Gianni Berengo Gardin è morto il 6 agosto a 94 anni. Fotografo tra i più autorevoli del Novecento, ha attraversato oltre settant’anni di storia italiana con la sua inseparabile Leica e uno sguardo fedele alla realtà. «La macchina fotografica è come la penna per lo scrittore: uno strumento per raccontare cose» diceva. E lui ha raccontato l’Italia sociale e urbana: i manicomi prima della legge Basaglia, il lavoro nelle fabbriche, le comunità rom, le trasformazioni delle città, la battaglia contro le grandi navi a Venezia. Sempre in bianco e nero, senza flash, senza ritocchi. Vera fotografia, come recita il timbro che applicava sul retro delle sue stampe.

Nato a Santa Margherita Ligure da famiglia veneziana, ha vissuto a lungo a Milano, città dove ha costruito un archivio sterminato – quasi due milioni di scatti – e dove ha lavorato con tutte le principali testate italiane e internazionali. Ma si è sempre definito un artigiano, non un artista: «La fotografia non deve essere artistica, deve documentare qualcosa che abbia un significato».

Berengo Gardin non ha mai inseguito l’estetica fine a sé stessa, ma il racconto. «Io non sono creativo, lo sono quello che fotografo» ci spiegò in un’intervista rilasciata in occasione della mostra del 2020 Come in uno specchio. Fotografie con testi d’autore a Forma Meravigli a Milano. La sua etica si rifletteva anche nella tecnica: pellicola, sviluppo in camera oscura, niente digitale. «Prima pensate, poi scattate», ripeteva ai giovani. Un invito a guardare, a capire.

Le sue immagini sono entrate nelle collezioni di musei come il MoMA, la Bibliothèque Nationale e la Maison Européenne de la Photographie. E anche i riconoscimenti sono stati tanti, ma tra i più cari ricordava la dedica che Henri Cartier-Bresson gli scrisse nel 1995: «A Berengo, con l’amicizia e l’ammirazione di Henri».
«Con la fotografia si può davvero fare un lavoro serio, di denuncia, di racconto». È ciò che ha fatto, per tutta la vita.
L’articolo Morto Gianni Berengo Gardin, uno dei più grandi fotografi italiani di sempre sembra essere il primo su Living.