Nel (sorprendentemente) luminoso secondo piano di una palazzina romana risalente agli Anni 50, situato nell’area dei Monti Parioli, l’architetta Costanza Santovetti ha concretizzato il desiderio della committenza di abitare in una casa allegra, funzionale e d’autore a partire dal ridisegno della zona giorno e dalla scelta di un particolare modello di cucina.
In acciaio inox, con piano in marmo di Carrara e marmo nero di Marquinia, la Very Simple Teklan Edition, disegnata dalla designer Tekla Evelina Severin e prodotta da Very Simple Kitchen dal 2021, ha infatti idealmente ispirato l’identità dell’intero intervento.

Oblò, righe e colori per una casa piena di luce a Roma
Autentico amore a prima volta per la proprietà, con il peculiare ritmo definito da fasce marmoree verticali, ha suggerito lo sviluppo di richiami cromatici e di dettagli coerenti (tra cui la progettazione di arredi su misura) che rendono unica questa dimora per una famiglia di tre persone.
Abitato dalla proprietaria quando era bambina, l’appartamento presentava una planimetria articolata, con parti di muratura non sempre ortogonali abbastanza ricorrenti nelle case di Roma del secondo dopoguerra. Era privo di finiture o di dettagli di pregio da poter esaltare e valorizzare; nonostante il proposito iniziale, non è stato possibile conservare il parquet d’epoca, sostituito ovunque da nuovi rivestimenti. A contraddistinguere l’immobile, oltre alla metratura e alle generose aperture vetrate, era un impianto monocromatico bianco, dal quale Santovetti ha preso le distanze per realizzare un interno adatto ad accompagnare la committenza nella stagione adulta della sua vita, insieme al marito e alla figlia.
Originariamente collocata in fondo a un corridoio, di dimensioni ridotte e senza una particolare connotazione, la cucina è stato il primo spazio a essere radicalmente ridefinito da Santovetti. Ampiamente considerata come il fulcro degli ambienti domestici dalla spiccata vocazione conviviale, grazie alla ristrutturazione occupa oggi la migliore porzione – per esposizione, vista sul verde e vicinanza al terrazzo – dell’intero appartamento. Con l’adiacente living, forma un insieme colorato, permeabile agli usi e incline alla trasformazione spaziale, in senso non solo figurato. Dotata di un tavolo di forma circolare con piano in marmo, a seconda dei bisogni la cucina può infatti essere variamente collegata con l’ampia e versatile zona giorno. Per le due porte scorrevoli e per i pannelli che oscurano l’oblò, strategicamente posto al centro della parete, Santovetti ha infatti progettato un peculiare sistema di apertura: un complesso meccanismo, messo a punto insieme alla maestranze coinvolte, che soddisfa la volontà della proprietà di mantenere sempre una diretta connessione visiva con la cucina.

Questa stessa idea viene perseguita anche nella parete che definisce la zona pranzo e il corridoio retrostante, analogamente tra loro collegati secondo tre filtri: due varchi laterali e una libreria centrale passante, di forma quadrata e dotata di nove ripiani-nicchie. Così facendo si consolida l’immagine di una casa aperta alla luce e al colore, capace di incoraggiare nuove forme di abitare, osservare, allestire collezioni e memorie personali.
Sui toni del giallo e del verde, ricavati dalla stessa trama cromatica della zona giorno, si innesta la tavolozza dei bagni e delle camere da letto, in cui tra armadi a filo e nicchie porta-oggetti, è possibile riconoscere alcuni giocosi rimandi geometrici. Sfere, cerchi e archi si susseguono di stanza in stanza, declinati in abat-jour, maniglie incassate, tavoli decorativi, applique, pouf e perfino nella carta da parati della stanza della bambina. Soluzioni scrupolosamente ponderate, che strizzano l’occhio all’oblò della cucina.
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