Nel quartiere Città Studi a Milano, un appartamento familiare diventa il luogo in cui si incontrano due immaginari lontani: la storicità milanese con le sue atmosfere retrò e la calma ‘hyggie’ tipica dei paesi nordici. Il progetto di Francesca Venturoni – Venturoni Studio parte proprio da questa doppia anima per costruire una narrazione domestica con un quid ben preciso.
«La nonna della cliente era una interior designer e quel mondo retrò e squisitamente milanese l’ha sempre affascinata», racconta Venturoni. «Allo stesso tempo però il suo gusto è stato influenzato da viaggi ed esperienze che il tema scandinavo ben rappresentava. Ne è nata una storia di contrasti molto morbidi».
Per quanto riguarda la pianta, l’appartamento mantiene il layout originale, già funzionale, ma viene rivestito di una nuova identità attraverso l’uso del colore che ridisegna gli ambienti. I toni caldi, che toccano tutte le sfumature della terra, dal giallo all’ocra fino ai rossi più ferrosi, avvolgono l’arredo per poi virare – con un coup de théâtre – al celeste pastello della cucina. Questo stacco visivo, immediato ma ben accolto, crea una sensazione di freschezza. «I toni che abbiamo scelto tendono a scaldare molto l’ambiente, a rappresentare un’anima più milanese. L’azzurro freddo che fa da fondale riequilibra il tutto portando l’immaginario verso una calma più nordica, bilanciando anche l’utilizzo del legno e conferendo un aspetto più contemporaneo», così lo studio descrive questa scelta progettuale.
La cucina è il cuore della residenza, così da seguire le inclinazioni lavorative dei clienti, una giovane coppia che lavora nell’hospitality. È qui che si colloca la panca su misura, pensata per avvolgere il tavolo e definire un’area conviviale. «La cucina doveva essere il fulcro della casa per garantire un’esperienza professionale», spiega la progettista. «Le finiture in metallo, la parete attrezzata e la panca integrata vanno esattamente in questa direzione». Il risultato è un ambiente che funge da polo magnetico per la vita familiare.
Nel soggiorno, la linearità delle geometrie è sottolineata dall’uso di metallo e vetro come elementi d’accento. Questa compostezza formale è arricchita e spezzata da elementi più morbidi e iconici, come la poltrona Chisel di Hay o la lampada Falkland di Artemide. La decorazione, sempre discreta, si fa notare soprattutto nella zona notte, dove la testata del letto, disegnata su misura e rivestita con il tessuto Siena Collection di Artek firmato da Alvar Aalto, diventa una citazione diretta del modernismo scandinavo.

Venturoni descrive il progetto come se fosse sostenuto da una struttura invisibile che armonizza i vari elementi: «Più che di griglia si può parlare di gerarchie di forme e colori che mantengono una preponderanza milanese ma con un touch inaspettato». Un ordine che permette ai diversi ambienti di coesistere con equilibrio, senza sovrapporsi.
Questo appartamento diventa così un ponte tra due culture: la prima radicata nella tradizione milanese, nella sua ricercatezza e nei suoi colori densi; la seconda orientata verso l’essenzialità formale nordica. Non vi è una contrapposizione delle due identità, ma un dialogo atto a costruire uno spazio intimo e contemporaneo.
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