Le opere di Yayoi Kusama dialogano con l’architettura di Renzo Piano a Basilea

© Yayoi Kusama, foto Matthias Willi

Quando arte e architettura parlano la stessa lingua, l’esperienza del visitatore si eleva e con la mostra dedicata a Yayoi Kusama alla Fondation Beyeler di Riehen (Basilea) questo dialogo raggiunge una forma di complicità quasi magica. L’edificio ideato da Renzo Piano, con i suoi muri di porfido argentino e il tetto in vetro apparentemente sospeso, offre l’ambiente ideale per accogliere i mondi visivi dell’artista giapponese. Le stanze a specchio, i giochi di riflessione e gli infiniti motivi puntinistici sembrano riprendere e moltiplicare la luce zenitale, mentre le grandi vetrate ‘codificano’ la natura circostante come parte integrante della mostra.

Entrando, lo spettatore è immerso in una struttura che già da sé funziona come macchina scenica grazie agli spazi continui ed equilibrati resi fluidi dal tetto leggero che galleggia sopra di essi. In questo contesto architettonico attentamente calibrato, le opere in mostra vengono accolte con lo spazio e la luce che meritano. Le Infinity Mirror Rooms, simboli dell’esperienza estetica di Kusama, si inseriscono alla perfezione nelle trame del museo, esaltando ulteriormente la percezione di continuità tra interno e esterno, già forte nell’edificio museale.

La retrospettiva, curata da Mouna Mekouar con la collaborazione di Charlotte Sarrazin, è stata realizzata insieme all’artista quasi centenaria (1929, vive e lavora a Tokyo) e al suo studio. Al centro di tutto, l’idea di infinito: non solo come schema visivo, ma come dimensione esistenziale. Le reti, i pois, gli specchi e le forme ripetute, segni distintivi dell’arte di Kusama, evocano la ciclicità della vita e della morte, la dissoluzione del sé, la possibilità di una trascendenza condivisa. Nelle sue installazioni specchianti, lo spettatore non guarda, ma entra, si riflette, si moltiplica.

Le opere di Yayoi Kusama dialogano con l'architettura di Renzo Piano a Basilea

Le oltre 300 opere, molte inedite per l’Europa, e il nuovo spazio immersivo attraversano più di settant’anni di produzione artistica e permettono di seguire il passaggio dell’artista in Giappone dopo la guerra, la sua fase newyorchese negli anni 60 caratterizzata dalle performance visionarie, la voglia instancabile di sperimentazione una volta tornata in Giappone, il suo sguardo globale che ancora oggi continua a reinventare il concetto stesso di percezione.

Tra le opere in mostra spiccano i celebri Infinity Nets, le sculture Accumulation, la storica installazione Narcissus Garden e una nuova Infinity Mirror Room creata appositamente per la Fondation Beyeler. Dai disegni più intimi degli anni 50 alle installazioni monumentali che occupano le dieci gallerie e il giardino, il percorso offre un’immersione totale nel mondo di Kusama. Un mondo che, negli spazi del museo, trova finalmente la sua casa di luce.

Le opere di Yayoi Kusama dialogano con l'architettura di Renzo Piano a Basilea

Organizzata da Fondation Beyeler, Riehen/Basilea, l’esposizione inaugurata il 12 ottobre 2025 (fino al 25 gennaio 2026), viaggerà poi in Europa e sarà ospitata al Museum Ludwig di Colonia e successivamente allo Stedelijk Museum di Amsterdam, istituzioni che hanno collaborato alla realizzazione della mostra.

Le opere di Yayoi Kusama dialogano con l'architettura di Renzo Piano a Basilea
© Yayoi Kusama, foto Mark Niedermann
Living ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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