Spesso se un ambiente non è accogliente è colpa della luce sbagliata. Ecco come orientarsi con la cosiddetta ‘temperatura di colore’ per scegliere la luce (calda o fredda) più adatta in ogni contesto
SCEGLI LA LAMPADINA GIUSTA
Per capire le temperature di colore delle luci di casa si fa riferimento ai valori espressi in gradi Kelvin (K) su una scala da 2.300K a 6.500K. Più bassi sono i gradi, più la luce è calda e adatta ad ambienti rilassanti. Via via che i gradi aumentano la luce diventa più brillante e fredda, consigliata dove servono precisione e attenzione.
Bianco molto caldo
Sul comodino e per creare angoli intimi intorno al divano.
Bianco caldo/neutro
Per la zona pranzo, dove serve equilibrio tra calore e luminosità.
Bianco diurno
Sul top in cucina dove ci vuole una luce chiara e nitida per agevolare il lavoro.
Bianco freddo
Troppo intenso per la casa, ma non per il box in cui è difficile parcheggiare.
Bianco caldo
Per dare un benvenuto caloroso e accogliente nell’ingresso e per le letture riposanti accanto alla poltrona.
Bianco neutro/nitido
Nella zona studio/lavoro per favorire la concentrazione e in bagno per truccarsi, radersi e pulire.
Bianco diurno freddo
Su balconi, terrazzi e giardini come illuminazione notturna sicura, al servizio di impianti antintrusione.
CRI: L’INDICE DI RESA CROMATICA
Noto come CRI, IRC o Ra, l’Indice di Resa Cromatica è utile da conoscere perché ci dice, su una scala da 50 a 100, quanto una lampada è accurata nel rendere in modo fedele i colori che illumina.
Più alto è il CRI, migliore è la qualità della luce e maggiore è la sua resa. Un CRI da 70-80 può far vedere i colori sbiaditi ed è accettabile in cantina, mentre in cucina servono luci con CRI da 90 in su che rendano giustizia al colore reale dei cibi.
A cura di Paolo Manca
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