Come rinnovare i palazzi storici con rispetto per l’esistente in città densamente edificate come Londra? Non è necessario reinventarli, serve infonderli di contemporaneità con un occhio attento sui nuovi materiali e sulle esigenze in evoluzione delle persone che vivono gli spazi. Così è stato fatto da Ben Ridley, Amrit Marway e Alastair Selven dello studio Architecture for London per un ampliamento di una tipica casa inglese.
Per loro l’impatto ambientale è una considerazione fondamentale nel proprio lavoro: adottano un approccio alla sostenibilità basato sulla ricerca e incentrato sui materiali. Lo dimostra anche il progetto di ampliamento della tipica terraced house londinese con nuovi e ampi spazi per la socialità e la vita familiare sviluppati con materiali naturali e di recupero. Lo studio londinese si è qui avvalso della collaborazione con Design Driven per la selezione dei materiali di origine inglese e italiana.
La valorizzazione dell’esistente con uno sguardo nuovo ha condotto alla realizzazione di un’estensione sul retro, verso il giardino: un padiglione in pietra agglomerata che forma un basamento su cui si ergono pilastri in pietra calcarea. I blocchi di pietra naturale sono stati estratti nella contea del Derbyshire e selezionati per il loro basso impatto ambientale.
La vetrata posteriore è stata ampliata per affacciarsi su una terrazza a gradini incassata in pietra bocciardata che sembra essere stata scolpita in una parete rocciosa. La terrazza si curva per seguire il percorso del sole durante il pomeriggio in una serie di panchine immerse nella luce.
In precedenza, il piano interrato era diviso in spazi più piccoli e bui, che sono stati aperti e sostituiti con una cucina in legno al cui centro si trova un’isola in pietra lunga quattro metri. Il piano di lavoro, le mensole e il lavello integrato sono rivestiti con la pietra Alpi 4.0 di Grassi Pietre, prodotta con frammenti di Pietra di Vicenza provenienti dalle cave e dalla lavorazione dell’azienda associati a un impasto a base cementizia, senza aggiunta di resina o altri additivi.
Pavimenti, rivestimenti e lavabi dei bagni sono stati realizzati ritagliando e sfruttando al meglio gli spazi disponibili. Le ricche tessiture del Grigio Alpi nelle finiture levigata e spazzolata insieme alle pareti in Tadelakt – il rivestimento tradizionale degli hammam marocchini – creano ambienti monastici e minimali, dedicati ai rituali quotidiani dell’abluzione. Gli architetti hanno spiegato di aver “fuso una serie di elementi in cemento su misura nel nostro laboratorio, tra cui i lavandini e i focolari per i camini”.

La maggior parte degli arredi fa parte della selezione di twentytwentyone, showroom di Islington e Clerkenwell che oltre al servizio di forniture, produce anche una gamma di mobili e illuminazione di designer come Robin Day, William Plunkett e Barber Osgerby e gestisce un programma continuo di mostre ed eventi.
Infine, una stanza appartata per lo yoga offre uno spazio contemplativo, con un’ampia vista del cielo ispirata agli Skyspaces di James Turrell.
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