L’appartamento a Milano che ha per soffitti dei quadri di colore

Foto Simone Furiosi

Un’abitazione in transizione tra le epoche, con la sensazione di trovarsi in uno spazio storico dove è successo qualcosa, e qualcosa continua ad accadere. È l’incipit del progetto che ha stravolto gli interni di un appartamento in una traversa di Corso Buenos Aires a Milano, opera dello studio NOE9. Ulteriore episodio di stratificazione, dalla costruzione dell’edificio nei primi del ‘900, per saltare poi alla metà del secolo scorso con l’intervento strutturale che ha introdotto le putrelle di metallo, indispensabile consolidamento per la superfetazione del sesto piano dell’edificio, fino a questa recente ristrutturazione.

Era proprio desiderio dei proprietari, coppia gay di professionisti trentenni appassionati di moda (vi hanno è dedicato un’intera stanza, raccontata di seguito), quello di conservare il più possibile gli elementi originali reinterpretandoli con nuovo twist.

LA SUDDIVISIONE INTERNA

La rigida simmetria originale, corridoio centrale e successione delle stanze sui due lati, è stata parzialmente scardinata dal racconto che si dipana tra i vari ambienti. A cominciare dall’ingresso, adesso percepito quasi come una continuazione della cucina, che accoglie come ambiente asettico scomposto dalle superfici riflettenti, vetri e specchi. Per poi continuare con il living, che nel nuovo layout risulta come annessione di tre stanze in cui si individuano aree ben circoscritte: sala da pranzo, zona conversazione e quella destinata agli amici, e in particolare al “binge watching” di serie TV, altra passione dei padroni di casa. Nei 180 mq sono state ricavate anche due camere matrimoniali e due bagni.

L'appartamento a Milano che ha per soffitti dei quadri di colore
Foto Simone Furiosi

LO STILE DEGLI INTERNI

Lo studio NOE9 continua la sua ricerca per spazi raffinati e senza tempo, lo abbiamo visto nell’appartamento milanese che abbiamo pubblicato in precedenza. Come accennato, in questo caso i calcoli ingegneristici hanno richiesto l’inserimento delle travi metalliche che attraversano tutto l’appartamento, interrompendo le decorazioni in gesso sui soffitti. Il carattere industriale del metallo è diventano tutt’altro: «Quello che era un impedimento si è rivelata l’opportunità per dare identità più decisa all’abitazione attraverso il colore», spiegano gli architetti.

Nello specifico, un verde inglese negli spazi padronali e un burgundy in quelli destinati agli ospiti creano una divisione netta tra superfici verticali e soffitti, con quest’ultimi che diventano come quadri tridimensionali sospesi. I pavimenti d’epoca in graniglia verde sono stati riportati alla loro bellezza originale mentre al parquet a spina è stata applicata una laccatura in nero satinato, con un effetto liquido molto moderno e metropolitano. Colore intenso anche nei bagni, con accostamenti spinti di trame e geometrie, in particolare in quello padronale che mischia il verde inglese dei rivestimenti col marmo Verde Alpi del lavabo dal volume purista.

L'appartamento a Milano che ha per soffitti dei quadri di colore
Foto Simone Furiosi

GLI ARREDI, UN EXCURSUS NEL ‘900

L’arredamento è un insieme di pezzi non scontati, un percorso tra i grandi maestri Italiani e non del ‘900 accostati con coerenza ad altri Decò e Mid Century, come il divanetto appartenuto a Frida Giannini. Si riconosco, tra gli altri, arredi di Carlo Scarpa, Gastone Rinaldi, Achille Castiglioni e Ludwig Mies van der Rohe. L’ossessione per l’ordine formale degli architetti si riscontra nella grande foto di Carmelo Plumari appesa nella zona pranzo, “vittima” di un piccolo trucco innocente: «Cercavamo qualcosa di perfettamente simmetrico che facesse da sfondo e abbiamo chiesto al fotografo il permesso specchiare una sua foto in modo da creare l’effetto».

La passione dei proprietari per abiti e accessori è stata assecondata con un intero spazio dedicato a quello che è il loro archivio. Segna il passaggio tra la camera padronale e il bagno e ha volutamente un carattere teatrale, se non un pizzico decadente, con le appenderie celate dalle pesanti tende in velluto color cipria e il bancone centrale rivestito in ferro crudo.

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