Eleganza minimal nella campagna veneta
Situata a Stra (Venezia), in un punto in cui il tessuto urbano sfuma dolcemente nel paesaggio rurale, la residenza unifamiliare firmata dagli architetti Fabrizio Michielon e Sergio de Gioia dello studio MIDE architetti, si fa notare per l’armonia con cui coniuga essenzialità formale, matericità e dialogo con l’ambiente circostante. Lo stile brutalista viene reinterpretato in chiave soft in questa casa che segue l’andamento del terreno e si estende su una superficie di 260 metri quadrati distribuiti su un unico livello. L’articolazione in due volumi attigui in cemento a vista, differenti per altezza ma complementari, consente di definire spazi fluidi e continui su tre fasce parallele, e di alternare ampie aperture e patii verdi a zone più intime e raccolte seguendo una logica compositiva di “sottrazione e discrezione”.
Il primo volume, il più alto, accoglie l’accesso principale, un patio coperto che funge da filtro tra interno ed esterno, e la zona giorno, pensata come un ampio open space inondato di luce naturale e affacciato sul giardino grazie a una grande parete vetrata. Cuore della casa, il living con cucina a isola è impreziosito da una selezione raffinata di arredi e oggetti di design: tra questi, la Lounge Chair di Charles e Ray Eames per Vitra; il Laccio Table di Marcel Breuer, il Matic Sofa e il Grasshopper Table di Piero Lissoni (tutti Knoll), insieme alle lampade Moon di Davide Groppi, PH80 di Poul Henningsen e Tahiti di Ettore Sottsass. Il secondo volume, più basso, ospita la zona notte, con camere da letto (una master e due singole) e due bagni distribuiti lungo un corridoio scandito da armadiature nascoste a tutta altezza.

La palette materica contribuisce a rafforzare l’identità dello spazio: un’atmosfera accogliente e sofisticata, figlia di un linguaggio architettonico misurato che fa dell’estetica minimal la sua cifra. Le superfici verticali e orizzontali in cemento levigato conferiscono carattere e continuità visiva, costituendo lo sfondo neutro su cui risaltano gli arredi, in prevalenza dalle tonalità e finiture scure-brillanti. Il rivestimento in legno chiaro, impiegato nei soffitti a doghe e in una parete del soggiorno, introduce a sua volta una componente calda e naturale che stempera l’austerità e la grigia presenza del cemento, regalando contrasto e profondità agli ambienti. A completare il quadro, in coerenza con le altre scelte stilistiche, interviene la pavimentazione in resina, stesa uniformemente dentro e fuori.

Il patio centrale, aperto in copertura in corrispondenza di alberi di Lagerstroemia e Graminacee, incornicia porzioni di cielo, filtra la luce naturale, apre scorci sul verde. Una soluzione brillante che, in accordo con il disegno dei grandi infissi, contribuisce a rafforzare il dialogo tra l’abitazione e la campagna veneta circostante, senza mai compromettere la privacy.
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