Pietra calcarea della Murgia, stanze ruvide, l’aia, forni, stalle e pagliai: il progetto d’interni di Federico Peri con la moglie Enrica Saviane trasforma l’architettura vernacolare della Valle d’Itria in rifugio esclusivo, l’ultimo del circuito di hôtellerie Amabilia Suites di Chiara Morgante.
La giovane imprenditrice è artefice di una nuova formula di ospitalità privilegiata e personalizzata: «L’arte di creare emozioni nei luoghi più belli di Italia», dice lei. Le Private Suites di charme si distinguono per le location panoramiche nel cuore delle città, arredate «come una ‘casa lontano da casa’», secondo l’elegante essenzialità di Federico e la morbidezza domestica di Enrica.
Sono sempre fully booked, dall’appartamento veneziano di Palazzo Soranzo dell’Angelo (affacciato sul Rio del Ponte dei Sospiri) al milanesissimo Palazzo Carminati fronte Duomo, dove la coppia dedica le quattro camere ai simboli meneghini: Scala, Montenapoleone, Triennale, Aperitivo.
La tenuta pugliese invece è un’unica suite diffusa, in affitto solo a gruppi di amici o familiari: «La dimensione resta privata». Del lungo restauro il progettista parla alzando gli occhi al cielo: «I trulli sono pura geometria irregolare, il pensiero ortogonale si perde tra misure prese a vista e a spanne. Alla fine ce l’abbiamo fatta, gli impianti sono invisibili, l’ancestrale valorizzato e il su misura adattato a mura storte, dislivelli e spigoli. Ora tutto si armonizza nel contesto».
Coppia nella vita e nel lavoro, i due designer parlano e pensano all’unisono, sempre alla ricerca di una perfezione fatta di dettagli minuziosi (‘dal cucchiaio alla città’, citando Richard Rogers), in bilico tra sperimentazione e fascinazione per il 900 degli architetti milanesi, da Muzio a Ponti, fino a Portaluppi.
«A Pascarosa la materioteca è fatta di legni, resine, cemento. Tre i colori della natura: verde-ulivo, ocra-pietra, rosso-terra bruciata». Enrica Saviane dà la colpa a tutti quei sopralluoghi, perché alla fine un trullo in zona se lo sono comprati anche loro: «Il nostro bambino di quattro anni ama avventurarsi sulle cupole coniche».
I trulli sono pura geometria irregolare. Alla fine ce l’abbiamo fatta, l’ancestrale è stato valorizzato e il su misura adattato a mura storte, dislivelli e spigoli
Chiara Morgante aggiunge la poesia: «La notte nel buio si vedono solo stelle e pinnacoli imbiancati a calce». Il genius loci e una carriera da marketing manager dettano in uguale misura scelte e successi, complice la collaborazione con i Peri, che porta il valore aggiunto di una raffinatezza in chiave design. «Abbiamo evitato i cliché della villeggiatura mediterranea, delle masserie shabby-chic o monacali».
Pochi stereotipi, grande personalità progettuale, invenzioni di stile: l’essenza decorativa lascia vibrare forme e materiali, tra le boiserie di piastrelle ipergrafiche dei Bouroullec, il cotto traforato della Urquiola, foto d’autore e pochi pezzi scultorei in salotto.
Si percepisce una contemporaneità rarefatta in sintonia con la semplicità rurale e la memoria dell’antico fratino di famiglia: «Era la scrivania di Franco Morgante, mio papà e mentore». Tocco folk le ceramiche di Grottaglie: «Quelle uscite dalla ‘caverna di Alì Babà’ della fornace di Enza Fasano». Piscina e cucina outdoor su disegno guardano la Valle dei Trulli, come la chiamano i locali, mentre i turisti preferiscono ‘Paradiso Terrestre’.
«Chiudi gli occhi, esprimi un desiderio, prima di entrare devi essere pronto a sognare. Non puoi fare a meno d’innamorarti», recita il sito di Amabilia Suites, che anticipa l’apertura a Trieste. Le stanze? Saranno in stile austro-ungarico e vien da chiedersi se guarderanno ai fasti della Principessa Sissi o al rigore di Adolf Loos. Che si tratti di eleganza mediterranea o di fascino mitteleuropeo, «la vera bellezza è quella che ti fa desiderare di tornare».
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