa modernista di Tom Broughton all’Isokon Flats
Foto Taran Wilkhu/Living Inside

Nel Regno Unito, il palazzo è considerato come un monumento da proteggere. È classificato di Grado I, lo stesso di Buckingham Palace per intenderci. Difficile, se non impossibile, ottenere un’autorizzazione per eseguire nuovi lavori. Gli ultimi leggeri interventi di ristrutturazione risalgono al 2003 a opera di Avanti Architects. Dall’Isokon sono passati diversi inquilini illustri come Walter Gropius, urbanista tra i fondatori del Bauhaus, l’architetto Marcel Breuer, il pittore László Moholy-Nagy, la scrittrice di gialli Agatha Christie. E durante la seconda guerra mondiale diventò rifugio per artisti e intellettuali fuggiti dalla Germania nazista: «Ogni volta che apro la porta d’ingresso, mi emoziono. Qui si respira davvero la storia in ogni angolo, è tutto così romantico. Anche in camera da letto, quando sento la pioggia cadere sul tetto di legno mentre dalla finestra guardo la riserva naturale di Belsize Wood».

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