La villa di un collezionista a Parigi, un omaggio all’eleganza francese Anni 30

Foto Alice Mesguich

Belleville non è un quartiere come gli altri, a Parigi. Crocevia di culture, fucina artistica, è un luogo con una storia importante e dall’atmosfera autentica e vivace. È qui, in Place Guignier, all’interno di un hôtel particulier del 1870, che si trova la villa ristrutturata dallo studio Claves per un collezionista di oggetti.

Distribuita su quattro livelli e 350 metri quadrati, con un giardino tropicale che ne occupa 150, la storica abitazione è stata oggi trasformata in una wunderkammer che rende omaggio all’eleganza francese Anni 30.

Un progetto che parla di passioni condivise

Il progetto è nato da un incontro tra due spiriti affini. Hugo Marchand, co-direttore artistico di Christian Louboutin, che ha scoperto la casa e ne ha subito intuito il potenziale, si è trovato da subito in sintonia con Laure Gravier e Soizic Fougeron, fondatrici nel 2022 dello studio Claves, i cui progetti si basano su una rilettura contemporanea della tradizione delle arti decorative francesi per trovare un nuovo equilibrio tra raffinatezza e senso di meraviglia.

Fondato nel 2022 da Laure Gravier e Soizic Fougeront, lo studio punta sulle competenze complementari delle due fondatrici: spinte dalla ricerca di un equilibrio tra raffinatezza e senso di meraviglia, le due designer attingono alla tradizione delle arti decorative francesi.

«Aveva già un paio di poltrone Royère, libri su Jean-Michel Frank ed Emilio Terry e un’incredibile collezione di argenteria Jean Després. Tutto era già lì, in attesa di essere svelato», racconta Gravier.

Hôtel particulier Guignier
Foto Alice Mesguich

Dalla passione comune per le arti decorative francesi, in particolare quelle degli anni Trenta e Quaranta, è scoccata la scintilla di un’intesa professionale che ha portato al progetto di interior design, tutto costruito attorno agli oggetti rari e preziosi collezionati da Hugo Marchand, tra cui una famosa grata in ferro battuto firmata Gilbert Poillerat. «È stato uno dei primi elementi che abbiamo scelto e ha dato il via a tutto il resto. Il motivo a croce è stato poi replicato in vari punti: sui copri-termosifoni, sui mobili, persino nel giardino d’inverno».

Charme unico, all’insegna dell’Art Déco

Poltrone Royère, sedute di Otto Schulz, ceramiche di Jean Mayodon, applique di Poillerat, un mosaico viennese disegnato a mano da Delphine Messmer. Anche la collaborazione con artigiani d’eccezione è stata fondamentale per il progetto: Maison Chabot per le boiserie in rovere scolpite, MineralExpertise per i bagni in travertino Osso e Cipollino verde, Staff Espace Volumes per gli stucchi dei camini.

Nonostante la raffinatezza dei dettagli e la rarità dei pezzi da collezione presenti, la casa non è affatto fredda o museale. I mobili e le opere d’arte raccontano un gusto squisitamente francese che non esclude la convivialità e i momenti di intima quotidianità come un camino acceso o la presenza silenziosa dei gatti. Gli echi Art Déco dialogano con naturalezza con gli arredi contemporanei, restituendo un’atmosfera personalissima e dal fascino colto.

La villa di un collezionista a Parigi, un omaggio all’eleganza francese Anni 30
Foto Alice Mesguich
Living ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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