Un angolo di pace oltre il caos urbano. A Milano, in via Molino delle Armi, un pesante portone di legno protegge una corte dal traffico e dal rumore. Un tempo animata da botteghe e artigiani operosi, è oggi il piacevole affaccio di appartamenti signorili, come quello di 75 metri quadri ristrutturato su progetto degli architetti Gianmaria Spedicato e Jacopo Sposito. La ristrutturazione punta tutto sul colore, usato in modo spregiudicato per individuare le zone funzionali e dare carattere all’insieme, e sulla ricerca di un nuovo equilibrio tra interventi contemporanei e dettagli d’epoca.
«Alla base del progetto vi è un gioco di contrasti cromatici che conferisce un’identità forte e distintiva all’appartamento – spiegano gli architetti – Il soffitto in legno naturale e le pareti bianche esaltano la luminosità, mentre il colore diventa l’elemento cardine del nostro intervento. Il verde domina il pavimento in resina e si estende fino a un’altezza di 45 cm sulle pareti, creando una zoccolatura avvolgente. Il blu lucido definisce i volumi dedicati ai servizi, concepiti come blocchi architettonici che emergono nello spazio senza toccare il soffitto che raggiunge i 4 metri». La circolazione interna è stata rivista per ricavare una zona di ingresso-disimpegno, un living con cucina e una camera da letto; ad accrescere la funzionalità degli spazi i due cubi blu, pensati come stanze-nelle-stanze.
La cucina in linea color melanzana è posizionata davanti a due finestre; non ha i pensili, l’unico elemento a muro è un piccolo mobile di specchio che serve a nascondere il boiler e gli impianti. Oltre il tavolo completamente in vetro, caratterizzato da forme bold ma da una leggerezza visiva assoluta, si trova la zona conversazione con tappeto e imbottiti, davanti a cui è stata posizionata una libreria borgogna custom. Nel box color del cielo, il bagno di servizio e una comoda zona lavanderia, chiusa da una tenda panneggiata in velluto rosso.

Continuano i progettisti: «La camera da letto è stata oggetto di un’attenta rielaborazione spaziale. L’obiettivo non era semplicemente suddividere l’ambiente, ma ottenere un percorso fluido in cui ogni funzione avesse un’identità ben definita. Materiali e colori scandiscono le diverse aree come in un rituale: la pavimentazione in resina verde prosegue, ma si interrompe per lasciare spazio a un camminamento in piastrelle gialle e bianche a righe, che conduce alla doccia walk-in». Nel volume blu si trova il guardaroba e la piccola zona sanitari; il lavabo è sistemato invece all’esterno, da solo; una soluzione che richiama il mondo dell’hôtellerie.
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