Tre stelle Michelin, un posto fisso nella lista dei ‘World’s 50 Best Restaurants’ e un’idea di cucina che ha conquistato tutti, persino i palati più esigenti: «Mettiamo in tavola i sapori dell’orto seguendo la tradizione regionale, ma con un tocco mediato dalla scuola francese. Una cucina moderna, leggera, guidata dalla stagionalità», dice Andreas Caminada. «Credo che il cibo serva a creare un’emozione in bocca. Deve essere un viaggio sensoriale che lasci un’impressione duratura, e soprattutto renda le persone felici».
Quarantotto anni, nativo dei Grigioni ed executive chef del famoso Schloss Schauenstein a Fürstenau in Svizzera, ha da poco aperto il quarto ristorante della sua catena Igniv ad Andermatt, rinomata località di villeggiatura nel Cantone Uri, ai piedi del massiccio del Gottardo.
Dopo Bad Ragaz, Zurigo e Bangkok, lo chef stellato si è affidato ancora una volta alla creatività della designer Patricia Urquiola per interpretare la sua idea di ospitalità: «Igniv deriva dal romancio ‘nido’: da noi la parola chiave è condivisione. All’ingresso, accanto al bar, c’è un’area lounge che dà la sensazione di trovarsi in un salotto domestico. Voglio che gli ospiti si sentano accolti come a casa, ma che allo stesso tempo rimangano colpiti dai colori, dal design, dalla musica, dalle vibrazioni del posto».
Allontanandosi dall’immagine stereotipata dei ristoranti di montagna, Urquiola ha confezionato un progetto di interni dalla doppia anima. Da un lato c’è un evidente richiamo al paesaggio con una tavolozza cromatica di verdi profondi, marroni caldi e gialli ambrati che ricordano la terra, la foresta e la pietra, insieme a materiali «quasi primitivi» di provenienza locale, quali il pavimento in granito verde Salvan e le boiserie in noce naturale.
Dall’altro – dice – ha voluto conferire al ristorante un carattere metropolitano, simile a quello di un night club. La lounge con le poltrone in bouclé bianco disposte in cerchio è stata pensata, infatti, come un conversation pit degli Anni 70, mentre la zona bar, circondata da pesanti tende di panno arancione dall’effetto teatrale, è punteggiata da colonne dalle forme organiche ottenute con una speciale finitura granulare che ricorda le rocce coperte di muschi e licheni. «È uno spazio che enfatizza la sensazione di cocooning trasformandosi in un punto d’incontro accogliente e informale», spiega la designer. «Per estendere quest’atmosfera tipica del ‘nido’ al resto del locale, abbiamo progettato la sala ristorante con sedute avvolgenti a banquette e nicchie incassate che favoriscono l’interazione e la connessione tra gli ospiti. La suddivisione degli spazi, inoltre, permette ai commensali di comunicare facilmente, creando un ambiente intimo e sociale in perfetta sintonia con la filosofia di cucina condivisa dello chef Caminada».
Avventurandosi per le stanze di Igniv Andermatt, tra portali di legno e pietra e tendaggi che celano i servizi e le aree tecniche, è impossibile non notare il continuo gioco di contrasti tra superfici ruvide e opache, di ispirazione montana, e altre lucide e laccate, dal carattere più urbano. Tra queste ultime spiccano i tavoli col top in pietra lavica smaltata, le lampade in vetro di Murano bicolor effetto caramella e le piastrelle smaltate verde bosco del bancone bar, una decorazione tipica delle Stube dei cantoni svizzeri.

La tradizione elvetica affiora anche nel menu della casa affidato al giovane head chef Valentin Sträuli, 28 anni, che combina sapori classici e preparazioni all’avanguardia: «Gli ospiti iniziano la loro esperienza di condivisione con gli antipasti», racconta. «Il classico Egg Royal con una combinazione primaverile di porri, pancetta e latticello, gli scampi con peperoncino e limone, le capesante con chorizo e peperone, sono tutti piatti pensati per essere spartiti tra i commensali. Come main course c’è l’anatra, servita come ragù con topinambur oppure con salsa barbecue e cipolla, e per finire una tarte Tatin con gelato alla panna acida».
«Quello che non manca mai», aggiunge lo chef Caminada, «è del pane fatto in casa col burro montato. E dopo cena è bello vedere che gli ospiti si fermano al bar per un ultimo cocktail. Igniv ha le carte in regola per diventare il punto di ritrovo sulla Furkagasse, nel nuovo quartiere Reuss». I presupposti ci sono tutti: Urquiola sta lavorando anche a diciassette appartamenti privati collocati nella residenza Maya, proprio sopra il ristorante. Stessa formula: ispirazione alpina, ma con un twist urbano. Saranno pronti per l’autunno del 2025. «Andermatt sembra un tranquillo rifugio per le vacanze lontano dal caos», dice la designer, «ma in realtà ha una profonda storia di migrazioni e rotte commerciali, quindi un’anima aperta al mondo». La stessa che nel Settecento stregò anche il poeta Goethe, habitué del posto: “Di tutte le regioni che conosco – scriveva – è la più interessante e quella che preferisco”.
dove: Igniv Andermatt, Furkagasse 9, Andermatt, tel. +41/418887040
www.igniv-andermatt.ch
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