Tokujin Yoshioka e le sue sedute di ghiaccio: «La natura mi ispira e mi commuove»

Foto courtesy of Grand Seiko

La capacità tutta giapponese di ammantare la semplicità di significati profondi è evidente nell’installazione Frozen di Tokujin Yoshioka realizzata durante il Fuorisalone per accompagnare la presentazione degli ultimi orologi Grand Seiko. In Brera il designer e artista nipponico ha esibito “l’inconsistente”. Non nel senso letterale del termine ma con la valenza di aver visualizzato un concetto con quei picchi di grazia e poesia come solo gli orientali sanno raggiungere.

Tappa d’obbligo nel Brera Design District, Frozen si compone di una serie di Aqua Chair, monumentali sedute di ghiaccio trasparenti, ognuna delle quali pesa 850 kg, lasciate in balia degli eventi come sculture di ghiaccio. Le quali si trasformano e mutano con il passare del tempo e degli agenti atmosferici. Splendide quando riflettono la luce del sole ma valorizzate anche di sera con il sistema di illuminazione, in un poetico (e impossibile) controllo sulla natura e il tempo.

Lo stato dell’acqua determina la forma ma in Frozen è tutto sublime, passeggero, effimero, misterioso. Yoshioka, classe 1967, un percorso professionale che ha incrociato quello di Shiro Kuramata e Issey Miyake, ama le incursioni nell’arte, design, architetture e moda. Lo abbiamo incontrato in occasione della Desing Week.

Tokujin Yoshioka e le sue sedute di ghiaccio: «La natura mi ispira e mi commuove»
Foto courtesy of Grand Seiko

Che significato ha l’acqua per lei?

È l’elemento indispensabile di ogni essere umano. Qui diventa l’unica  struttura della seduta. Nella cultura giapponese è considerata qualcosa di sacro. È una sostanza misteriosa, senza forma, che cambia di stato.

Come ha trasferito questa emozione nell’installazione?

Le crepe del ghiaccio, i suoi cristalli, il riverbero e la rifrazione della luce. Ho lavorato tanto in passato coi materiali trasparenti, che poi sono quelli che più si avvicinano all’idea di luce. Considerando quest’ultima come un vero e proprio materiale, voglio creare dei lavori che trascendano il concetto di forma.

Quale è il suo rapporto con la natura?

La sua energia mi ispira e mi commuove. C’è della bellezza nei suoi incontrollabili processi. Credo che in futuro le daremo inevitabilmente sempre più importanza.

Perché una seduta?

Ho sempre voluto realizzarne una fatta proprio di acqua trasparente. Le forme arrotondate catturano la luce come una lente. Ho voluto create un pezzo d’arte che irradia una luce immacolata.

E che muta.

Proprio con lo scorrere del tempo. E poi luce, vento e temperatura fanno il resto per renderla una forma organica.

I suoi lavori sono sempre poetici, è intenzionale?

Una cosa che avviene spontaneamente, non voluta.

Che progetto l’attende dopo questo?

Qualcosa che andrà al di là della scala convenzionale. Un progetto che ha a che fare con lo spazio, potrei dire, relativo all’universo.

Tokujin Yoshioka e le sue sedute di ghiaccio: «La natura mi ispira e mi commuove»
Foto courtesy of Grand Seiko

Tokujin Yoshioka – Frozen

dove: Palazzo Landriani, Via Borgonuovo, 25

quando: dall’8 al 13 aprile 2025, dalle 11 alle 21

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