Sul lago di Lugano una casa fatta di luce, colore e design

Foto Gianluca Di Ioia

Un piccolo condominio Anni 70, affacciato sui declivi di Bissone nel Canton Ticino in Svizzera, custodisce un appartamento di appena 80 metri quadrati su due livelli che sembra moltiplicare la propria estensione grazie alla luce. Per raggiungerlo si scende dall’alto, come in una grotta rovesciata: l’accesso conduce a un interno che sorprende per intensità luminosa, costante durante tutta la giornata. L’architetto e designer milanese Paolo Giacomazzi ha trasformato gli spazi in una casa che si apre al lago e ne cattura i riflessi, restituendoli in una tavolozza di rosa cipria, verde chiarissimo e toni cerulei.

L’appartamento rappresenta un esercizio di misura e intimità, dove ogni particolare – dal colore delle pareti, volutamente non bianche, al ritmo delle aperture – costruisce un racconto coerente. Nel progetto il controllo tecnico si intreccia con la sensibilità cromatica e spaziale e la fiducia tra architetto e committente che – unite – hanno dato vita a una casa curatissima e informale insieme, ricca di dettagli d’autore da cui prendere ispirazione.

L’intervento nasce dall’eliminazione dei setti murari, sostituiti da un sistema di arredi su disegno che scandisce e organizza gli spazi senza mai chiuderli. «Volevo un luogo fluido, in cui muoversi liberamente dalla cucina al salotto, seguendo il ritmo della luce» racconta il progettista.

Sul lago di Lugano una casa fatta di luce, colore e design

Nel living, la boiserie disegnata da Giacomazzi avvolge il camino e prosegue lungo la parete in un gesto continuo, diventando libreria, fondale di lamiera microforata e sistema contenitivo. Davanti, un sideboard su disegno con schienale in cristallo incannettato rosa riflette le variazioni della luce del giorno, amplificando i riflessi del lago e della vegetazione. Attorno, convivono con naturalezza arredi e accessori d’autore, firmati da Charlotte Perriand a Konstantin Grcic dai fratelli Bouroullec a Tapio Wirkkala.

Sul lago di Lugano una casa fatta di luce, colore e design
Foto Gianluca Di Ioia

La cucina a penisola su disegno è di color cipria in continuità con la parete che unisce i due livelli; i pensili sospesi sono dello stesso rovere sbiancato scelto per il parquet. L’idea di aprire tutto ha coinvolto anche un piccolo bagno di cortesia che qui è parte integrante delle scelte di arredo. L’ambiente di servizio si mimetizza in una struttura lignea colorata chiusa da una porta tessile Dooor che filtra la luce con discrezione, come una quinta morbida e cangiante.

Sul lago di Lugano una casa fatta di luce, colore e design

La scala, segnata da uno smalto color cipria e da una sottile lama di luce a led, conduce al livello inferiore: un rifugio privato arricchito da un piccolo giardino affacciato sul lago. Qui, nella zona notte, il comò Plan di Jasper Morrison per Cappellini e il tavolino luminoso Zia di Sebastian Bergne per Luceplan dialogano con la luce radente che filtra dalle vetrate. Tutto è pensato per valorizzare le variazioni atmosferiche, dal rosa del tramonto al verde e blu riflesso dall’acqua.

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