Prima a essere riconosciuta nella sua interezza di tradizioni culinarie e conviviali, la cucina italiana diventa Patrimonio Culturale immateriale Unesco. Un bene dell’Umanità. La motivazione ne sottolinea la peculiarità di ‘cucina degli affetti’ unita in un legame sociale e gastronomico: «Espressione di rispetto e intimità con il cibo e gli ingredienti, dei momenti condivisi a tavola, di sapori, di abilità e ricordi tramandati nelle generazioni. L’esperienza collettiva di scambio, esprime amore, cura, un modo di riscoprire le proprie radici, e condividerne la storia».
Sull’onda del riconoscimento tributato lo scorso 11 Dicembre 2025, “La Bella Italia” in tavola fa subito tendenza. Rivisitazione ironica e ultra grafica del familiare pranzo della domenica, il trend si traduce in uno stile affettuoso e dissacrante, che attinge da icone, simboli e stereotipi remixandoli in un gioco neo-rétro di riscoperte.
La ‘tavola all’italiana’ ha diversi stili, geografie, materiali e la stessa voglia di sperimentare. Di progettisti, artisti, dei flower e food designer che più di tutto guidano le esplorazioni estetiche della nuova art de la table.
La convivialità va oltre rituali e tovaglie, sconfina nel linguaggio visivo e multisensoriale. Tra i performer delle mise en place d’autore, Charles Kaisin è famoso per tavole-installazione dove accade di tutto: «L’art de la table per me è la prima delle arti», dichiara in un’intervista a Living.
Laila Gohar è la regina di apparecchiature dissacranti dove food&design diventano mezzo espressivo. Il panettone di cera è tra i piccoli ‘divertimenti’ del suo Gohar World. Per i ‘design lover’ lo Speciale Natale di Living.it propone le guide ai dolci da mangiare con gli occhi, ai regali natalizi e inaspettate idee décor.
Per apparecchiare il made in Italy si va dai dirompenti centrotavola reinventati che decorano lo spazio creando un’atmosfera di festa diffusa ai piatti cartolina, con le scritte ‘di una volta’ ripensate con grafiche bold. Di culto l’effetto vintage delle porcellane di Bitossi Home e quelle poetiche dipinte a mano della designer Ilaria Innocenti. La storia della tavola non può prescindere dalla storia del design e il Novecento continua a dare lezioni di stile grazie a progetti timeless come le porcellane Anni 80 di Ettore Sottsass dalle geometrie esplosivee alle nuove preziose riedizioni. La Gio Ponti Objects Collection edita da Molteni & C, ad esempio, ha restituito gli oggetti di indiscussa eleganza firmati dal grande architetto. Gioiosi e giocosi, ridisegnati in collaborazione con l’Archivio Gio Ponti. E in puro stile Settanta è l’ultima campagna pubblicitaria del colosso delle mise en place Alessi, che ‘fotografa’ un prazio in famiglia all’italiana ispirandosi all’atmosfera informale del decennio più sperimentale del secolo scorso.
Nel panorama del cake design contemporaneo i dessert sono nuovi laboratori creativi, tra le architetture materiche di fiori e zucchero scolpito spiccano gli scenografici gli Artful Cakes del newyorkese @yip.studio.Per una sfilata di torte contemporanee cliccate sull’articolo Cake design d’autore. Ne troverete di massimaliste, imperfette e capaci di unire design, arte, sapore e meraviglia. C’è anche Tortatelier, con le straordinarie torte prêt-à-porter che uniscono forma e sostanza.
Forma sferica, i colori forti del Post Modern e quell’idea di totem scultoreo e funzionale che si scompone in un set di sette piatti: La Boule e La petite Boule della collezione Memphis edita da Villeroy&Boch sono icone da apparecchiare in tavola.
Celebrata per: «La pratica quotidiana capace di unire comunità diverse, tutelare la biodiversità, ridurre gli sprechi e riflettere la ricchezza culturale dei territori» – la Cucina Italiana diventa la ventesima peculiarità gastronomiche del Belpaese iscritta nella lista del patrimonio immateriale e culturale Unesco, su un totale di 800 da 150 Paesi. Tra riconoscimenti Unesco all’Italia: La cerca e cavatura del tartufo (2021), L’arte del pizzaiuolo napoletano (2017), La Vite ad alberello di Pantelleria (2014), La dieta Mediterranea (2013).
La cucina italiana si basa su ricette regionali, tecniche tramandate di generazione in generazione, ingredienti genuini. Lo stesso accade per le eccellenze italiane dell’alto artigianato, dalle ceramiche artistiche di Fasano di Grottaglie alle apparecchiature dipinte a mano di Sveva’s Home, realizzate in Liguria con gli stilemi classici delle righe marinare e in mostra nella vetrina del craft d’artista, Artemest.
Non sono solo contenitori, i packaging delle eccellenze artigianali interpretati da stilisti e designer fondono tradizione e contemporaneità in un progetto narrativo e funzionale, capace di restituire l’indissolubile legame tra arti decorative e arti manuali del made in Italy. Dal designer Antonio Aricò (per le novità leggete Il meglio di Art Basel e Design Miami) al duo della moda Dolce&Gabbana, fino allo stilista italo-tunisino Alessandro Enriquez. Che veste di pattern neo-retro – che nello stile “Bella Italia” vanno per la maggiore – il panettone agli agrumi siciliani della tradizione mediterranea delllo storico Caffè di Sicilia 1926. Lo trovate da Coin.
Piccoli oggetti in porcellana decorata con la voglia di colpire dritto al cuore, Ilaria Innocenti, fondatrice e art director del marchio ilaria.i, decora la porcellana decorata con un linguaggio degli affetti che per Natale trasferisce al suo biglietto natalizio creativo. Per le novità sfogliate la guida Milano Home 2025.Tuttaltro stile per la natura di ceramica sagomata della serie Verdure di portoghese Bordallo Pinheiro . A ricordare ll’anima mediterranea dell’Italia.
Due simboli meneghini: il panettone di Marchesi e la cupola di Galleria Vittorio Emanuele a Milano. La design factory brianzola Kartell punta sulla cucina lombarda proponendo in abbinata sono la forma e il gusto, il design e la tradizione. La coupole marchesi 1824 x kartell propone in un set limited edition il panettone di Gualtiero Marchesi da 500 grammi e lo scrigno che lo contiene: portapanettone, centrotavola-scultura in plastica traslucida firmato Fabio Novembre.
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